lunedì 5 febbraio 2018

tre tremende americanate

La prima tremenda americanata è tutto questo finto scompiglio sulle molestie sessuali nel cinema.
Sinceramente, ne ho le palle piene di tutti questi appelli del cazzo.
Le cose vanno denunciate quando accadono, non quando diventa di moda e tutti rincorrono i molestatori di turno.
Basta!
Il rifiuto della violenza va realizzato quando avviene, altrimenti...puzza!
I fini giustificavano i mezzi, quando conveniva per la carriera: tutti amichetti e tutti zitti.
Quando non conviene più, si attacca e ci si libera la coscienza, come col purgante.
Meglio tardi che mai ?
No, non è un buon modo di vivere, non è etico tutto ciò (alla pari di chi molesta e violenta, e continua a farlo, imperterrito e impunito).

La seconda tremenda americanata è il film di Spielberg, The Post, ora nelle sale.
Sembra che sia stato scritto direttamente da Hillary Clinton e dal suo establishment.
Si attaccano Nixon e Kennedy (che tanto sono morti) per attaccare Trump (che pare ben vivo, nonostante gli attacchi e gli attacchi codini e ipocriti dei democratici).
La grande libertà americana, che celebra i suoi miti per nascondere il vuoto e la violenza strutturale dei suoi regimi, passati e presenti, e della sua cultura di fondo.
Tra vent'anni ci faranno vedere le torture di Guantanamo e ci chiederanno di esaltarci e di perdonare, e di guardare oltre e di dimenticare, come questo film ci chiede di fare per la vergognosa vicenda del Vietnam.
Gli americani non possono proseguire impunemente ad ammannirci le bombe dal cielo e i film da Hollywood.
Basta!

La terza tremenda americanata è il film di Guadagnino, 'Chiamami col tuo nome', una vera porcata di film, che -non a caso- si è preso vari Golden Globe dagli americani.
Un'accozzaglia di luoghi comuni sull'amore e i sentimenti, una mescolanza immangiabile di echi machisti dannunziani e frociaggine alla Versacci e Dolci&Gabbati.
Non si può essere politically correct anche verso questa immondezza.
Capisco che -visti i tempi che corrono- qualunque vagito del mondo gay venga apprezzato.
Ma non è un buon modo di risolvere i nostri sensi di colpa su un passato discriminatorio nè tantomeno i nostri problemi sessuali.
Basta!


Nessun commento:

Posta un commento