Proprio in questi giorni è morto l'inventore dell'ovetto Kinder.
Quello con il latte dentro il cioccolato, più latte e meno cacao insomma.
Così i bambini ne possono mangiare di più...
E poi c'è la sorpresina dentro, sempre.
Che magica invenzione!
Anche noi stamattina avremo la nostra sorpresa.
Città superblindate, perquisizioni alle metro, concerti circondati da muretti e aiuole di cemento, videocamere ovunque. E niente botti, siamo inglesi.
Bella festicciola, non c'è che dire.
Ma digeriamo tutto, per il nostro bene, come gli ovetti.
Effetto dissuasivo, nullo.
Effetto sul nostro umore, massimo.
I terroristi hanno già avuto quel che volevano, con la strage al mercatino.
Fare spettacolo, entrare nel circuito delle merce e delle immagini.
Uno la fa, mille ne godono, e milioni ne soffrono.
Altro che il tre per due dei nostri ipermercati...
Ed anche noi abbiamo avuto il nostro stress, quello che ci mobilita e ci fa sentire vivi.
Attraverso i morti.
Perchè per il resto...
Il prossimo anno sarà terribile, molto peggiore di questo, che già è stato peggio del precedente.
E non solo per il terrorismo.
Mi dispiace, ma sarà così.
Baci e abbracci.
SATURNALIA Feste popolari in Roma antica, in onore di Saturno, nelle quali si scambiavano auguri e doni e, soprattutto, era concesso agli schiavi di prendere temporaneamente il posto dei padroni
sabato 31 dicembre 2016
mercoledì 28 dicembre 2016
2017: nessun dio ci può salvare
Anis Amri si aggirava come un disperato per l'Europa, ma sapeva dove avrebbe trovato appoggio: in Calabria o in Sicilia.
L'Italia è la base protetta in Europa per i terroristi. La protezione viene dalle mafie.
I servizi segreti ed il Ministero dell'Interno lo sanno bene: è per questo che siamo protetti dagli attentati qui.
La mafia controlla e protegge l'Isis, e ci protegge dall'Isis.
Siamo salvi.
Il salvataggio di Monte dei Paschi è ancora una volta solo il pascolo dei soliti noti.
Ha ragione la Germania: MPS ha problemi strutturali e non si può salvare, soprattutto con fondi pubblici.
Per salvare un migliaio di bancari e qualche migliaio di obbligazionisti buttiamo al vento decine di miliardi di euro a fondo perduto e senza alcuna speranza di recupero e ripresa.
Come già accaduto per Alitalia, che neppure Etihad sta riuscendo a rifar decollare.
Si salvi chi può.
Capitolo legge elettorale: ci salverà ancora una volta la Consulta ?
Impossibile che i partiti raggiungano un accordo: l'Italicum ormai è carta straccia, e il Mattarellum è ormai anacronistico, in un sistema tripartito (devo dare ragione a Berlusconi ?).
Passeranno i mesi, e -se anche ci sarà un accordo- la legge sarà ancora peggio delle attuali.
I grandi statisti all'opera conoscono solo convenienze di parte ed opportunismi di fase.
Lasciate ogni speranza, o voi che votate...
Ci hanno rotto le palle per anni con la CONSIP.
Ci hanno costretto a comprare cartoleria e computer attraverso il filtro miracoloso anticorruzione ed antitangenti, per razionalizzare le spese delle amministrazioni pubbliche, Università compresa.
Ogni volta che devo comprarmi una cartuccia per la stampante devo imbrattare mille carte e passare per le forche caudine della CONSIP.
Ora si scopre che anche la corruzione si è accentrata: su di lei.
Finanzieri, politici, trafficoni di ogni risma, amici di Renzi, ministri, tutti insieme appassionatamente.
Chi ci salverà ora dalla CONSIP ?
Pubblicità di Poste Italiane: vari automi dal volto ottusisissimo si aggirano per la città e parlano di postini elettronici, avanzate informatiche, progressi inenarrabili.
Ma senza perdere l'umanità delle Poste, un futuro dal volto umano.
Anzi, post-umano, direi.
