martedì 21 gennaio 2014

villacidro murgia (e fernet renzi)

L'altra sera mi sono trascinato alla presentazione che Michela Murgia, candidata alla Presidenza della Giunta Regionale, faceva in un grand hotel del centro.
Molta gente, anche giovane, varie facce conosciute, ma anche nuove.
Metodi di lavoro partecipativi, secondo le regole dell'OST (ma la sala era rigidamente impostata, e gli interventi della sera erano tradizionali e frontali...).
Lei è certo una persona intelligente, accorta, sensibile, generosa.
Ma, ascoltando i programmi dei suoi assessori in pectore, mi sono annoiato come sempre.
Roba solita, trita e ritrita, con le solite promesse, e le solite premesse.
Produzione, svuluppo, competitività, lavoro, trasparenza, onestà, con qualche tocco di sostenibilità e rinnovabilità, e un accenno indipendentista, qualche spruzzata di ecologia e pace...et voilà!
Nessuna visione del futuro, mero riformismo senza speranza.
Sarà anche il meno peggio, ma non mi basta per andare a votarli.
Idee (e parole) condivise e blaterate ormai da tutti, peraltro; sembrava un convegno del PD, con persone meno scafate e più ingenue.
Niente di più e di meglio, sinceramente, almeno per uno come me, ormai fuori da qualunque parametro di 'normal soddisfazione del cliente'.
Le mie intenzioni di (non)voto si sono così chiarite ulteriormente.
Almeno a questo la serata è servita.

Anche Renzi prosegue nel suo intento, con velocità e decisione.
Distruggere la sedicente sinistra PD, spaccare il partito.
Forse, speriamo, ce la farà.
Vedo che, invece, non ha alcuna intenzione di far fuori Letta a breve.
Anzi, coerentemente, ha deciso di rafforzare l'alleanza con il conte zio Gianni.
E di resuscitare Berlu, ancora una volta.
Per fare una legge elettorale a liste bloccate e per cambiare istituzioni e Costituzione, insieme al Padre della Patria Galera.
Ovviamente, come sempre, nell'ipotesi di fare un'alleanza col diavolo per poi batterlo alle elezioni (che si spostano al 2015, come minimo, così potrà ricandidarsi anche il suddetto pregiudicato...).
Elezioni che, regolarmente, perderà (come Veltroni) o vincerà di poco (come Prodi) condannandosi alla graticola a vita (e condannandoci ad una palude infernale eterna).
Insomma, l'unica cosa che muore definitivamente - e giustamente- è la sinistra.
Il resto si trasforma con chiarezza in un conflitto tra democristiani (che essi vivano, si mostrino o meno, sotto qualunque sigla, e che si chiamino Letta, Renzi, Alfano, Casini, Formigoni, Fioroni, Monti o chi volete voi...).
Renzi rende palese quel che da tempo esiste, ma coperto.
Almeno a questo il suo avvento sarà servito.
E' un fernet dolciastro, ed anche un pò spunto.
Ma è l'unica bottiglia rimasta sullo scaffale, e -pare- riscaldi chi ha lo stomaco per berlo.
Alla salute!










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