martedì 28 ottobre 2014

strenziate

Mi sorgono dal cuore (o quel che resta) alcune domandine:

1. Quelli che erano al corteo della CGIL sabato scorso cosa e chi hanno votato alle ultime Europee ?
Risposta: il PD e, la gran maggioranza, Renzi.
Perchè ora si lamentano e protestano ?
Sono rimasti delusi ?
Eppure lui ha sempre detto quel che avrebbe fatto, già prima delle elezioni.
Ma forse l'ho sentito solo io.
Immagino che, dopo qualche corteo, rivoteranno, e lo rivoteranno, alle prossime.
E il problema sarebbe lui ?

2. La minoranza PD che va oggi contro il Jobs act non è la stessa che ha osannato e votato la legge Biagi, il pacchetto Treu e la riforma Fornero ?
Risposta: Sì, sono proprio loro, sempre quelli.
Si sono pentiti ? Hanno compreso solo ora che creavano precarizzazione e disoccupazione ?
Bene, dovrebbero comunque suicidarsi, ammutolire e uscire di scena (visto che la lapidazione non è ancora prevista dal nostro codice penale.
Ovviamente, in attesa che arrivi la sharia...).

3. Il sindacato che ora teme per il suo ruolo politico è lo stesso che se ne è strafottuto di giovani, precari, pensionati e disoccupati negli ultimi vent'anni ?
Risposta: Sì, è lo stesso, è proprio quello.
Sino a quando reggeva il suo ruolo di tramite e poteva farsi garante di assistenzialismo e ammortizzatori sociali per i suoi tesserati, e solo per loro, tutto bene.
Ma ora che si riduce lo spazio per pacificare i lavoratori con i soldi e le briciole, con le finte mediazioni collusive, che ne sarà di lui ?
Ne sarà quel che si merita.

4. Molti di quelli che ora stanno alla Leopolda con Renzi non stavano con Bersani un anno fa ?
E molti non stavano con Berlu o Monti tre anni fa ?
Risposta: Sì, sono gli stessi, sono proprio loro, sono sempre loro.
Stanno con chi va al potere, con chi vince, con chi garantisce i loro interessi (non pagare mai, guadagnarci sempre, in sostanza).
Tutto quell'entusiasmo populista, tutti quei bei lavori di gruppo per un leader unico che decide da solo, tutte  quelle belle facce da avanspettacolo ci dicono sempre e solo questo: siamo fighi, e voi siete degli sfigati; vi abbiamo fregato ancora una volta, e ne siamo felici !
Quindi: rivotateci.




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