sabato 10 marzo 2018

fatti i dazi tuoi !

Bisogna sempre ricordare che
quando Noè iniziò a costruire l'Arca
non era ancora cominciato a piovere.
M. Twain


Abbiamo vissuto per decenni nel delirio della globalizzazione senza freni.
Il suo mantra declamava la sua inesorabilità, irreversibilità, ineluttabilità.
Ad essa non c'erano alternative possibili, praticabili, pensabili, neppure ipotizzabili.
Poi è arrivato Trump.
Isolazionismo, protezionismo, dazi doganali.
'America first ! E' in gioco la nostra sicurezza nazionale !', declama.
Sino a quando a blaterare di 'Prima gli italiani !' (o i francesi, o gli inglesi...) sono Salvini, la Le Pen o Farage (gente che -per ora- conta ancora molto poco in termini di governo delle nazioni) la globalizzazione e i mercati non avevano molto da preoccuparsi.
Sino a quando è la Meloni a cianciare di Fratelli e patrioti d'Italia l'effetto è minimo.
Ma se inizia a dirlo (e a farlo) il Presidente degli Stati Uniti d'America, la solfa cambia.

E' un pazzo che sragiona ? E' solo un fuoco di paglia e tra poco sarà costretto (dai mercati stessi ? Dai suoi compatrioti repubblicani ? Dai cinesi ? Dall'Europa ?) a tornare sui suoi passi ? E' solo una mossa tattica, o dettata da mera retorica nazionalista ?
Non credo.
Il mondo sta cambiando e sta uscendo definitivamente fuori dal controllo degli stati.
Se gli stati vogliono riprendere potere devono erigere muri, ripristinare frontiere, rinchiudersi autarchicamente, proteggere i propri cittadini contro 'gli altri'.
Ci si deve proteggere dalla libera migrazione ed ora anche dalla libera circolazione di merci e denaro. L'unica logica è quella dell'attaccare per difendersi, in un'escalation simmetrica che è appena agli inizi.
Illusione ? Forse. Ed anche dolorosa e terribile: porta e porterà guerra e distruzione, come sempre nella storia, anche recente.
Ma non era un'illusione anche pensare ad un mondo senza limiti, in cui persone, merci e denaro potessero girare e muoversi senza requie e senza regole ?
La deregulation ipercompetitiva è alla lunga molto selettiva nei suoi risultati (sempre più ricchissimi, sempre più poveri e poverissimi), molto precaria nelle sue conquiste, e molto deprimente per la vita che le persone sono costrette ad assumere in società.

Per quanto pericolosi possano essere il 'terrorismo' e lo 'scontro di civiltà', la vera minaccia all'ordine mondiale giunge ora proprio dal suo interno, e non più da fantomatici 'nemici' o alieni.
Il sistema capitalista, giunto alla sua fase estrema, non può fare a meno di trincerarsi in se stesso, così come il sistema politico-partitico non può che tentare di richiudersi a riccio, nella sola speranza che passi la nottata.
Da tempo lo sostengo: passo dopo passo, stanno saltando tutte le possibilità di mediazione ed ognuno procede a fare soltanto quel che gli conviene, ora e subito, e solo per sé.
Ogni stato protegge solo se stesso, ogni partito pensa solo a se stesso, ogni famiglia fa solo il suo.
Ecco perchè, tornando a casa nostra, non credo che si arriverà ad un governo di Lega o M5S.
Non lo possono certo dire (ma si sa): Mattarella, UE, Berlu e Renzi non lo vogliono proprio.
E non vogliono tornare a nuove elezioni, che sarebbero un massacro definitivo.
Ma non possono, visti i voti, neppure fare il governo da loro preferito: di larghe intese, a guida PD (+ o – Forza Italia che sia).
E quindi ?
Si cercherà di fare un governo, col solito terzo incomodo (comodo), spacciato per 'super partes' (e come no ?), che riesca a spaccare Lega e/o M5S (con una loro parte che vota a favore ed un'altra contro), richiamati da urgenze-emergenze economico-finanziarie sapientemente orchestrate dalla troika e anche dalla banale, ma potente, esigenza dei parlamentari neoeletti a restare più a lungo possibile sugli scranni appena conquistati.
Solo chi ha vinto le elezioni, alla fine, pagherà dazio.







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