venerdì 9 marzo 2018

misteri pentastellari

Nel primo mistero inglorioso si contempla il reddito di cittadinanza.
La gran parte degli elettori che ha votato MS5 l'ha fatto, soprattutto se giovane, disoccupato e sudicio-sudista, perché ha creduto a questo misterioso dono della grazia divina (statale o parastatale).
Ma avete letto bene il programma ?
Quel che propongono i Cinquestelle non è per niente un reddito cittadinanza, ma si avvicina semmai ad un reddito minimo garantito.
Senza nulla di nuovo rispetto ad altri paesi europei si tratta di un integrazione di reddito sottoposta a varie pre e post-condizioni (alcune anche abbastanza inverificabili), che resta ancoratissima all'obbligo di cercare ed accettare lavoro.
Già qualcosa, direte voi.
Sempre meglio dei bonus e dei redditi di inclusione per i poveri.
Ed invece non va per nulla: così il valore-lavoro e l'endiadi lavoro-denaro non vengono per nulla intaccati, ed anzi si resta totalmente dentro quel modello, illudendoci del contrario.
La cosa divertente poi è che i loro avversari politici continuano a sbraitare grossolanamente sulle coperture e non si pongono le domande di fondo sul futuro del lavoro e su un presente che fa aumentare sempre più il numero dei nullatenenti e del lumpen-proletariat e dei precari e dei lavoratori in nero, sotto ricatto, etc etc

Nel secondo mistero inglorioso si contempla il voto in Sicilia.
Come mai ora il M5S ha sbaragliato tutti, facendo cappotto sui seggi uninominali e non riuscendo neppure a coprire tutti i posti vinti nel proporzionale, e solo qualche mese fa è stato sconfitto nel voto regionale dal centrodestra unito ?
Che scelte sta facendo la mafia in Sicilia ? Che scelte hanno fatto i potenziali elettori di Alfano (non candidato) ?  Che storia è questa ? Che storia c'è sotto ?
Come direbbe Pasolini: Io so...
Forse anche la mafia ha capito che il Parlamento non conta più nulla o quasi, che i giochi veri si fanno controllando assessori e Regione, al massimo qualche ministro (ma basta anche qualche sottosegretario e molti, molti funzionari.
Al Parlamento purtroppo continuano a crederci solo gli elettori (ma soltanto alle elezioni, non prima né, tanto meno, dopo).

Nel terzo mistero inglorioso si contempla il mitico governo a cinquestelle.
Sì, sto parlando della fantastica banda radunata da Di Maio, a sua volta premier in pectore.
Che fine faranno quei poveracci ?
Ve lo dico io: se ne torneranno a casa, mogi mogi.
Qualcuno alle sue facoltà online, qualcuno ai suoi uffici ministeriali, qualcuno nelle sue classi a sorbirsi la buona scuola, qualcuno si sarà fatto conoscere e andrà in tv qualche altra volta, soprattutto se diventerà ministro (ma non in un governo a cinquestelle).
Insomma, tutti lo sanno che la trovata stava tra il bluff e il marketing, soprattutto loro, i pre-scelti.
Ma, è inevitabile, ci resteranno male, molto male.
Mal comune, mezzo gaudio: anche il loro caposquadra non finirà meglio.
La sua (e loro, e nostra) Via Crucis è appena iniziata.







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