sabato 11 maggio 2013

la morale della Darsena


Da ormai un mese gli operai arancioni del Comune hanno potato i lunghi rami dei grandi ficus alla Darsena. Prima di andarsene e di lasciarci la loro ombra come sempre, li hanno però circondati con dei recinti di plastica arancione, ed un avviso: sono in corso verifiche di stabilità dei fusti, vietato l'accesso.
Arrivano prepotenti il caldo e l'afa; quegli alberi sono l'unica salvezza a costo zero per tutti gli sventurati del quartiere, per le badanti e i barboni di questa grande parte della città.
Hanno atteso un po'. Ma ora ho visto che la plastica è stata abbassata e, giorno per giorno, i miei compagni di viaggio quotidiano riprendono a stare sotto i ficus, all'ombra.
I verificatori non sono più arrivati a fare il loro lavoro, gli operai non sono tornati, i vigili non intervengono a sanzionare chi infrange il divieto, i barboni riprendono la loro vita.
E così si procede nel nostro paese...

Nei giorni scorsi, a Cleveland, tre ragazze sono riuscite a scappare dalla casa di un maniaco che le ha rapite e violentate per dieci anni. Senza che nessuno tra i vicini si fosse accorto di nulla, e neppure i due fratelli di lui, che vivevano nella stessa casa. C'è da crederci ?
Secondo me funzionavano tutti come i frequentatori della Darsena.
Ieri, in un Pronto Soccorso di Napoli, hanno fatto l'elettrocardiogramma ad un paziente facendolo sdraiare su un tavolo, perchè non c'erano letti disponibili.
I parenti hanno filmato tutto col cellulare.
Ci si adatta a tutto, nel nostro paese.
Pensate a come funziona l'Università: anno dopo anno hanno sostituito i professori con noi ricercatori e ci hanno trasformato in docenti, risparmiando soldi e assunzioni.
Se oggi noi ricercatori smettessimo di insegnare l'Università italiana si fermerebbe del tutto.
Quindi la baracca non regge, lo Stato non spende, noi copriamo i posti vacanti a costo zero, loro possono continuare a fare quel che vogliono senza che nessuno protesti.
E così si va avanti, si fa per dire, come alla Darsena.

Berlusconi viene condannato anche in appello, attacca la giustizia comunista e ci rassicura: nessuna ripercussione sulla stabilità di governo.
Ma è chiaro che non dovrebbe essere lui a far casino.
In un paese normale, dovrebbero essere il Capo dello Stato e i partiti di opposizione, o quelli che si definiscono tali anche se governano con lui, ad alzare la voce e a imporgli di uscire di scena.
E invece è come alla Darsena: tutto tace, o quasi.
Il PD fa finta di niente, i mal di pancia vengono sedati, e tutto va bene madama la marchesa...
D'altra parte, cosa si può sperare che faccia un partito già finito, che fa finta di essere vivo ?
E che pena che mi fanno i giovani di OccupyPD: ma come fanno a perdere ancora tempo con un cadavere e a illudersi ancora ?
Ma non farebbero meglio a dedicarsi a qualcosa di nuovo, anziché continuare a reggere il moccolo ai vari Baffetti e Grissini ?
Ma anche lì, è come alla Darsena: ci si adatta a tutto, si continua a tappare falle, a vivacchiare, ad ammazzare il tempo, a colludere l'un con l'altro, a infrangere regole e a fingere di crearne altre, a coprirsi tutti a vicenda, nel torto e nel non senso più assoluto.
Anche questa è catastrofe.

1 commento:

  1. mi fa male il mondo:
    http://www.youtube.com/watch?v=MEPVfva_zJY&list=UU9f42xBuYcby2JN-hj4MzPg&index=2

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