'Che stupidi a lasciare
la luce accesa in salotto, poco fa', mi ha detto.
Ero stupito che ci
desse così tanto peso. Ma ora, dopo tutti questi anni,capisco meglio
la tristezza improvvisa che aveva incupito il suo sguardo. Anch'io
provo una strana sensazione se penso alle lampade che abbiamo
dimenticato accese nei luoghi in cui non siamo mai tornati...
Sfilai dalla tasca il
taccuino nero, e oggi rileggo gli appunti che avevo preso quella sera
con una calligrafia rapida, mentre camminavamo verso rue Jussieu...E'
più forte di me, in quel periodo ero sensibile come oggi alle
persone e alle cose che sono sul punto di sparire.
La sua voce si faceva
sempre più distante. E nel momento in cui scrivo queste righe, la
voce è debole come quelle che ti giungono dalla radio, a notte
fonda, disturbate dalle interferenze...Mi pare che all'epoca li
vedessi tutti come se fossero dietro il vetro di un acquario, e il
vetro ci separasse, me e loro. Così, nei sogni, osservi gli altri
vivere le incertezze del presente mentre tu conosci già il futuro.
'Non capisco come
faccia un ragazzo come lei a frequentare certa gente...'
Ho alzato le spalle.
'Sa, gli ho detto, io
non frequento nessuno. La maggior parte delle persone mi è
indifferente. A parte Restif de La Bretonne, Tristan Corbière,
Jeanne Duval e pochi altri'.
Quando restavo in quel
quartiere ad aspettarla, le serate erano lunghe, ma mi sembrava
normale. Compativo quelli che dovevano segnarsi sull'agenda molti
appuntamenti, alcuni addirittura con due mesi d'anticipo. Per loro
tutto era fissato, e non avrebbero atteso mai nessuno.
Un tragitto in auto, di
notte, a fari spenti, e per quanto tu stessi con la fronte
appiccicata al finestrino, non avevi nessun punto di riferimento. E
chissà poi se davvero ti chiedevi quale fosse la meta del viaggio ?
Vent'anni dopo percorri la stessa strada, di giorno, e finalmente
vedi tutti i particolari del paesaggio. Ma a che scopo ? E' troppo
tardi, non c'è più nessuno.
Poco fa mi trovavo in
una libreria di rue de l'Odèon.
Faceva già buio. Sugli
scaffali dei libri di seconda mano avevo scovato un romanzo con la
rilegatura rosso sporco intitolato: Finis le reves, basta con i
sogni...
Le mie ricerche erano
risultate vane e dopo un po' di tempo avevo finito per abbandonarle.
Non mi facevo più molte illusioni. Un giorno o l'altro tutto questo
sarebbe caduto nell'oblio.
Mi ha portato sul
lungofume, verso l'Ile Saint-Louis...
Una sensazione di
leggerezza e di vacanza.
Vacanza: condizione di
ciò che è vacante, disponibile.
Il bosco, i viali
deserti, la massa scura dei palazzi, una finestra illuminata che ti
dà la sensazione di aver dimenticato di spegnere la luce in un'altra
vita, oppure che qualcuno ti stia ancora aspettando...Tu devi essere
nascosta in quei quartieri. Sotto che nome ? Prima o poi troverò la
via. Ma, ogni giorno, il tempo stringe e, ogni giorno, mi dico che
sarà per un'altra volta.
(Patrick Modiano,
L'erba delle notti, 2012)
Da
tempo volevo leggere Modiano, ma ci sono arrivato, tra un taccuino e
l'altro, invitato da un altro libro appena letto, in cui il
protagonista incontra Modiano ai giardini del Luxembourg e gli chiede
di una donna: La donna dal taccuino rosso di Antoine Laurain.
Ma di
questo, scriverò un'altra volta, la prossima...
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