Intanto: la mia lettera da Trapani a Roma ci ha messo due settimane, la cartolina da Favignana a Roma non è ancora arrivata dopo tre settimane, una lettera tra Cagliari e Roma ci mette anche una settimana, e spesso di più.
Vedo scioperi dei lavoratori delle Poste sotto casa mia: protestano per i tagli di personale, migliaia di postini a spasso, sostituiti dalla telematica e senza stipendio.
Che arrivino gli alieni a prenderli e a salvarli...!
Ma prima ci sterminino tutti, grazie.
L'Italia è la base protetta in Europa per i terroristi. La protezione viene dalle mafie.
I servizi segreti ed il Ministero dell'Interno lo sanno bene: è per questo che siamo protetti dagli attentati qui.
La mafia controlla e protegge l'Isis, e ci protegge dall'Isis.
Siamo salvi.
Il salvataggio di Monte dei Paschi è ancora una volta solo il pascolo dei soliti noti.
Ha ragione la Germania: MPS ha problemi strutturali e non si può salvare, soprattutto con fondi pubblici.
Per salvare un migliaio di bancari e qualche migliaio di obbligazionisti buttiamo al vento decine di miliardi di euro a fondo perduto e senza alcuna speranza di recupero e ripresa.
Come già accaduto per Alitalia, che neppure Etihad sta riuscendo a rifar decollare.
Si salvi chi può.
Capitolo legge elettorale: ci salverà ancora una volta la Consulta ?
Impossibile che i partiti raggiungano un accordo: l'Italicum ormai è carta straccia, e il Mattarellum è ormai anacronistico, in un sistema tripartito (devo dare ragione a Berlusconi ?).
Passeranno i mesi, e -se anche ci sarà un accordo- la legge sarà ancora peggio delle attuali.
I grandi statisti all'opera conoscono solo convenienze di parte ed opportunismi di fase.
Lasciate ogni speranza, o voi che votate...
Ci hanno rotto le palle per anni con la CONSIP.
Ci hanno costretto a comprare cartoleria e computer attraverso il filtro miracoloso anticorruzione ed antitangenti, per razionalizzare le spese delle amministrazioni pubbliche, Università compresa.
Ogni volta che devo comprarmi una cartuccia per la stampante devo imbrattare mille carte e passare per le forche caudine della CONSIP.
Ora si scopre che anche la corruzione si è accentrata: su di lei.
Finanzieri, politici, trafficoni di ogni risma, amici di Renzi, ministri, tutti insieme appassionatamente.
Chi ci salverà ora dalla CONSIP ?
Pubblicità di Poste Italiane: vari automi dal volto ottusisissimo si aggirano per la città e parlano di postini elettronici, avanzate informatiche, progressi inenarrabili.
Ma senza perdere l'umanità delle Poste, un futuro dal volto umano.
Anzi, post-umano, direi.
Intanto: la mia lettera da Trapani a Roma ci ha messo due settimane, la cartolina da Favignana a Roma non è ancora arrivata dopo tre settimane, una lettera tra Cagliari e Roma ci mette anche una settimana, e spesso di più.
Vedo scioperi dei lavoratori delle Poste sotto casa mia: protestano per i tagli di personale, migliaia di postini a spasso, sostituiti dalla telematica e senza stipendio.
Che arrivino gli alieni a prenderli e a salvarli...!
Ma prima ci sterminino tutti, grazie.
lunedì 26 dicembre 2016
GLI INCORREGGIBILI CORRETTORI
Ieri mi è arrivato un sms da
Wind. Mi invitava a rispondere per accedere ad una promozione natalizia che
concedeva minuti illimitati verso i telefoni Wind per un mese.
Vedo che dovrei scrivere
ILLIMITATI SI (in maiuscolo e senza accento sulla i).
Glielo scrivo in minuscolo e
con l'accento, come richiederebbe la nostra lingua.
Mi rifiuta gentilmente il
messaggio e mi invita a riprovare.
Correggo l'sms, scrivendolo
scorrettamente ma come vogliono loro, e funziona.
Se faccio bene, vengo punito;
se faccio male, vengo premiato.
