martedì 7 gennaio 2014

sera para el cumpleanos de nuestra soledad

Compiuti anche questi, cinquantatrè...
Festicciola regalatami da Cristiano e Giulia, un pò cinese, un pò marocchina, con contributi mediorientali (cus cus) di Marta e Fili e ghaneani (un red red degli amici di Scambiare, che stanno per ripartire a Fufulsu)...
Alcuni di noi addobbati anche con vestiti esotici.
Tutto e tutti molto carini.
Mi hanno fatto un bel regalo.
Come tutti quelli che mi hanno scritto, telefonato e messaggiato.
Purtroppo nessuno mi ha massaggiato.

Qualcuno mi ha augurato 100 di questi giorni.
No, grazie, l'ho implorato.
Qualcuno mi ha detto che è bello invecchiare.
Sì, l'importante è che duri poco, gli ho detto.

Mi sveglio, e mi sento spaesato più del solito, in questa casa, in questa città, in questo paese.
Con un senso di tristezza atavica, profonda, insensata.
Cerco di risollevarmi prenotando i viaggi del futuro prossimo.
Tento di fuggire da qui, dalla mia vita, dal presente.
Mi vengono, e mi dedico, cattivi pensieri.

E' importante che il passato non sia morto solo a metà.


Ciò che più preoccupa è ciò di cui meno si parla. 
Ciò che è sempre nella mente quasi mai è sulle labbra.

Pensate bene a quel che disprezzate è vedrete che è sempre una felicità che non avete, una libertà che non vi prendete, un coraggio, un'abilità, una forza, dei vantaggi che vi mancano e di cui vi consolate con quel disprezzo. Si vomita quel che non si digerisce.

I cattivi momenti sono fatti per apprendere certe cose che gli altri momenti non mostrano.
Cattivi, in senso assoluto e oggettivo, sono i momenti in cui non vi è nulla da afferrare, in cui non è possibile afferrare niente che si possa portare con sè nel cielo della mente.
Di questi, alcuni passano per buoni agli occhi della gente comune.

(Paul Valery, Cattivi pensieri, 1942)

Ed ora, andiamo a lavare i piatti...!



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