giovedì 8 marzo 2018

in inutili supplizi


Doppi legami della democrazia rappresentativa
Chi governa perde voti, perchè promette quel che non può mantenere, ed è costretto a fare quel che non ha promesso, ma anzi ha proclamato di non voler fare.
Come si dice, 'viene punito dall'elettorato'. O, come preferiscono balbettare i politicanti d'accatto, 'non siamo stati compreso dagli elettori'.
Chi fa alleanze perde voti, perchè una parte del suo elettorato non lo seguirà più se si mette insieme a qualcuno che non vuole (il PD non può allearsi né con la Lega né con il M5S, la Lega non può allearsi col PD né col M5S, il M5S non fa alleanze perchè sa che se le avesse fatte o le facesse perderebbe molto consenso.
D'altra parte, senza qualche accordo, anche pasticciato, attualmente nessuno governa.
O nessuno vuole davvero governare (vedi punto 1) o si arriverà a qualche accordicchio senza alleanze dichiarate con formule da azzeccagarbugli tipicamente italiche (ad es. l'appoggio esterno: sostengo le leggi di un altro, creando una maggioranza, senza entrare in maggioranza, pur essendo minoranza, che così governa la maggioranza, etc etc).
Perchè infine si potrà arrivare a questo?
Perchè chi verrà ritenuto responsabile di un ritorno alle urne, non essendo stato disponibile alle alleanze (e quindi avrà preferito la salvaguardia dei propri interessi di parte alle necessità di governo del paese), rischia alquanto di perder molti voti alle elezioni successive.

Altra fonte di destabilizzazione: il centro è scomparso, è rimasto vuoto.
Sono rimasti soltanto due zombie: Berlusconi (ex destra che vuol fare il centro) e Renzi (ex sinistra che vuol fare il centro). Ma il centro non c'è più.
Il nostro paese va verso una fortissima polarizzazione politica, ma non più tra destra e sinistra, tra antagonisti ideologici o comunque per interessi, appartenenza o identificazione, come in passato.
No, la polarizzazione ora avviene per simmetria e rispecchiamento di schieramenti trasversali (Lega da un lato, a Nord e M5S, dall'altro, a Sud).
Sbaglia chi vede il riemergere di una nuova balena bianca.
Il tempo di una nuova DC è finito ora, la maggioranza dell'elettorato va estremizzandosi (a difesa dei propri interessi, con rabbia, sconforto e risentimento verso quasi tutti quelli che già conosce).

Quel che accade fa risaltare anche il crescere della polarizzazione economico-territoriale tra Nord e Sud ed accelera il processo di divaricazione progressiva tra poveri e ricchi, che sta generando come sempre una guerra tra poveri.
I ricchi la fanno, anche loro, ma sui mercati, impoverendo ulteriormente i poveri.
Allo stallo della politica, si unisce la guerra (civile).
Ripeto: l'Occidente intero è già dentro la sua catastrofe.
La politica rappresentativa e statalista non riesce più a governare la complessità del reale, se non in forme semplificate, non integrate, inefficaci, divisive.
Trump fa il suo sporco lavoro nel suo paese e nel mondo (la guerra dei dazi è più catastrofica della guerra alla Corea).
La Brexit, la Catalogna, la crisi politica tedesca, l'avanzata della destra estrema in Francia e Austria, in Ungheria e Polonia, la morte delle sinistre storiche, la vittoria della Lega in Italia stanno lì a dirci, definitivamente, qualcosa.

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