domenica 2 luglio 2017

il paese delle piccole cose

Si apre luglio e prosegue una lunga estate calda in città, la prima intera senza viaggiare, dopo tanti anni.
Sì, cari e affezionati lettori (che ho tenuto a stecchetto già in queste ultime settimane per l'ennesimo passaggio del ciclone Viviana): non sarà un'estate di reportage esotici, foto colorate, diari d'amore e sogni all'orizzonte.
Sarà un'estate cagliaritana: lenta, riposante, pigra, leggera, ospitante e profumata, noiosa e musicale, forse creativa ed illudetica.

Pochi e rari gli avvenimenti in casa, se escludiamo:
-lo spostamento del lettone davanti alla finestra per stare nella corrente e del divano sotto la vetrata e di fronte al ventilatore;
-la crescita esponenziale della vite canadese verso l'alto, aiutata da un intreccio di legnetti e canne amorevolmente intrecciate;
-la morte improvvisa di Samuel Geckett, il mio gechetto preferito, che da tempo allietava le notti sui muri del soppalco;
-le grandi pulizie del bagno e il riordino della cucina, in cui mattonelle e porcellane ritornano all'antico splendore, grazie all'opera della maghetta armata solo di ramina e varechina;
-passaggi brevi di ospiti in cerca di festival e spiagge, dopo mesi di lavoro e stress da metropoli, desiderosi soprattutto di dormire e di svegliarsi tardi senza sveglie.

Pochi e rari gli eventi extra muros:
-è stata una bella emozione rivedere i L'Abate a Ghilarza, entrambi ultraottantenni ma ancora belli vivi e attivi, decisi e sconclusionati come sempre, e come sempre insieme;
-ma è stato triste assistere alla povertà e all'inaridimento di nonviolenza e anarchia, le due parole politiche che amo di più, durante il fantomatico seminario che lì si è tenuto;
-è stato bello festeggiare il compleanno di mia nipote a Fighezia, nelle campagne di Fluminimaggiore, dove lei sta iniziando una nuova fase della sua vita, più autonoma e più libera, spero;
-è stato straniante ritrovarsi al giardino delle pietre musicali di Sciola, già trasformato in qualcosa d'altro, già un po' troppo celebrativo e museificato, e -nonostante la sua potenza e magnificenza insopprimibili- quasi ridotto a business e marketing familiare;
-è stato faticoso attraversare la Sardegna avvolta da una calura bruciante, sempre più intensa, troppo forte per essere vera a giugno, eccessiva e inquietante;
-è stato deprimente assistere avant'ieri in facoltà ad un convegno di filosofi, antropologi e medici sulla sofferenza umana: ognuno parlava di sé e per sé, senza confronto e senza dialogo, senza sapere perchè; faceva soffrire;

Ed ora?
Oggi Viviana ha iniziato a Quartu la sua guardia turistica che andrà avanti per due mesi interi.
Da qui a metà luglio io avrò ancora qualche riunione, esami e tesi (anche Marta, mia nipote, si laureerà tra poco).
Andremo ogni tanto al mare, a qualche concerto, faremo piccoli giri nell'isola, attenderemo altri ospiti, ci faremo invitare a cena da amici, vedremo dei film all'aperto.
Scriverò forse ancora altre pagine del mio nuovo libro, che da tempo girella tra i circuiti della mia mente e del mio corpo: Fondamenti di Illudetica.
Ci prepareremo ai nuovi viaggi, alla stagione autunno-inverno delle trasmigrazioni: di nuovo Andalusia e Portogallo e una puntata nel deserto marocchino e nell'Atlante, poi forse l'India, a fine anno, per la prima volta.







1 commento:

  1. @ “le grandi pulizie del bagno…”

    coraggio… aspettiamo la notizia della nuova doccia
    CPLDNBDE (Comitato Per La Doccia Nel Bagno Di Enrico)

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