Sul volo Air Asia da Don Mueang-Bangkok
ad Hanoi,
Risveglio precoce, per essere in
aeroporto alle 5.00: un velocissimo taxi ci ha portato da Ayutthaya,
zigzagando nel primo traffico della metropoli.
File molto lunghe e lente, intere
comitive di cinesi ricoperte di pacchi e schiamazzi.
Sonno, quanto basta.
Ma il volo non sarà lungo, e verso le
8.45 saremo in una nuova nazione, se non in una nuova realtà.
Altro giro, altra corsa...
Questi ultimi giorni thai sono
trascorsi mollemente, tra cascate e boschi, nei pressi di Muak Lek e
Pak Chong, giri in motorino, pranzetti e cenette a base di riso e
noodle.
Ieri, una bella mattinata di sole e
bagni, con idromassaggio naturale completo.
A sera, in treno, sentivo quasi i
sintomi di una insolazione.
Il treno di terza classe, un vero
bazaar di persone, merci, venditori.
Una vecchietta senza un braccio, sempre
attenta e sorridente.
Una più giovane che vomita qualcosa
nella bottiglia e me lo mostra fiera.
Bigliettai in livrea, vagoni spartani
ma efficienti.
Due sere fa, lungo massaggio con oli
aromatici, a tutto corpo.
Una delizia, vi assicuro.
La signora dai capelli rossi è
arrivata da casa, ed ha agito con perizia, decisione e profondità.
Molto professionale, e simpatica.
Ora proveremo le virtù delle
massaggiatrici vietnamite.
Ne avremo bisogno, perchè il nostro
progetto di visitare il paese da nord a sud in due settimane non sarà
roba da nulla. Forse dovremo rinunciare a qualcosa, mi sa...
Ultime sensazioni dalla Thailandia: più
o meno come me la aspettavo e avevo sospettato a partire dal breve
passaggio a Chiang Mai di maggio scorso.
Gente tranquilla che lavorava, là dove
c'era l'erba ora c'è una città...
Qualcosa di simile. Lentezza,
ripetitività dei cicli ((non solo del riso), ma anche improvvisi
balzi, accelerazioni nella ipermodernità.
Inquietante la figura del re (chiamato
Father, onnipresente ottantottenne, garante della nazione tra un
colpo di stato e l'altro, sempre d'accordo col golpista di turno...).
Assillante quasi quanto i milioni di
Buddha (piccoli, grandi, immensi, walking & reclining, subduing
Mara (che sottomette il Male), sitting, meditating, bambini e
giovinetti, mai anziani o vecchi...).
Le città siamesi di Sukhotai e
Ayutthaya sono davvero belle: la prima è separata dalla città
nuova, circondata da un curatissimo parco; la seconda è più
intrecciata alla città di oggi, i templi khmer, gli stupa, gli
ubosot si susseguono tra le strade e i giardini.
Città vivissime, per tutto il giorno,
più spente la notte.
Comunque, una bella terra.
Credo che ci torneremo a fine viaggio,
non solo per tornare all'aeroporto di Bangkok, ma anche per fare un
salto al sud, alle famose spiagge di Krabi, Pukhet e Phi Phi Islands.
Ma ora facciamo questo piccolo salto, e
godiamoci il paese e la città in cui riposa lo zio Ho...
Tra mezzora saremo lì da lui.
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