Stanotte
i poveracci che vivono nel tugurio sotto casa si sono resi
protagonisti di una scenata-sceneggiata (urla, frizzi e lazzi) che è
andata avanti per due ore buone, tenendo sveglio tutta la via e parte
del quartiere.
Motivi
futili, facce da forca e da sanatorio, comportamenti prevedibili e
quasi scontati: aggressività, maleducazione, mancanza di rispetto
per gli altri e tra loro.
Quando
le cose si tengono a vicenda, è tutto più facile, comprese
l'accusa, la colpa, la discriminazione: il cattivo c'è, e si vede.
Ieri
notte è morto Carlo Azelio Ciampi, ex Governatore della Banca
d'Italia, ex Capo di alcuni Governi, ex Presidente della Repubblica.
Moderato,
elegante, perbene, risorgimentale e regimentale, inappuntabilmente
retto.
Un
livornese liberal, che non si confondeva mai con gli ultras
extraparlamentari della città labronica.
Quel
che si direbbe, da sempre, un vero signore, insomma.
Facile
che piacesse alle persone normali, soprattutto dinanzi ai toni beceri
della prima Lega Nord o alle paillettes del primo governo Berlusconi.
Difficile
vedere in lui un delinquente, un vampiro, un disonesto, un traditore
della patria, un malvagio.
Eppure...
Proprio
con Ciampi inizia a realizzarsi l'unificazione completa e terribile
della Festa della Repubblica con la pacchiana e retoricissima parata
militare del 2 giugno.
Proprio
con Ciampi si compie per la prima volta la spaventosa, esplicita
endiadi tra potere politico e
potere
bancario: il passaggio dalla Banca d'Italia al Governo d'Italia
avviene in un lampo e realizza il primo sogno neo-liberista d'Europa.
E
proprio Ciampi va a completare il percorso di costituzione dell'altro
sogno neo-liberista di oggi, che è man mano giunto ad assomigliare
ad un incubo: l'Unione Europea.
In
forme gentili e cortesi, Ciampi ha contribuito attivamente al dominio
violento e incontrollato dentro cui oggi noi ci troviamo ad affogare.
Non
era facile vederlo in una faccia come la sua, ma è stato così.
Così
come oggi fatichiamo a non fidarci di Padoan, coi suoi toni calmi,
paterni, rassicuranti.
Ma
questo non ci salverà dal disastro, anzi lo faciliterà.
I
sogni-incubi di Ciampi, nel frattempo, si sgretolano ad ampi passi.
Una
Repubblica difesa dalle armi si sta trasformando in un regime
militare coperto che inghiotte le libertà.
La
politica non è più il bene governato da economisti temporaneamente
prestati ad essa, ma è divenuta l'ancella della finanza
internazionale, pura governance governata dai banchieri.
L'Unione
Europea si sta schiantando contro i muri inflessibili della
burocrazia, del nazionalismo, del razzismo, della divaricazione
sociale.
Lui
dormirà il sonno dei giusti, forse.
Corroborato,
come sempre capita a quelli come lui, dalla certezza di 'aver fatto
la storia e il bene del paese'.
Ma
noi ?
Noi
assomiglieremo sempre di più ai miei vicini di sotto, che inciampano
ubriachi e sfatti sul gradino di casa.
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