E' questa la morale, my friend:
is blowing in the Wind.
Israele ha già sbraitato
all'ONU, ai paesi arabi, ed anche agli Stati Uniti che hanno sbagliato a far
approvare la loro risoluzione contro l'espansionismo abitativo dei coloni in
Cisgiordania.
E che con le dichiarazioni ONU si pulirà il culo come
peraltro ha sempre fatto almeno dal '67 ad oggi. Gli Stati Uniti, oggi, sono
meno forti di Israele. E' Israele a rappresentare il nuovo riferimento
politico-culturale per il mondo che sta avanzando attorno a noi e per quello
che verrà.
Israele andrà avanti, è
incorreggibile e ora sa di poter correggere il mondo; non si fermerà, e i sogni
di un Medio Oriente pacificato, l'illusione di 'due popoli, due stati' resisteranno solo nella retorica dei potenti.
Salvo Trump, che dei palestinesi non saprà che farsene, e lo dice già,
apertamente. Almeno, con lui, tutto sarà più chiaro a tutti.
Vedo i melensi Tg di oggi,
Santo Natale del mercato globale.
Tutti ripieni di spirito santo,
tutti fratelli che mangiano insieme (ma solo per oggi), tutti uniti
ecumenicamente tra chiese e fedi che leggono insieme il Vangelo e il Corano...
Ma il Papa ci ricorda che il
Natale è in preda alla mondanità.
Quando la smetteremo di fare i
salmoni che mangiano salmone con i poveri una volta l'anno ?
Non se ne può più. Non c'è più
neppure la finta commozione di un tempo, è ormai puro teatro.
Eppure la risposta è: mai.
Siamo incorreggibili, e
pensiamo di far cambiare idea ai potenziali kamikaze con queste messinscene da
avanspettacolo parrocchiale.
Siamo ancora quelli che
regalano specchietti e vetrini agli indios, per tenerceli buoni, prima di
sterminarli, vestendoli.
Sono preoccupato per quel che
potrebbero proseguire a combinare insieme Putin ed Erdogan.
E per tutto quello che gli
stiamo già permettendo e potranno permettersi di fare ancora.
Sul fronte interno, fanno
quello che vogliono, per riportare i loro paesi all'ordine (loro).
Sul fronte esterno, stanno
reimponendo Assad ai siriani, attraverso la guerra e lo sterminio di migliaia
di persone. E avanzano, con le sole armi della violenza, senza che nessuno si
sogni di fermarli, senza più neppure pensare di poterlo fare.
Salvo i terroristi, che anche
lì però alla fine, fanno solo il loro gioco.
Quindi procedono
incorreggibili, su tutti i terreni, e non trovano ostacoli né correzione
alcuna.
Sino a quando? Sino a quando
non toccheranno direttamente i nostri interessi e i nostri confini europei,
sino a quando ammazzeranno solo ucraini, siriani e curdi.
Sino a quando non ci sarà una
guerra tra 'noi' e 'loro'.
Stiamo facendo di tutto, già,
per arrivare a questo.
E' un nuovo appeasement: e
sappiamo com'è andata a finire la volta scorsa.
domenica 25 dicembre 2016
buon natale
Un altro dei libri di Kilgore
Trout che erano in vetrina parlava di un uomo che aveva costruito una macchina
del tempo per poter tornare indietro e vedere Gesù. La macchina funzionava, e
lui vide Gesù quando aveva appena dodici anni. Gesù stava imparando da suo
padre a fare il falegname.
Due soldati romani entrarono
nel negozio col disegno, su papiro, di un congegno che doveva essee costruito
entro l'alba del giorno dopo. Si trattava si una croce da usare per
l'esecuzione di un agitatore. Gesù e suo padre la costruirono. Erano contenti
di avere del lavoro. E l'agitatore fu inchiodato a quella croce. Così va la
vita.
Il personaggio del libro che
viaggiava nel tempo tornava poi ai tempi della Bibbia per scoprire, in
particolare, una cosa: se Gesù era morto veramente sulla croce o se era stato
tirato giù ancora vivo, se aveva veramente continuato a vivere. Il protagonista
era armato di stetoscopio...
