Un'unica certezza, che già si sapeva:
anche se non c'è alcuna maggioranza di governo, non si tornerà a
nuove elezioni.
Tutto il resto è incerto.
Continuo a pensare che accadrà la cosa
più probabile: un governo di centrodestra, appoggiato da qualche
decina di 'responsabili' irresponsabili.
I Cinquestelle non governeranno neppure
questa volta, statene certi.
E credo neppure Salvini.
Berlusconi non si farà mettere da
parte, Mattarella avrà bisogno dell'appoggio almeno esterno del PD,
che non potrà appoggiare un governo apertamente e dichiaratamente leghista.
Preferirà proseguire ad inciuciare con
Forza Italia, come ha sempre fatto di fatto.
Ma Mattarella sa anche che la Lega non
si farà sottrarre la guida del governo e farà saltare il banco del
centrodestra se questo accadesse.
Quindi deve fregare la Lega, ma con
calma e con garbo, come sempre.
Intanto, resta in sella Gentiloni, e
chissà per quanto, almeno per gli affari correnti.
Napolitano, da decano, gestirà a modo
suo l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato.
Mattarella farà il resto: starà a
lungo al telefono con la troika più che con i politici nostrani.
E manderà in esplorazione il
Presidente del Senato appena eletto (magari Calderoli, ad es. già rinomato
statista e creatore del Porcellum), su cui si saranno nel frattempo
ritrovati i grandi inciuciatori di professione.
Se fallisse, cercheranno di far fallire
sia Salvini che Di Maio e, a un certo punto, proporanno il loro nuovo
terzo uomo di turno: il tecnico super partes, il non politico, il
banchiere amato dalle borse e dall'Europa, il grande stabilizzatore.
Sempre che non si liberi Draghi, anche
prima dell'autunno 2019.
Perlomeno ci godiamo la fine del PD, e
non solo di quello renziano.
E il fallimento di LEU: i suoi
fuoriusciti, se Renzi se ne va, torneranno prima o poi a casa.
O spariranno del tutto, come avrebbero
dovuto già fare da tempo.
E ci godiamo l'insignificanza della
Lista Bonino e il flop di Adinolfi.
E la marginalità di Casa Pound e Forza
nuova, da un lato, e di Potere al popolo dall'altro.
Tutta roba che non ha né presente, né
futuro, ma solo passato.
Due ultime considerazioni:
-l'astensione ha avuto un colpo
d'arresto, almeno temporaneamente.
Ancora più necessario proseguire a
lavorare per renderla politica e farla emergere dalla clandestinità
e dall'indifferenza.
-per la prima volta non si nota
differenza ra il voto alla Camera e quello al Senato. Dove sono
finiti i giovani, la loro differenza, e i loro sogni ? Purtroppo, lo
sospettiamo.
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