martedì 27 gennaio 2015

come mollette tra le mollezze

Sul volo Air Asia da Don Mueang-Bangkok ad Hanoi,
Risveglio precoce, per essere in aeroporto alle 5.00: un velocissimo taxi ci ha portato da Ayutthaya, zigzagando nel primo traffico della metropoli.
File molto lunghe e lente, intere comitive di cinesi ricoperte di pacchi e schiamazzi.
Sonno, quanto basta.
Ma il volo non sarà lungo, e verso le 8.45 saremo in una nuova nazione, se non in una nuova realtà.
Altro giro, altra corsa...

Questi ultimi giorni thai sono trascorsi mollemente, tra cascate e boschi, nei pressi di Muak Lek e Pak Chong, giri in motorino, pranzetti e cenette a base di riso e noodle.
Ieri, una bella mattinata di sole e bagni, con idromassaggio naturale completo.
A sera, in treno, sentivo quasi i sintomi di una insolazione.
Il treno di terza classe, un vero bazaar di persone, merci, venditori.
Una vecchietta senza un braccio, sempre attenta e sorridente.
Una più giovane che vomita qualcosa nella bottiglia e me lo mostra fiera.
Bigliettai in livrea, vagoni spartani ma efficienti.

Due sere fa, lungo massaggio con oli aromatici, a tutto corpo.
Una delizia, vi assicuro.
La signora dai capelli rossi è arrivata da casa, ed ha agito con perizia, decisione e profondità.
Molto professionale, e simpatica.
Ora proveremo le virtù delle massaggiatrici vietnamite.
Ne avremo bisogno, perchè il nostro progetto di visitare il paese da nord a sud in due settimane non sarà roba da nulla. Forse dovremo rinunciare a qualcosa, mi sa...

Ultime sensazioni dalla Thailandia: più o meno come me la aspettavo e avevo sospettato a partire dal breve passaggio a Chiang Mai di maggio scorso.
Gente tranquilla che lavorava, là dove c'era l'erba ora c'è una città...
Qualcosa di simile. Lentezza, ripetitività dei cicli ((non solo del riso), ma anche improvvisi balzi, accelerazioni nella ipermodernità.
Inquietante la figura del re (chiamato Father, onnipresente ottantottenne, garante della nazione tra un colpo di stato e l'altro, sempre d'accordo col golpista di turno...).
Assillante quasi quanto i milioni di Buddha (piccoli, grandi, immensi, walking & reclining, subduing Mara (che sottomette il Male), sitting, meditating, bambini e giovinetti, mai anziani o vecchi...).
Le città siamesi di Sukhotai e Ayutthaya sono davvero belle: la prima è separata dalla città nuova, circondata da un curatissimo parco; la seconda è più intrecciata alla città di oggi, i templi khmer, gli stupa, gli ubosot si susseguono tra le strade e i giardini.
Città vivissime, per tutto il giorno, più spente la notte.
Comunque, una bella terra.
Credo che ci torneremo a fine viaggio, non solo per tornare all'aeroporto di Bangkok, ma anche per fare un salto al sud, alle famose spiagge di Krabi, Pukhet e Phi Phi Islands.
Ma ora facciamo questo piccolo salto, e godiamoci il paese e la città in cui riposa lo zio Ho...
Tra mezzora saremo lì da lui.



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