lunedì 13 gennaio 2014

la potenza della mediocrità

Quel che non finisce di stupirmi (e in questo forse sta soprattutto la mia, persistente e crescente, sensazione di inattualità) è che le persone che io vedo meno interessanti e carismatiche siano così considerate e preferite dagli altri.

Lo stesso Renzi, che pure non è il peggiore tra i mediocri di cui parlo, -a vederlo e a sentirlo- non sembra proprio una cima. A differenza di molti intellettuali e politici, sa muoversi e parlare a raffica, sa improvvisare, sa inventare qualcosa, ma non molto di più...
Mi stupiscono però ancor di più le opzioni di uno come Berlusconi, che pure se ne intende: già mi aveva allibito eleggendo Alfano a suo delfino, ma ora mi basisce ancor più con le sue insistenze perchè il tristo Toti Giovanni divenga coordinatore della nuova Forza Italia.
So che i veri potenti, soprattutto se disperati, amano contornarsi di mezze tacche che lo servano e lo adulino (almeno siano a quando non sia più conveniente tradire).
E, a ripensare alle interviste che Toti ha sempre fatto a Berlu, sia sul Tg4 che su Studio aperto, sempre con la lingua di fuori a sbavare e leccare, non c'è da stupirsi tanto per la scelta.
Ma la persona è veramente insicura, mediaticamente impresentabile, bolsissima.
Non so che dire.

Così come resto ammutolito e divertito all'idea che Hollande possa essere un latin lover, con donne, amanti, storie segrete, passioni da ricovero.
Già ero rimasto di stucco all'idea che la Bruni potesse scegliere uno sgorbio, fisico e mentale, come Sarkò.
Ma Hollande non sembra neppure furbo e rapido come il suo predecessore.
Già il fatto che fosse stato eletto presidente, e che fosse socialista, e che fosse stato marito di una donna bella e intelligente come la Segolene, mi avevano spiazzato.
Ma ora, una giovane e bella attrice, con la compagna giornalista che finisce in ospedale disperata...
Boh, non ci capisco più nulla delle donne, degli uomini, dell'eros, delle attrazioni tra sessi...
Non mi torna più nulla.

E non mi basta consolarmi con spiegazioni classiche: la potenza del potere, del denaro, del successo.
La subalternità di molte donne al prestigio del maschio che sta in alto.
La volgarità, la superficialità e la piattezza dei gusti estetici.
Tutto vero, ma non basta a spiegare fenomeni simili.
La stessa ascesa di Berlusconi, nonostante le sue qualità di comunicatore, resta inspiegabile, considerati anche i suoi evidenti limiti e la sua mediocrità umana, a vari livelli dimostrata.

Davanti e in mezzo a tutto questo, sento due cose: la mia differenza e la mia stessa mediocrità.
Entrambe, però, senza successo.



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