Temeva che la notte fosse finita.
la minaccia avrebbe dovuto materializzarsi..., ma fino a quel momento non era accaduto, e lui cominciava a pensare che non sarebbe accaduto mai.
quella era la prospettiva più tetra di tutte, che là fuori non ci fosse nessuno.
lo lasciava in una condizione sospesa, ogni cosa materiale e coerente in un'indistinta rovina alle sue spalle ma nessun momento culminante davanti a sè...
Rimase fermo in strada. Non c'era niente da fare. Non si era reso conto che avrebbe potuto accadergli. Il momento era privo di urgenza e di scopo.
questo non lo aveva previsto.
dov'era la vita che aveva sempre condotto ?
non c'era nessun posto in cui volesse andare, niente a cui pensare, nessuno ad attenderlo.
come poteva muovere un passo in una direzione se tutte le direzioni si equivalevano ?
un giorno ho avuto questo pensiero. era il pensiero della mia vita.
sono circondato da altre persone. non fanno che comprare e vendere. non fanno che dire di andare a pranzo. ho pensato guarda loro e guarda me.
quando cammino per la strada la luce mi attraversa....
ho pensato a tutte queste altre persone. ho pensato a come sono diventato quello che sono.
sono state le banche e i parcheggi. i biglietti aerei nei loro computer. i ristoranti pieni di gente che chiacchiera...
può essere stato anche solo questo...
anche solo questo, disse...
(Don DeLillo, Cosmopolis, Einaudi, 2003)
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