Letture pomeridiane sulla spiaggia dell'isola di Phu Quoc...
Intanto diventava sempre più
irrequieto all'odore di cavoli che pervadeva ogni cosa; odiandosi,
nel tempo stesso, per questo principio di un non ben definito senso
di superficialità.
'Dio, sono dunque come gli altri
dopo tutto ?, così cominciava a pensare la notte svegliandosi di
soprassalto. 'Sono come gli altri ?'.
Era un materiale scarso per un
sociologo, ma materiale sufficiente per coloro che fanno il lavoro
più raro del mondo. La verità era che per qualche mese aveva
proceduto a quel catalogamento delle cose di gioventù nel quale si
decide se morire o non per ciò in cui non si crede più.
Nelle bianche ore morte di Zurigo,
fissando la dispensa di uno sconosciuto attraverso il chiarore di un
lampione, pensava che voleva essere buono, voleva essere gentile,
voleva essere coraggioso e saggio, ma tutto era molto difficile.
Voleva anche essere amato, se poteva
farci entrare anche questo.
Nicole gli sorrise , accertandosi
che il sorriso raccogliesse tutto ciò che aveva dentro e lo
rivolgesse verso di lui, promettendogli profondamente se stesso per
così poco, per il battito di una risposta, per una rassicurante
vibrazione di simpatia in lui.
Minuto per minuto la dolcezza
filtrava in lei dai salici, dal mondo buio.
Anche lei si alzò, e inciampando
nel fonografo per un momento gli fu addosso, appoggiata nel cavo
della sua spalla rotonda.
'Ho un altro disco -disse- Avete
sentito 'So long, Letty' ? Immagino di sì.'
'Davvero non capite...Non ho sentito
niente.'
Né conosciuto, né odorato, né
assaporato, avrebbe potuto aggiungere...
Ora vi era questo relitto a malapena
salvato dal disastro che gli portava l'essenza di un continente...
Francis Scott Fitzgerald, Tenera è
la notte, 1933
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