sabato 18 febbraio 2012

Carissima Wislawa, amica dei giorni più lieti

SFORMICARE
Qualcuno, volendo lodare qualcun altro, lo definirà  'operoso come una formica'.
In questo caso però dovrebbe mordersi la lingua.
L'operosità della formica non è affatto una virtù: è una mostruosità automatica per la quale è stata programmata a priori.
Il formicaio è il sogno segretamente accarezzato da tutti i dittatori, l'ideale irraggiungibile di uno stato governato con efficienza.
Ovviamente dobbiamo rispettare le formiche, non far loro niente di male, ma dovremmo una volta per tutte sformicarci la lingua e l'immaginazione.
(W.Szymborska, Ok ? Nuove letture facoltative, p.79)

UOMINI CON L'ABITO
Esiste anche un terzo, numeroso gruppo di uomini, da cui l'autore si tiene alla larga, perchè si tratta di un caso disperato. Sono i signori trasandati. Non perchè siano poveri, il che sarebbe comprensibile, e non perchè siano privi di ambizioni. Al contrario, possono permettersi senza inconveniente di comprare regolarmente abiti, ma è una cosa che li annoia a morte. Anche le ambizioni non sono loro estranee e a volte le realizzano addirittura con risultati notevoli, ma non nel campo delle cravatte abbinate con proprietà e dei calzoni ben stirati...Confesso di aver sempre avuto un'inclinazione strana per questo tipo di individui. Una volta dissi all'uomo amato che le sue scarpe erano ormai da buttare; interruppe il contatto visivo con me, aprì la finestra e iniziò malinconicamente a guardare lontano...
(idem, pp.96-97)

E SE...
Ma un attimo, un attimo. Forse ho galoppato un pò troppo. Noi, che da molto tempo ormai ci siamo lasciati alle spalle la cultura del paleolitico, riusciamo forse ad essere pienamente 'individui' ? Indipendenti da tutto e da tutti ? A quanto pare ci riescono gli asceti in India, ma quella è un'altra cosa. Io ho in mente persone che non fuggano la vita. E quelle, lo vogliano o no, sono impigliate in una rete di legami visibili e invisibili...
(idem, pp.53-54)

1 commento:

  1. Verum quando ita vacamus ut huiusmodi advertamus influxus? Septem sunt vacandi genera: somno, syncopi, humore melancholico, temperata complexione, solitudine, admiratione, castitate vacamus. (M. Ficino, Teologia Platonica I, XIII, c. II)

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