lunedì 12 febbraio 2018

sanremisti e sancazzisti

A Sanremo vincono Meta e Mori con una canzone pseudopacifista e fintoincazzata, che rappresenta perfettamente il clima dei giovani d'oggi: Mori è stato votato dalle ragazze solo perchè è un figo tenebroso, è una musica facile che riprende gli ipocriti slogan del dopo-attentato di Manchester: 'Non mi avete fatto niente, non mi avete fatto niente...!', frase ripetuta da un genitore che aveva perso sua figlia, uccisa dai terroristi.
La seconda, di Stato sociale (un gruppo di simpatici scoppiati retrò e situazionisti che imitano Gabbani), era bruttina ma almeno prendeva in giro gli stereotipi sociali del lavoro e dell'apparenza seriosa.
Insieme a Mirco e il cane, nella sezione giovani, avrei fatto vincere loro.
Ma chi se ne frega in fondo....!
Intanto, la Perugina sceglie le frasi di Emma Marrone per i Baci di San Valentino.
Dove sono andati a finire Catullo e Verlaine ?

Il Festival di Sanremo è stato interessante quanto la campagna elettorale in corso.
Ci sono giornali intelligenti, come ad es. il Fatto, che ha deciso di non pubblicare i nostri appelli astensionisti attivi ma che oggi invita a non badare ai programmi (che tanto non saranno seguiti e realizzati), ma a scegliere le persone giuste e oneste.
Teoria ancora più assurda, perchè la storia dimostra che le persone, dentro il Parlamento, non contano nulla, vengono divorate e neglette, soprattutto se giuste e oneste.
Così come quelli che continuano a dirmi che val la pena di votare Bonino o i Cinque stelle, ripeto: l'istituzione divora le persone, i rituali distruggono l'autonomia, le procedure neutralizzano l'originalità, le collusioni annacquano qualunque vera opposizione.
Chi voterà, chiunque voti, sarà complice di questo sistema.






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