sabato 10 dicembre 2011

da un giovane filosofo napoletano

ricevo e pubblico volentieri.... da cristiano d'agostino



Scongiuro contro il nazismo futuro


Gli abbiamo detto che la rabbia non è bene

Bisogna vincerla, bisogna fare pace

Ma che essere cattivi poi conviene

Più si grida, più si offende e più si piace

Gli abbiamo detto che bisogna andare a scuola

E che la scuola com’è non serve a niente

Gli abbiamo detto che la legge è una sola

Ma che le scappatoie sono tante

Gli abbiamo detto che tutto è intorno a loro

La vita è adesso, basta allungar la mano

Gli abbiamo detto che non c’è più lavoro

E quella mano la allungheranno invano

Gli abbiamo detto che se hai un capo griffato

Puoi baciare maschi e femmine a piacere

Gli abbiamo detto che se non sei sposato

Ci son diritti di cui non puoi godere

Gli abbiamo detto che l’aria è avvelenata

Perché tutti vanno in macchina al lavoro

Ma che la società sarà salvata

Se compreranno macchine anche loro

Gli abbiamo detto tutto, hanno capito tutto

Che il nostro mondo è splendido

Che il loro mondo è brutto

Bene: non c’è bisogno di indovini

Per sapere che arriverà il futuro

Speriamo che la rabbia dei bambini

Non ci presenti un conto troppo duro.

(B. Tognolini)





Equità(lia) !


L'ennesima cartolina italiana di questi giorni ( ma direi di un periodo molto più lungo) è stata mostrata a Roma durante il 'concorso pubblico' che avrebbe dovuto selezionare del personale docente per lavorare in alcune scuole italiane all'estero.


L'Italia s'è desta(ta) ! Non è opportuno di questi tempi rompere l'unità del magna-magna generale!



C'è la crisi ! ( fra poco è pure natale )



Chi infatti tra i partecipanti al concorso ha protestato per le modalità in cui si è svolta una delle prove di selezione ( denunciando situazioni di palese illegalità e chiamando ad intervenire tempestivamente la forza pubblica ) si è ritrovato alla fine indagato con l'accusa di 'sospensione di servizio pubblico'.



Altro che giustizia sociale !



Vergogna, pudore e moralità sono stati sepolti da tempo, si sente ripetere spesso ... ma nessuno è responsabile ovviamente !



Anzi no ! Se interrogati gli italiani sentono che la loro coscienza è a posto ( per chi l'avesse mai avuta, s'intende.. )



Tutti resistono ( e hanno resistito in questi anni ) responsabilmente al processo di imbarbarimento, all'incivilimento, all'irrazionalismo dominante e dilagante ( oserei dire impelagante) ... tutti fanno e hanno fatto il proprio dovere.



Ma allora perché a Roma solo in quattro su trentasettemila si ritrovano indagati ?



Forse è solo questione di tempo.. non posso mica pretendere che il vai-avanti-tu-per-me smetta di funzionare da un giorno all'altro..



Sicuramente a questi quattro non mancherà di certo l'appoggio di un numero molto più nutrito di persone che solo momentaneamente hanno scelto di non esporsi ma che non mancheranno certo di farsi sentire nelle sedi opportune !

Del resto è così che funziona ! In democrazia il rispetto delle sedi (in)opportune è un Principio Sacro.



È per questo infatti che il governo viene eletto dai mercati finanziari e non nelle urne, è per questo che le (finte) opposizioni siedono nei banchi della maggioranza ed è sempre in nome del Sacro Principio che le manovre ( qui lascio libero sfogo all'immaginazione ) si spiegano nel salotto di Vespa ( la terza camera della repubblica ).



Questa è l'Italia 'Una e indivisibile' del nostro Re-Giorgino.. ( con una esplicita assonanza alla spiaggia che fu dei cagliaritani... )





GHELOIOI



Platone era consapevole del fatto che occuparsi di politica avrebbe comportato l'apparire ridicoli agli occhi della polis ( certo lui aveva in mente la goffaggine del filosofo ) ma questo rischio non costituiva un motivo sufficiente per venir meno al proprio impegno.



Ridicola per Platone, per esempio, sarebbe apparsa la sua proposta di eguaglianza tra uomini e donne presentata nella Repubblica. ( ricordo che in Italia il voto per le donne è una conquista recente avvenuta nel 1946 )



Ridicola perché eversiva rispetto il senso comune, dato per scontato e molto resistente al cambiamento.



La situazione attuale invece appare invertita. Chi non si allinea ( leggi : chi non si rende ridicolo ) si deve cambiare, pena la scomunica !



