giovedì 27 ottobre 2022

e ci risiamo, 2...

 Ricomincia il balletto antifascisti contro fascisti.

Fascisti che organizzano dibattiti ed antifascisti che protestano non si sa bene contro chi e cosa, visto che i fascisti sono ormai al governo del paese.

L'antifascismo -come ogni 'anti'-  ha già perso da tempo.

E non è stato distrutto da Giorgia Meloni e dai fascisti, ma proprio da quelli che -negli anni- si sono definiti antifascisti, ma hanno costruito le condizioni per un'ascesa del neofascismo ( e, soprattutto, del neo-fashismo).

Inutile insistere, anche se pacificamente: si prenderanno solo altre botte.

Non giustifico le cariche agli studenti e credo siano un primo segno di quel che ci aspetta sulle piazze.

Ma non vedo che senso possa avere opporsi ad un dibattito con Capezzone, quando lo stesso ha la possibilità di pontificare giorno e notte in tv.

Significa non aver capito che la demonizzazione del nemico non funziona più: l'abbiamo già visto con Berlusconi e Trump, lo stiamo vivendo con Putin, l'abbiamo verificato ancor più di recente con la Meloni.

E, alle prossime elezioni, non funzionerà con Vox in Spagna e con il Fronte nazionale in Francia (anche se lì esiste ancora qualcosa che possiamo chiamare opposizione).

O ci si fa portatori di altri messaggi e di altre visioni o, se si continua soltanto ad osteggiare l'avversario, proseguiremo a perdere e a prenderle ( e, da ora in poi, non solo a parole o nelle urne, ma anche in faccia).

Se verrà a rafforzarsi il circuito della violenza reciproca, ci ritroveremo ancora una volta dentro il gorgo 'protesta-repressione-terrore', già vissuto negli anni del piombo.

Non possiamo sperare che siano loro, soprattutto ora che sono andati al potere, a smetterla.

Non ne avrebbero alcun interesse.

Tocca a noi.

Ma non credo che ne saremo capaci: il deficit di nonviolenza è troppo alto.



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