Perché prendersela con i giovani, "questi" giovani?
Forse, il motivo di tanto accanimento è questo: se il mercato del lavoro è chiuso, il debito pubblico devastante, il sistema pensionistico in fallimento, il futuro dei giovani un buco nero, non è per colpa loro, ma delle generazioni precedenti. Dei loro padri e dei loro nonni. Della generazione di Monti, Fornero e Cancellieri. Della "mia" generazione. Forse è per questo che ce la prendiamo tanto con i giovani. Per dimenticare e far dimenticare che è colpa nostra.
(Ilvo Diamanti, sul sito di Repubblica, oggi)
Il gioco sta funzionando: far passare dalla parte del torto i meno responsabili ('innocenti', non ne esistono...) e far credere che abbiano ragione coloro che sono dalla parte del torto.
E ridar loro il potere di distruggere quel poco che hanno lasciato in piedi e che non hanno ancora divorato.
Guardate la Grecia: sono tornati al governo i conservatori, primi responsabili del deficit statale!
Che ora si fanno benedire dal pope, pregando insieme in Parlamento.
(in Italia, non ne abbiamo bisogno: abbiamo già il Vaticano in aula, senza bisogno di chiamare i preti!)
Hanno torto, oggi, quelli che non si fanno licenziare facilmente.
Sono un ostacolo agli investimenti esteri!
E chi sta in piazza, a protestare e a bruciare la città, ha e avrà ovviamente torto.
Come i deputati che anche ieri hanno avuto la forza di votare No, anche a costo di essere espulsi dai rispettivi partiti.
Ma, attenzione: gran parte dei manifestanti inizia a chiamare 'dittatura' l' Unione Europea, ad applaudire i black bloc che avanzano contro i poliziotti, a distruggere tutto quel che trova in piazza Syntagma (che vorrebbe dire, credo, Unità...).
Non si può governare a lungo contro i propri popoli.
O almeno non si è potuto, sinora.
L'Europa sarà spazzata via, e non per il fallimento della Grecia, ma per il fallimento dell'Europa.
E non parlo del (solo) fallimento economico, che pure avanza.
Parlo dell'inesistenza dell'Europa come soggetto (e progetto) politico-sociale.
Le banche hanno vinto, e gli Stati nazionali si sono aggrappati ad esse per tenersi uno spazio minimo, residuale, che permetta loro di sopravvivere e di gestire ancora qualcosa (repressione interna, guerre, teatro della rappresentanza, corruzione e tangenti, patriottismi di maniera...).
Requiescat per la grande illusione europea.
E per i poveri greci.
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