Quel che ammiravo di Fernando era la
sua capacità di convincere le persone a essere oneste con se stesse,
perchè quando succede si ottiene il vantaggio della sorpresa...Sono
le bugie che diciamo a noi stessi che ci rendono ripetititivi.
Prima che ti prendessero, pensavo
poco al futuro. I nostri genitori avrebbero detto che lottavamo per
il futuro. Non noi. Noi stavamo combattendo per rimanere noi stessi.
Il coraggio spontaneo comincia da
giovani. Quel che viene con l'età è la resistenza, il dono crudele
degli anni.
Quasi tutte le promesse vengono
infrante. Non una promessa, quindi...Qualcosa che somiglia a una
parentesi, a un intervallo nel flusso altrimenti inesorabile del
tempo. Forse la somma totale di questi intervalli è l'eternità.
Ti macchiano le dita di rosso, i
ribes neri, e il loro sapore, non il loro colore, è nero, nero e
marino. Fa pensare al sapore di qualcosa che vive sul fondo del mare.
I ricci o qualche altro echinoderma potrebbero avere lo stesso
sapore, ma sarebbe meno forte, meno pungente. Come faccio a saperlo ?
Non lo so, mi guapo, eppure lo so...
Mi metto a mungere l'arbusto come se
fosse una capra.
Le bacche mi scorrono, una a una,
dai polpastrelli...come se, al tocco dei miei polpastrelli, fosse
arrivata la loro ora.
Mi è venuto da pensare che, in un
dato momento del mese, uno dei miei ovuli lascia il follicolo e cade
sull'orlo della tuba, le cui ciglia, come le ciglia degli occhi, lo
spingono avanti, finchè non atterra nel padiglione in cima al mio
utero...
Ne ho colti tre chili. Abbastanza da
fare una dozzina di vasetti di gelatina di ribes nero. Mai mettere
troppo zucchero. I ricci di mare non vanno costretti a sloggiare.
In ognuna delle mie tube ci sono
duecentomila potenziali ovuli. Nell'arco della vita ne matureranno
solo quattrocento. Tale è l'abbondanza della natura.
Domani preparerò la gelatina e te
ne manderò quattro barattoli..
Adesso senti la fragranza dei miei
ribes neri ?
Tua A' ida
I cataplasmi di ribes nero tolgono
il dolore delle bruciature.
Non c'è modo migliore di ingannare
l'attesa, dice Manda.
Scherzare fa andare a gambe all'aria
il tempo, dice.
Adesso, bisogna che ti spieghi. Ama
ha conosciuto Rami l'inverno scorso. Un uomo di circa dieci anni più
vecchio di lei. L'ho visto una volta sola. Baffi molto orgogliosi e
occhi ridenti. Ama era un po' innamorata di lui. Ma si può essere un
po' innamorati ?
Mi guapo,
da piccola avevo una collezione di
piume. Circa duecento. Di ventisette specie.
Non abbiamo parlato molto della
nostra infanzia, vero ?
Quando ci si innamora, si parla
della propria infanzia, ma noi non l'abbiamo fatto...
Perchè credi che sia andata così ?
Io credo di saperlo, ma non riesco a trovare le parole per dirlo. Le
troverò quando uscirai.
E' da quella raccolta di piume,
piume di volatile, che è nato il mio interesse per gli angeli.
Molto tempo fa pensavo che quel che
più si avvicina all'eternità è il senso di beatitudine che si
prova dopo aver fatto l'amore. Adesso direi che è l'udire un certo
tipo di voce, una chiacchiera di strada, che comincia nel futuro...
Quando varcano la soglia, molti
clienti soffiano e sbuffano aria dalla bocca, dicendo: Non avrei mai
pensato di trovarvi! Adesso lo so, se Dio vuole! Siete in capo al
mondo!
Al che Idelmis replica: E chi
vorrebbe essere al centro del mondo oggi ? Di cosa ti lamenti ?
Vogliono toccarti, vogliono farti
voltare la testa quando cerchi di guardare dall'altra parte, vogliono
farti ridere. E se i neonati, una volta partoriti, ridessero invece
di piangere ?
Strana domanda, perchè sappiamo che
non sarebbe vita.
Nella mia vita, però, le mie mani
desiderano farti ridere...
Il sangue che sa aspettare
sa anche essere pietra
Essere al mondo è dolore
Questo l'ho imparato.
...Essere al mondo è dolore -la
poesia dice la verità- e le mie mani stanotte vogliono consolarti.
Per il momento ti mando una frase,
scritta nel settimo secolo, da Ibn Arabi.
Fu lui ad osservare, una volta, che
la vista di Dio in una donna è la più perfetta di tutte!
Ho trovato la frase citata in una
articolo su Aristotele pubblicato in una vecchia rivista medica, che
era servita a incartare una scatola di siringhe spedita da Taiwan!
