martedì 6 dicembre 2016

tra due destre

Gli austroungarici, devo dirlo, mi hanno un pò deluso.
Mi aspettavo un pò più di decisione, considerata la loro tradizione.
Ed invece hanno rallentato l'agonia, scegliendo il vecchietto verde liberal con la flebo anzichè il baldo nazista zoppo e sterminatore di negri.

Invece, mi hanno piacevolmente stupito i sudici sudisti e i sardi, che hanno stracciato il Sì, alzandosi dal divano e votando No in massa.
Non che non mi aspettassi la vittoria del No, ma pensavo ad una maggiore astensione, soprattutto in meridione.
Ora vedremo cosa accadrà dopo il governo Renzi.
La creatività di Mattarella e del sistema politico-finanziario ci porterà addirittura a Padoan o a qualche suo clone.
Di elezioni anticipate, neanche a parlarne, è chiaro.

Ma cosa mi dice il risultato del referendum ?
Che ci troviamo tra due destre populiste, quella del Sì, ma anche quella del No.
Il neoliberismo produce infatti solo due destre: quella del terribile ed osceno cambiamento (Renzi e le sue riforme) e quella della terribile e oscena conservazione dell'esistente.(D'Alema, De Mita, Berlusconi, Salvini, ma anche CGIL, Anpi e Sinistra italiana).
I Cinque stelle, per ora, meritano ancora un discorso a parte, ma non si può negare che anche in essi (e soprattutto in buona parte dei loro elettori) siano presenti evidenti elementi populistici di destra.

Quindi eccoci qui, sospesi tra due destre, che si alternano a vincere, a turno.
Entrambe contro di noi, e -al di là della retorica costituzionalista- entrambe in guerra con la democrazia.







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