Un altro dei libri di Kilgore
Trout che erano in vetrina parlava di un uomo che aveva costruito una macchina
del tempo per poter tornare indietro e vedere Gesù. La macchina funzionava, e
lui vide Gesù quando aveva appena dodici anni. Gesù stava imparando da suo
padre a fare il falegname.
Due soldati romani entrarono
nel negozio col disegno, su papiro, di un congegno che doveva essee costruito
entro l'alba del giorno dopo. Si trattava si una croce da usare per
l'esecuzione di un agitatore. Gesù e suo padre la costruirono. Erano contenti
di avere del lavoro. E l'agitatore fu inchiodato a quella croce. Così va la
vita.
Il personaggio del libro che
viaggiava nel tempo tornava poi ai tempi della Bibbia per scoprire, in
particolare, una cosa: se Gesù era morto veramente sulla croce o se era stato
tirato giù ancora vivo, se aveva veramente continuato a vivere. Il protagonista
era armato di stetoscopio...
Lui era il primo a montare
sulla scala a pioli, si chinava su Gesù perchè nessuno potesse vederlo usare lo
stetoscopio, e lo auscultava. Dentro quella emaciata cavità toracica non si
udiva alcun suono. Il Figlio di Dio era morto stecchito. Così va la vita.
Su Tralfamadore, dice Billy
Pilgrim, non c'è molto interesse per Gesù Cristo. La figura terrestre che più
colpisce i tralfamadoriani, dice lui, è quella di Charles Darwin, che insegnò
che chi muore deve morire e che i cadaveri sono un miglioramento. Così va la
vita.
(Kurt Vonnegut, Mattatoio n.5,
pp.186-7,192)
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