La frase dice: gli angeli sono i
poteri nascosti nelle facoltà e negli organi degli uomini.
Come mai, quando nel vuoto della
notte dico 'ti amo', ricevo qualcosa di immenso ? Il silenzio è
assoluto come prima. Non è la tua risposta che mi è arrivata. C'è
stata solo la mia dichiarazione. Eppure mi sento appagata. Paga di
cosa? Per quale ragione l'abdicare diventa un dono per chi abdica ?
Se lo capissimo, non avremmo più paura, ya nour. Ti amo.
Tu hai una maniera tutta tua di
leggere, mi soplete...il tuo modo di leggere, il tuo modo di compiere
l'atto di leggere, è speciale. Alcuni di noi sono risucchiati dal
vortice della stampa, altri decollano per lunghi voli, tu raduni
attorno a te quel che ricevi e lo colleghi immediatamente a quel che
è già lì. Quando leggi, lungi dall'essere assente, sei più
presente che mai. Poso la testa sulla tua spalla. Giro la testa che
riposa sulla tua spalla e tiro fuori la lingua per sfiorarti la parte
inferiore del mento...
Mente e corpo sono orditi insieme e
formano un'unica tela, non sono due cose, mi soplete, sono una cosa
sola...
La mente è frutto dell'ininterrotta
lettura degli eventi che si verificano nel corpo, tra i quali tutte
le percezioni dei sensi: quel che vediamo, udiamo, tocchiamo,
odoriamo, assaporiamo.
Sto leccando un cucchiaio di miele e
bevendo un the caldo...
Anche quel che ci circonda è parte
dello stesso tessuto. Tiratelo sulla testa per tenerti caldo con le
parole che mi vengono mentre vengo da te.
Gli eventi della percezione del
corpo, una volta riconosciuti, diventano immagini mentali.
Niente mente, niente immagini da
nessuna parte, amore mio.
L'intera natura è un filtro che
rivela l'intelligenza che l'ha attraversata.
I nostri corpi sono parte del
medesimo filtro, e dai nostri corpi derivano le nostre menti con le
quali riconosciamo il segreto.
Mi sto sfilando i vestiti per
dirtelo.
A.
Quando compro delle baklava...gliene
lascio qualcuna sul davanzale, coprta da un foulard così non vengono
le vespe. Sono virgole di attenzione.
Virgole di attenzione! Punteggiarne
le giornate è qualcosa che i reclusi a lungo termine imparano, non è
vero ? Ma dopo giorni che non ti scrivo, e settimane senza una tua
lettera, le virgole non bastano! Ho bisogno di due versi di una
canzone – una canzone cantata prima che esistesse qualsiasi virgola
o scrittura del cazzo sulla carta!
Sono andata a trovare Soko. Era la
prima volta da quando, povera Soko, ha perso il marito, e sono
rimasta sorpresa perchè adesso non si lamenta di niente. Strano, non
è vero, come la perdita possa far precipitare cristalli di coraggio
?
Siamo propensi a credere che i
segreti siano piccoli...
Ma ci sono anche segreti enormi, ed
è per via della loro immensità che rimangono celati a tutti meno
che a chi ha provato a cingerli con le braccia. Questi segreti sono
promesse.
Qui non c'è posto per le illusioni.
Il battito non interrompe la solitudine, non guarisce il dolore, non
puoi trasmetterlo per telefono, -serve semplicemente a ricordarti che
sei parte di una storia condivisa.
Nella nostra vita attuale siamo
condannati a una irregolarità senza fine.
Quelli che ce la impongono hanno
paura delle nostra irregolarità.
Per questo costruiscono dei muri per
tenerci fuori.
Ma i loro muri non saranno mai
abbastanza lunghi e ci sarà sempre modo di aggirarli, di passarci
sopra o sotto.
Ci vediamo presto. Tua A' ida.
...e penserò all'upupa, che portò
notizie della regina di Saba e fa il nido tra le rovine...
Eppure il silenzio è avvolto, te lo
giuro, è avvolto di tenerezza.
E se ne dubiti, ricordati di toccare
con un dito l'interno di uno dei nidi che fanno gli uccelli.
Una morbidezza e una tenerezza
simili sono il risultato di infinite incursioni e scaramucce, e anche
dell'astuzia, appresa attraverso i secoli, di costruire solo con quel
che è flessibile, resistente e forte.
Toccane uno...
Aspetto un momento a toccarti. Poi
dormiremo. ..
Ya nour, il sonno è la prima casa,
una casa senza tetto, pareti o letto.
Sono venuti più tardi, ispirati dal
sonno.
Stanotte, amore mio, ti porterò
nella prima casa.
La faccio scivolare dietro la porta
mostruosa e dentro ci troverai me.
A stanotte
tua A' ida.
(John Berger, Da A a X. Lettere di
una storia, Schweiller, 2009)