sabato 15 ottobre 2022

come si lotta in tempo di guerra?

 

La destra non fa sconti e non media: sceglie due veri e dichiarati neofascisti a presiedere le Camere.

Due 'Dio, Patria, Famiglia', com'è giusto che sia.

Il 'politicamente corretto' va finalmente in soffitta, il conflitto è aperto.

Da parte loro, ed anche al loro interno.

Basta con i buonismi e le tolleranze liberal, con le parole soffuse e le scelte fashion, stile PD.

Basta con la 'moral suasion' mattarelliana e con il cerchiobottismo Fabio-Fazioso.

Che anche le opposizioni facessero di nuovo le opposizioni ed accettassero la radicalità dello scontro, aprissero i loro conflitti e non subissero soltanto quelli degli altri !

Una democrazia ne avrebbe bisogno come l'aria.

É incredibile che solo la destra ne sia capace.

Ed è per questo che vince.


La società va verso il modello della spaccatura.

La crescente divaricazione economica si manifesta finalmente anche in politica.

Il paese entra da oggi in una fase di guerra civile dichiarata.

Sempre che in Italia esista ancora una società civile che non coincida con la destra.

Come ancora si può vedere -almeno in parte- in Francia.

Non che ottengano granchè, ma almeno lì si lotta e la sinistra cresce nei consensi.

Ma perché Melenchon crescesse ci sono voluti la dèbacle ed il suicidio non assistito dei socialisti e del vecchio PCF.

Attendiamo buone nuove di questo tipo anche in Italia.

Altrimenti proseguiremo a non poter sperare più in nulla, né di buono né di nuovo.

Ci resteranno, in cambio, solo esseri spettrali alla Speranza, ectoplasmi simil-Letta, ameboidi alieni renziani e calendiani, proverbiali sapienti bersaniani d'antan.


Mentre la destra fa e dichiara guerra, a noi e ai russi, i pacifisti vanno a promuovere una manifestazione imbelle e all'acqua di rose, in cui si cerca di imbarcare ancora tutti quelli che ci stanno, PD incluso: sì ad armare l'Ucraina, ma anche (veltronianamente) sì alla tregua e alla trattativa.

Possibile che non si sia ancora capito che soltanto una scelta di difesa non armata ed il rifiuto assoluto della guerra, senza se e senza ma, potrà far rinascere un movimento che lotta per la pace?

Possibile che ancora si balbettino vuoti auspici, proseguendo -dopo otto mesi di guerra ed escalation senza rimedio- a mostrarsi incapaci di fare una scelta antimilitarista e nonviolenta integrale?

La destra vince anche così: perché il conflitto non viene aperto in profondità, alla base dei reciproci valori, ma permane vago, ondeggiante, incerto, opaco.

Il conflitto di valori e prospettive va invece posto nettamente e vissuto pericolosamente: da una parte chi vuole e fa la guerra, dall'altra chi non la vuole e non la fa.

Solo così -paradossalmente- si potrà prender parte alla guerra (civile e mondiale) in corso.

La destra, ieri, ci ha dato l'esempio.

Seguiamolo, dalla nostra parte, se c'è (o se, almeno, vogliamo pensare che potrà esistere).








3 commenti:

  1. Caro Enrico, sottoscrivo in pieno, a forza di riformismo la sinistra eco verde liberal ha perso completamente il suo assetto di valori, come dimostra in Italia il fenomeno, ormai già tramontato dei 5 stelle che avevano alla base, anche se solo teoricamente, la transizione ecologica e la scelta antimilitarista. Cosa farà la Sinistra? Senza un cambio di persone nei dirigenti a tutti i livelli non può esserci cambiamento né ritorno ai valori!

    La destra dal canto suo, con il teatro Berluskaiser impazzito filoputiniano, Salvinaccio ferito, una bionda femmina al Governo (ma da quando i fascisti si fanno governare dalle donne?! Ma non dovevamo stare a casa a guardare i figli!) Non mostra uno spettacolo tanto migliore... E gli italiani? Ancora attaccati a quello straccio indecente della bella vita che il neocapitalismo ha permesso loro sulle spalle di Madre Natura e di Sorella Africa... Insorgere per Risorgere parafrasando i Rosselli

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  2. l'inattivita' ci rende complici? come mi pare di capire spiega Malm in Come far saltare un oleodotto. te come la vedi?

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    1. siamo complici, comunque, che si sia attivi o inattivi.
      il punto importante per la nonviolenza secondo me è come rendere l'inattività una forma di resistenza.
      è difficile, ma
      se ci si riesce la ritengo più utile che non attività rituali, tipo cortei o manifestazioni.
      inutile essere attivi inutilmente, solo per sentirsi vivi.
      meglio essere utilmente inattivi

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