Nel dicembre del 1968, l'Apollo 8
decollò verso la Luna.
La vigilia di Natale, la navicella
sorvolò l'emisfero nascosto entrando nell'orbita lunare.
Quando riemerse, gli astronauti
furono i primi esseri umani a poter contemplare un fenomeno per il
quale si dovette coniare un'espressione nuova: 'il sorgere della
Terra'.
Il pilota del modulo lunare, William
Anders, utilizzando uno speciale apparecchio di marca Hasselblad,
fotografò una Terra per due terzi piena che sorgeva in un cielo
notturno.
Le sue immagini ce la mostrano nella
meraviglia dei suoi colori, frastagliata da pennacchi di nuvole, da
vortici di tempeste, con l'azzurro denso dei mari e il bruno ruggine
dei continenti.
Il generale Anders ebbe a commentare
in seguito:
'Credo sia stato il sorgere della
Terra a colpire tutti noi più di ogni altra cosa...Quello che
vedevamo era il nostro pianeta, il luogo del cammino evolutivo
dell'uomo.
La nostra Terra, che trovammo
variopinta, graziosa e delicata, in confronto alla superficie lunare
scabra, spoglia, piatta, per non dire noiosa.
A sorprendere tutti, sono certo, fu
il fatto che avevamo percorso 240.000 miglia per vedere la Luna, ma
era la Terra che valeva davvero la pena di guardare....'
(J. Barnes, Livelli di vita, 2013)
Guardiamola allora questa nostra
Terra, come se la guardassimo da fuori, dalla Luna.
E' bella, certo, preziosa, unica,
brulicante di sogni e di differenze, ancora viva.
Chi può negarlo ?
Ma, nel nuovo diluvio che si
avvicina, niente assomiglia ad un Arca di salvezza.
I profughi sul barcone vengono
gettati in mare e uccisi da altri profughi.
Le opere d'arte di Nimrud, create
per esaltare le gesta di fanatici guerrieri, sono devastate da
fanatici guerrieri.
Gli ulivi millenari della Puglia
vengono sradicati e tagliati perchè altri ulivi non siano
contaminati.
La nostre libertà personali sono
controllate e violate per garantirci la libertà contro i nemici
della libertà.
Io mi sento morire, solo perchè
vorrei vivere.
Per poter essere (forse), il non
essere si diffonde e si impone (con certezza).
E' doloroso ammetterlo: siamo tutti sulla stessa barca alla deriva, siamo tutti
imbarcati sull'Arca di Non è.
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