Lui era il primo a montare
sulla scala a pioli, si chinava su Gesù perchè nessuno potesse vederlo usare lo
stetoscopio, e lo auscultava. Dentro quella emaciata cavità toracica non si
udiva alcun suono. Il Figlio di Dio era morto stecchito. Così va la vita.
Su Tralfamadore, dice Billy
Pilgrim, non c'è molto interesse per Gesù Cristo. La figura terrestre che più
colpisce i tralfamadoriani, dice lui, è quella di Charles Darwin, che insegnò
che chi muore deve morire e che i cadaveri sono un miglioramento. Così va la
vita.
(Kurt Vonnegut, Mattatoio n.5,
pp.186-7,192)
venerdì 23 dicembre 2016
vacanze romane
Ancora vacanze romane.
Stare con Viviana è sempre già una
vacanza ed una festa per me, anche se stiamo a casa, mia o della
madre come in questi giorni, a non far nulla, a leggerci qualcosa, o
a far progetti insieme.
Ma, sarà per il bel tempo o il senso
del vivere, la voglia di camminare o semplicemente di respirare,
siamo anche usciti spesso.
Siamo andati al cinema a vedere Captain
Fantastic (molto consigliato) ed E' solo la fine del mondo
(abbastanza sconsigliabile).
Siamo stati alla Biblioteca La
Vaccheria a Santa Maria del Soccorso, dove lei ed altre donne hanno
proposto un incontro su Eros e Thanatos.
Lì ho anche incontrato per caso alcune
persone che non vedevo da trenta o quarant'anni: la figlia della più
cara amica di mia madre, una donna che è stata amante del mio più
caro amico, un ragazzo -ora uomo fatto ed anche un po' sfatto- del
periodo pacifista romano.
Della serie: come si cambia, per non
morire (per poi morire...)
A proposito di morire, sempre il 17 ho
presentato Fare il morto allo Spin Time Labs.
Incontro tra pochi amici, con qualche
scambio interessante, ma non molto di più.
Siamo andati al Teatro Argentina a
vedere l'ultimo allestimento in vita di Ronconi, che racconta vita,
miracoli e morte dei Lehman Brothers. Un saggio di economia e
sociologia pratica del capitalismo negli ultimi due secoli,
interpretato magistralmente, che prende quanto basta per tenerti
sveglio, nonostante il tema apparentemente un po' arido.
Lunedì abbiamo fatto una gita in
giornata a Firenze per vedere la mostra di Ai Wei Wei, quello che ha
appeso i canotti arancioni alle finestre di Palazzo Strozzi per
ricordarci dei profughi.
Niente da dire, anzi, sulla sua vita di
dissidente cinese e sul suo coraggio.
Tanta ammirazione per la sua creatività
e genialità, sempre stimolanti.
Ma si ha la sensazione di stare (e che
anche lui stia), purtroppo ormai, dentro un immenso gadget di se
stesso.
Insomma, tanti giri e giretti, ma anche
tante ore di tranquillità, di soste, di intermezzi ed intervalli, di
notti abbracciate, di risvegli dolci e lentissimi, come è stato
sempre sinora tra noi.
Ieri sono rientrato e mi preparo a
finire l'anno nella mia casetta.
Si prepara un nuovo viaggio però: dal
15 gennaio si parte per un mese.
Verso
l'Indonesia.
palle prigioniere (di guerra)
I
bambini, le donne, i cittadini della Siria sono tutti imprigionati
nelle loro stesse città.
Quelle
città in cui hanno giocato, amato, lavorato per anni.
Poco
importa per chi parteggino o chi sia il loro nemico.
I
bombardamenti li ammazzano tutti, li fanno vivere come uccelli in
gabbia, impediscono loro anche di fuggire.
I
salvatori, dopo averli sterminati ed aver distrutto le loro case e i
loro affetti, ora li caricano su autobus e li evacuano, come si fa
con la merda.
E
merda umana saranno, profughi da acchiappare, da spedire a forza
altrove, per una falsa integrazione che significa soltanto
umiliazione ed ulteriore ingiustizia.
