martedì 23 gennaio 2018

per altre vie

Mi rendo conto che nella mia vita sono sempre arrivato a tutto quel che sono diventato o che ho raggiunto per altre vie.

Ho partecipato alla politica solo dentro movimenti, ed ogni volta che mi sono trovato a collaborare con i partiti mi sono sentito finto, stretto, inautentico.
Ed oggi, quel che mi interessa delle elezioni, è la campagna per non votare.
Ho sempre pensato che la politica fosse sempre altrove rispetto ai luoghi depositari della 'politica'.

Ho un lavoro all'Università, a cui sono arrivato quasi per caso, e provenendo da contesti non accademici ed anti-accademici. Mi sento sempre di più un formatore prestato all'Università, che è giunto ad insegnarci per vie traverse, molto diverse da quelle di tutti i miei colleghi. La cosa si nota, soprattutto nel modo di stare in aula e di rapportarsi agli studenti.

Ho sempre cercato di vivere l'amore, ma non ho mai pensato di voler mettere su famiglia, di avere rapporti stabili, di far figli. Ho sempre cercato di stare insieme ad altre persone, ma senza mai dimenticare me stesso e senza mai infilarmi in legami strutturali. Le persone che ho incontrato si sono sentite legate a me, ma sempre in un modo solo 'nostro', non normale, non tipico, non standard.

Il mio modo di stare il mondo, in generale, è sempre stato molto particolare.
Ho sempre guadagnato più denaro di quel che riesco a spendere e non riesco a vivere il lavoro come qualcosa che valga di più che stare a leggere, a viaggiare o anche solo ad oziare.
Ho sempre cercato di rispettare le regole e le persone, sono capace di stare nei sistemi umani regolari.
Ma non mi hanno mai convinto, e non credo che valga la pena di vivere per loro.
Ho sempre pensato che la vita vera sia altrove, che passi  per altre vie...

So che, in una certa misura, questa mia percezione possa rivelarsi solo un'illusione.
Ma è un'illusione che mi permette di vivere, e di pensarmi ancora vivo, a modo mio.





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