venerdì 23 dicembre 2016

vacanze romane

Ancora vacanze romane.
Stare con Viviana è sempre già una vacanza ed una festa per me, anche se stiamo a casa, mia o della madre come in questi giorni, a non far nulla, a leggerci qualcosa, o a far progetti insieme.
Ma, sarà per il bel tempo o il senso del vivere, la voglia di camminare o semplicemente di respirare, siamo anche usciti spesso.

Siamo andati al cinema a vedere Captain Fantastic (molto consigliato) ed E' solo la fine del mondo (abbastanza sconsigliabile).
Siamo stati alla Biblioteca La Vaccheria a Santa Maria del Soccorso, dove lei ed altre donne hanno proposto un incontro su Eros e Thanatos.
Lì ho anche incontrato per caso alcune persone che non vedevo da trenta o quarant'anni: la figlia della più cara amica di mia madre, una donna che è stata amante del mio più caro amico, un ragazzo -ora uomo fatto ed anche un po' sfatto- del periodo pacifista romano.
Della serie: come si cambia, per non morire (per poi morire...)
A proposito di morire, sempre il 17 ho presentato Fare il morto allo Spin Time Labs.
Incontro tra pochi amici, con qualche scambio interessante, ma non molto di più.
Siamo andati al Teatro Argentina a vedere l'ultimo allestimento in vita di Ronconi, che racconta vita, miracoli e morte dei Lehman Brothers. Un saggio di economia e sociologia pratica del capitalismo negli ultimi due secoli, interpretato magistralmente, che prende quanto basta per tenerti sveglio, nonostante il tema apparentemente un po' arido.
Lunedì abbiamo fatto una gita in giornata a Firenze per vedere la mostra di Ai Wei Wei, quello che ha appeso i canotti arancioni alle finestre di Palazzo Strozzi per ricordarci dei profughi.
Niente da dire, anzi, sulla sua vita di dissidente cinese e sul suo coraggio.
Tanta ammirazione per la sua creatività e genialità, sempre stimolanti.
Ma si ha la sensazione di stare (e che anche lui stia), purtroppo ormai, dentro un immenso gadget di se stesso.

Insomma, tanti giri e giretti, ma anche tante ore di tranquillità, di soste, di intermezzi ed intervalli, di notti abbracciate, di risvegli dolci e lentissimi, come è stato sempre sinora tra noi.
Ieri sono rientrato e mi preparo a finire l'anno nella mia casetta.
Si prepara un nuovo viaggio però: dal 15 gennaio si parte per un mese.
Verso l'Indonesia.







































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