Doppi legami della
democrazia rappresentativa
Chi governa perde
voti, perchè promette quel che non può mantenere, ed è costretto a
fare quel che non ha promesso, ma anzi ha proclamato di non voler
fare.
Come si dice,
'viene punito dall'elettorato'. O, come preferiscono balbettare i
politicanti d'accatto, 'non siamo stati compreso dagli elettori'.
Chi fa alleanze
perde voti, perchè una parte del suo elettorato non lo seguirà più
se si mette insieme a qualcuno che non vuole (il PD non può allearsi
né con la Lega né con il M5S, la Lega non può allearsi col PD né
col M5S, il M5S non fa alleanze perchè sa che se le avesse fatte o
le facesse perderebbe molto consenso.
D'altra parte,
senza qualche accordo, anche pasticciato, attualmente nessuno
governa.
O nessuno vuole
davvero governare (vedi punto 1) o si arriverà a qualche
accordicchio senza alleanze dichiarate con formule da azzeccagarbugli
tipicamente italiche (ad es. l'appoggio esterno: sostengo le leggi di
un altro, creando una maggioranza, senza entrare in maggioranza, pur
essendo minoranza, che così governa la maggioranza, etc etc).
Perchè infine si
potrà arrivare a questo?
Perchè chi verrà
ritenuto responsabile di un ritorno alle urne, non essendo stato
disponibile alle alleanze (e quindi avrà preferito la salvaguardia
dei propri interessi di parte alle necessità di governo del paese),
rischia alquanto di perder molti voti alle elezioni successive.
Altra fonte di
destabilizzazione: il centro è scomparso, è rimasto vuoto.
Sono rimasti
soltanto due zombie: Berlusconi (ex destra che vuol fare il centro) e
Renzi (ex sinistra che vuol fare il centro). Ma il centro non c'è
più.
Il nostro paese va
verso una fortissima polarizzazione politica, ma non più tra destra
e sinistra, tra antagonisti ideologici o comunque per interessi,
appartenenza o identificazione, come in passato.
No, la
polarizzazione ora avviene per simmetria e rispecchiamento di
schieramenti trasversali (Lega da un lato, a Nord e M5S, dall'altro,
a Sud).
Sbaglia chi vede il
riemergere di una nuova balena bianca.
Il tempo di una
nuova DC è finito ora, la maggioranza dell'elettorato va
estremizzandosi (a difesa dei propri interessi, con rabbia, sconforto
e risentimento verso quasi tutti quelli che già conosce).
Quel che accade fa
risaltare anche il crescere della polarizzazione
economico-territoriale tra Nord e Sud ed accelera il processo di
divaricazione progressiva tra poveri e ricchi, che sta generando come
sempre una guerra tra poveri.
I ricchi la fanno,
anche loro, ma sui mercati, impoverendo ulteriormente i poveri.
Allo stallo della
politica, si unisce la guerra (civile).
Ripeto: l'Occidente
intero è già dentro la sua catastrofe.
La politica
rappresentativa e statalista non riesce più a governare la
complessità del reale, se non in forme semplificate, non integrate,
inefficaci, divisive.
Trump fa il suo
sporco lavoro nel suo paese e nel mondo (la guerra dei dazi è più
catastrofica della guerra alla Corea).
La Brexit, la
Catalogna, la crisi politica tedesca, l'avanzata della destra estrema
in Francia e Austria, in Ungheria e Polonia, la morte delle sinistre
storiche, la vittoria della Lega in Italia stanno lì a dirci,
definitivamente, qualcosa.
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