30,12
Alle 8.30, primo visitatore, sto già
girovagando per le Tombe dei Re, un sito tra Tuvixeddu e Petra.
Tombe di patrizi e riccastri, scavate
nella roccia, enormi e raffinatissime.
A ridosso della spiaggia, quasi un
cimitero marino.
Poi il museo bizantino: il vecchietto
alla cassa vede solo me dall'apertura, quasi non ci crede...
Un museo spartano e antiquato, ma ricco
di icone bellissime e molto antiche.
Barba e capelli dal barbiere, per
prepararsi al nuovo anno.
Pomeriggio al mare, al sole, sino al
tramonto: a guardare l'orizzonte, veder scendere il giorno, a pensare
all'anno che mi porto alle spalle.
Ottima cenetta di pesce, infine, vicino
a casa.
Una giornata da vero turista per caso.
31.12
Alle 8.30, primo visitatore, sto già
girovagando per le rovine di Nea Pafos, nella città bassa.
Se Kourion mi ha stupito, anche qui non
si scherza: ville di proconsoli romani cosparse a machia d'olio di
strepitosi mosaici sulla vita degli dei greci, soprattutto su Dioniso
e il vino, ma anche su Fedra e Ippolito, Ganimede, Narciso, Leda,
Achille bambino e le Parche già lì vicine al suo tallone, e poi le
4 stagioni, e animali d'ogni specie, oggetti di vita quotidiana e
labirinti...
Tutto su mosaici magnificamente
conservati, dai colori quasi ancora sgargianti, fantastici...
E la città è grande, si estende sino
alla basilica paleocristiana, dove Paolo fu torturato durante il suo
primo viaggio di missione, dieci anni dopo il Calvario.
Respiri, ed è emozionante, tutti i
passaggi della storia, strato per strato.
La chiesetta di Agios Kiriakos, che ci
sorge ora, è ortodossa, ma ospita ogni settimana anche i riti
cattolici, anglicani, luterani e finnici (cioè ?).
Qui è sepolto pure un re danese, Erik
the good, morto nel Mille, un crociato in cerca della Terra Santa.
Ho scoperto che Lordos in greco
significa Signore: come Lord in fondo, ma Lordos fa un altro effetto,
sa come di sporco, di pesante, di untuoso. Forse è giusto così,
anche...
1.1.15
Turnover dell'anno.
La Notte è andata: a cena da Kiniras,
il miglior ristorante di Ktima, la città vecchia.
Io e due coniugi scozzesi, molto
gioviali.
Nessun altro.
Nessuna festa per strada, qualche
timido botto a mezzanotte. Niente di più. Perfetto.
Crema d'asparagi, halloumi e bacon,
gamberetti caldi in salsa, kleftiko (un abbacchio d'agnello),
insalate varie, bon bon al cioccolato, vino rosso.
Torno a casa già alle 10, barcollante.
Luna alta, serata calda.
Mi sveglio alle 8, ma oggi me la prendo
con calma, dopo la notte brava di ieri (alle 23 facevo ancora le
parole crociate a letto!).
Anche perchè il primo bus per Polis è
alle 10, dalla stazione Karavella.
Ci arrivo alle 11, ed è una città
fantasma: ma cosa hanno fatto stanotte a Polis ?
Dormono tutti, non c'è un locale
aperto, silenzio assoluto.
Un bar, ironia della sorte, si chiama
Insomnia. Non direi proprio...
Qui, come ovunque nell'isola, lasciano
tavolini e sedie fuori, anche quando sono chiusi.
Fiducia totale, nessun furto, neanche a
pensarci...
Compro un giornale cipriota: corruzione
del sindaco di Paphos, si è dovuto dimettere, elezioni a giorni; la
troika sta per tornare nell'isola, vuole soldi indietro, ma i soldi
non ci sono; tutti promettono la ripresa per il 2015, come ad ogni
inizio d'anno; l'ENI acchiappa gas anche qui, ma turchi e greci non
si accordano su come agire insieme e guadagnarci qualcosa...
Insomma, solite storie, come da noi.
Giornata più coperta e fresca oggi.
Quando mi avvicino ai Bagni di Afrodite
inizia anche a piovigginare.
La scritta dice: Afrodite, dea
dell'amore e della bellezza, era solita bagnarsi qui, nelle acque di
questa grotta naturale.
In realtà era il suo pied-a-terre: qui
si strusciava con gli amanti e, soprattutto, con Adone.
E Vulcano, nella sua fucina a soffrire
e a farsi dileggiare, brutto e storpio...
La scogliera dell'Akamas è alta e
selvaggia, tutt'intorno, con percorsi naturalistici che meriterebbero
più tempo.
Ma piove e inizia ad imbrunire: scappo
sull'autobus, arrivo a casa con i piedi zuppi, in calze e ciabattine.
Ed ora son qui, che scrivo...
E' iniziato un nuovo anno, e non si
direbbe.
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