giovedì 23 gennaio 2014

la nuova cordialità

Poi erano ideali alla cogliona, fatti coi miti del '63
i due Giovanni e pace un pò alla buona, Ramblas di Barcellona,
la prima crisi dura dentro in me.
Io credo che sappiamo che è diverso, se le cose sono state poi più amare,
continui, tiri avanti e non hai perso se sono differenti dal sognare
perchè non è uno scherzo sapere continuare...

Non voglio far felice proprio adesso
tua madre che odiò l'italiano istrione
quando disse a tuo padre che era un fesso
lui e il liberal progresso
e urlò  'rivoluzione'...!
(F. Guccini, 100 Philadelphia Avenue)

Imparare a convivere con i propri giorni fa parte oggi dell'arte di conoscere se stessi
(Lalla Romano, La penombra che abbiamo attraversato)

Frequenta molta gente ? chiede. Cioè ,voglio dire -prende il toro per le corna- c'è un uomo nella sua vita ?
Lei lo guarda male. -Ho degli amici. Alcuni sono donne e altri uomini, non faccio distinzioni.
Il sentiero si restringe, lei va avanti, lui la segue e osserva la curva dei suoi fianchi. preferisce le donne con un pò più di carne sulle ossa. E tuttavia Elena gli piace.
-Per quel che mi riguarda non è una distinzione cui posso rinunciare- dice. O alla quale vorrei rinunciare...Non so com'è per lei, ma il passato non è morto per me. I particolari possono essere un pò sfocati, ma la sensazione di com'era prima la vita è ancora molto vivida. Uomini e donne per esempio: lei dice di essere andata oltre quel modo di pensare; ma io no. Io continuo a pensare che sono un uomo e che lei è una donna... Posso chiedere -le dice- se è anche andata oltre la possibilità di sentire qualsiasi cosa per un uomo ?
-Non è che non sento niente -risponde lei lentamente e con cautela- Al contrario, mi sento piena di cordialità. Verso di lei e verso suo figlio. Piena di calore e di cordialità.
-Con cordialità intende dire che ci augura tutto il bene ? Ho difficoltà ad afferrare il concetto. Prova benevolenza nei nostri confronti ?
-Già, proprio così.
-La benevolenza, le devo dire, è quel che continuiamo a incontrare da queste parti. Tutti ci augurano il bene. Tutti son gentili con noi. Siamo decisamente trasportati su una nuvola di cordialità. Ma resta tutto un poco astratto. Possibile che la cordialità da sola soddisfi i nostri bisogni ? Non è nella nostra natura il desiderio di qualcosa di più tangibile ?
Elena sfila cautamente la mano da quella di lui.
-Si può aspirare a qualcosa di più della cordialità, ma è sicuro che quel che si desidera sia meglio della cordialità ? Questo dovrebbe chiedersi. Si ferma.

In quel momento gli è tutto chiaro...Dalla cordialità vengono l'amicizia e la felicità, i picnic al parco, o le passeggiate pomeridiane nel bosco tra amici. Mentre dall'amore, o almeno dal desiderio nelle sue manifestazioni più impellenti, vengono frustrazione, dubbio e angustia. E' molto semplice. E che cosa vuole lui poi da Elena ? Spera di sedurla perchè in quei ricordi che non ha del tutto perso sedursi è una cosa che uomini e donne fanno ? Vuole ribadire la superiorità del personale (desiderio, amore) sull'universale (cordialità, benevolenza) ? E perchè non fa altro che porsi domande invece di vivere come fanno tutti ? Fa tutto parte di una transizione troppo tardiva dal vecchio e confortevole (il personale) al nuovo e inquietante (l'universale) ? E questo percorso in cui ci si interroga su se stessi non è altro che una fase nello sviluppo di ogni nuovo arrivato, una fase che persone come Elena hanno ormai felicemente superato ? E se è così, quanto dovrà aspettare prima di emergere a sua volta come un uomo nuovo, migliore ?

(dall'ultimo libro di J.M.Coetzee, L'infanzia di Gesù, davvero mirabolante...)



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