martedì 20 ottobre 2015

oh porto !

Porto è una perfetta immagine e sintesi del Portogallo.
Uno dei luoghi in Europa in cui sono stato più spesso (già 3 volte), a pensarci.
Un continuo saliscendi, un alternarsi di fasto (decaduto), povertà incipiente e nuove ricchezze.
La Ribeira, ormai preda del turismo di massa, e Batalha che sembra Via del Campo.
Il grande fiume che finisce, come a Lisbona, ed un continente che finisce gettandosi a mare e tramontando.
Un luogo per esili dorati da re, ma anche un luogo semplice di mercati e verdure, sardine, francesinhas e pasteis.

Ci hanno accolto le feste per le matricole universitarie, che si divertono a farsi umiliare e tartassare dalle trovate goliardiche di veterani e veterane inquietanti, avvolte nei loro abiti neri a volant.
Il nostro piccolo albergo Paulista si è trovato la prima notte proprio all'epicentro di tutto questo ad Aliados.
Notti un pò brevi, sinora, almeno per il sonno.
Ieri ci siamo alzati presto per andare a visitare la Escola do Ponte.
I ragazzini ci hanno accolto e presentato il loro piccolo mondo di cui andar fieri.
Gli insegnanti ci sono sembrati ancora ben presenti e motivati.
Ma rispetto a cinque anni fa la situazione è certo più irregimentata, normale, ritualizzata, ordinata.
Meno informale, meno familiare, meno accogliente.

Il viaggio volge al termine.
Il gruppo degli studenti non è un gruppo.
Come spesso capita soltanto le lezioni lo hanno tenuto insieme per un pò, in una magica illusione già perduta.
Se si può si sta tutti insieme, altrimenti -volontariamente o meno- ci si perde.
Sono ragazzi e ragazze incerti, attaccati alle foto e agli smart phone, pieni di allergie, problemi e intolleranze.
Odorano di solitudine essenziale e disperata..
Ma sono qui, in fondo.
Marta è tra loro, simile e diversa.
Il viaggio con lei è stato divertente e profondo.
L'ho sentita degna erede della stirpe regale, breve, fragile, distratta e potente a cui entrambi apparteniamo.

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