Il gioco politico premia il ridicolo anzi ne è permeato nel suo stesso farsi politica. ( che tenera la ministro Fornero in lacrime ! )



Continuiamo a proporci letture ( consolatorie ) su questa crisi, ma più in generale sul secolo che da poco più di un decennio abbiamo lasciato alle spalle e al quale siamo ancora strettamente vincolati, ma nella maggior parte dei casi ( e sono tanti ) mi lasciano profondamente insoddisfatto.



Nel fare queste affermazioni mi rendo conto della mia inadeguatezza, per la complessità e la vastità dell'argomento in questione.



Ciò che vorrei provare ad esprimere assomiglia più a un sospetto inteso come 'sentimento di ciò che accade', come tentativo di meta-riflessione sul quel troppo spesso abusato “tutti sanno” ( quindi anch'io ? ) che caratterizza la nostra epoca.



Nel farlo vorrei invitare anche quanti come me si sentono sospettosi...



Mi rendo conto delle difficoltà di una meta-riflessione nel momento in cui tale consapevolezza è chiamata ad emergere all'interno del contesto dentro cui viviamo. ( difficoltà che non ne preclude la possibilità di un tentativo )



Ma vi è anche un ulteriore motivo ( non certamente secondario) che riguarda quelle che nel mio linguaggio chiamo dinamiche di potere nella comunicazione che con sempre maggiore raffinatezza si rendono invisibili ( ma non per questo meno invischianti) aumentando la difficoltà di lettura.



Oggi per dominare ( ma chi è dominato da cosa ? ) è sufficiente lo spread ( nuova entità metafisica che sostituisce l'ormai obsoleto carro armato ) oppure basta rievocare 'l'utopia dell'amore che trionfa sul male' o la famigerata cura ( nuove armi batteriologiche ) che riescono a farci apparire puliti i giochini sporchi di piazza-affari.



Ultimamente a questa lista si è poi aggiunta la parola equità ( di cui volto e referenze sono ignote ).



Ma allora il problema dove sta ? Nella bravura di chi prova a mettere a tacere il dissenso o nella incapacità di chi dice di dissentire ? ( ammesso che davvero esista qualcuno che dissente )



La catastrofe in atto mi pare fornisca eloquenti risposte a riguardo....













Farmaci (da cui non possiamo guarire)





Ciò che mi appare evidente oggi sta nel fatto che continuiamo a soffrire delle stesse ricette che presentiamo come guaritrici ( cura, amore, crescita economica … )



La questione rilevante per me oggi ( sempre frutto del mia sensibilità sospettosa ) riguarda la nostra capacità di apprendimento sul fatto che gli esseri umani non possono non agire dentro paradossi dai quali non è consentito evadere.



Se continuiamo a ripeterci che il problema sta nel non corretto uso della ragione continueremo a restare ciechi di fronte agli effetti tossici della razionalità stessa ( coincidente oggi per lo più con la razionalità economica )



Combattiamo l'irrazionale e non vediamo i pericoli del razionale.



Ma alla fine cosa intendiamo con queste due parole ?



Non sono dei fantastici 'para-occhi-e-orecchie' che ci siamo forgiati ?



Siamo davvero sicuri che il problema del lavoro ( per fare un esempio tra tanti ) sia ancora affrontabile parlando di razionalizzazione della produzione ?



Scriveva André Gorz nel 1990 : “Tutto, nei nostri discorsi, resta dominato dalla preoccupazione dell'efficienza, del rendimento, della prestazione massimale, quindi della preoccupazione di ottenere il maggior risultato possibile con il minimo di lavoro e il minimo di tempo. E sembriamo decisi a ignorare che gli sforzi per l'efficienza, per la razionalizzazione economica hanno come risultato proprio ciò che la razionalità economica non sa valutare, né caricare di senso: liberarci dal lavoro, liberare il nostro tempo, liberarci dal regno della razionalità economica stessa.”



Cosa cantavano i topini nel cartone animato “Cenerentola” ?



Cenerella, Cenerella sempre in moto Cenerella. Su in soffitta, giù in cantina. Disfa i letti vai in cucina, lava i piatti, il fuoco accendi, poi lava stira e stendi. Comandan sempre loro e ripetono tutti in coro al lavoro, al lavoro, Cenerella …

Non è forse questo il mantra che anche il nuovo governo dei professori ripete ?



E non forse è anche vero che, come dicono i napoletani, lavorare è faticà ?



Per concludere...



Quali idiozie sceglieremo per il futuro ?



(qualche suggerimento ?.. a mio parere lo si trova nel film 'Idioti' di Lars von Trier )


















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