lunedì 20 ottobre 2014

e la chiamavano...razionalità

Ormai quando si sente parlare di razionalizzazione ci si mette le mani in basso, a coprir gli zebedei.
Si sa che sta per arrivare qualcosa che ci farà male, che ci toglierà lavoro, vita, abitudini, quiete.
Qualcosa che ci taglierà la testa, o almeno i capelli.
Che sta per farsi intorno a noi, o ai nostri simili, il deserto.

Razionalizzare, efficientare, implementare, sinergizzare: oltre ad essere delle brutte parole, arroganti e presuntuose, sono anche false.
Non dicono quel che hanno in mente, fanno spesso l'opposto di quel che dicono.
Sono parole manipolate, invertite, e che creano inversione.

Vanno di pari passo con esuberi (che non vuol dire più che qualcosa è molto vivo e vitale, ma che qualcosa, essendo vivo, è di troppo e va tagliato, reciso, ammazzato), con esodati (che -a differenza della Bibbia, hanno lasciato la Terra promessa e vagano nel deserto senza meta, disperati), con incapienti (che vengono accusati, nel nome, di non aver preso, mentre la verità è che non gli è stato dato)....

Insomma, siamo al delirio, non solo linguistico purtroppo...
E, in questo delirio, ipocrita e irrazionale, del politicamente corretto, viviamo...

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