In
loro, inevitabilmente, monta la rabbia, il risentimento, l'odio verso
di noi, verso quelli che li uccidono e li 'aiutano'.
Affronto
finale: gli Aleppo days dell'Unicef, sepolcri imbiancati che appaiono
pulitini in tv a proteggere i bambini.
Mi
verrebbe voglia che vi saltassero i denti...a me (e a Gaber),
figuriamoci a loro...!
Il
circuito mortale delle gabbie procede da lì e va verso il camion
dell'altra sera a Berlino.
La
gabbia del profugo mai veramente accolto, che brucia CIE e scuole, fa
rivolte in carcere, si radicalizza là dentro: l'odio sale ancora, si
fa desiderio di distruzione e morte verso tutto e tutti.
I
kamikaze nascono ad Aleppo, nelle primavere tradite a Tunisi o al
Cairo, nelle guerre afghane e irachene. Bambini, ragazzi, uniti nella
guerra!
E
ci vengono addosso, relativamente in pochi ancora.
E
vogliono solo ucciderci, terrorizzarci, farsi riconoscere, dirci: ci
siamo anche noi, proprio noi che volete annullare e rimuovere,
infilare nei vostri lager, schedare e controllare sino alle mutande
nelle vostre gabbie lucenti...
Ebbene,
proprio noi vi sfuggiamo di mano, e vi attacchiamo con i vostri
stessi mezzi, quelli della vostra vita quotidiana, che portano
acciaio alle vostre imprese o mercanzie ai vostri mercatini di
Natale.
Affronto
finale: gli troviamo (due giorni dopo) la carta d'identità sotto il
sedile, sul cruscotto. Gli facciamo fare anche la figura degli scemi,
ingenuotti da strapazzo, pazzi ed arruffoni.
Il
circuito mortale delle gabbie va a chiudersi verso le tante Fabrizie
di Lo.
Ragazze
laureate che cercano di uscire dalla gabbia del non lavoro e del non
senso italiano e vanno all'estero, a fare cervelli in fuga, o in
sfiga.
Provano
a scappare dalla precarietà, dall'assenza di prospettive, da un
paese di truffatori e familisti.
E,
talvolta, muoiono. Uccisi da giovani come loro, in una guerra tra
piccioni prigionieri della stessa gabbia che si chiama liberismo e
globalizzazione, e che porta alla disperazione, alla distruzione dei
propri sogni, all'abiura di ogni umanità.
Ragazzi
che si credono innocenti, che pensano ormai solo alla loro vita, che
credono nell'Europa e nell'integrazione: tre grosse menzogne, tre
grandi errori sì, ma non un buon motivo per ucciderli.
Però
questo accade, inerzialmente: perchè in guerra i ricchi e i potenti
non muoiono mai.
Perchè
i ricchi e i potenti di guerra vivono e in guerra vivono, da sempre.
Ed
anche di terrore e di terrorismo.
Ultimo
affronto anche per loro: Poletti che manda affanculo i giovani
all'estero e lascia finanziare dallo stato il lavoro del suo caro
figlioletto Manuelito...
Così
almeno lui, che è uno che vale di certo, non parte e non lo ammazzano a Natale.
giovedì 22 dicembre 2016
nostri amati mattatori
Tutta
la dottrina sociale della Chiesa si ribella contro l'idolo denaro che
regna invece di servire, tiranneggia e terrorizza l'umanità. Nessuna
tirannia si sostiene senza sfruttare le nostre paure. Questa è una
chiave! Da qui il fatto che ogni tirannia sia terroristica. E quando
questo terrore, che è stato seminato nelle periferie con massacri,
saccheggi, oppressione e ingiustizia, esplode nei centri con diverse
forme di violenza, persino con attentati odiosi e vili, i cittadini
che ancora conservano alcuni diritti sono tentati dalla falsa
sicurezza dei muri fisici o sociali. Muri che rinchiudono alcuni ed
esiliano altri. Cittadini murati, terrorizzati, da un lato; esclusi,
esiliati, ancora più terrorizzati, dall'altro. E' questa la vita che
Dio nostro padre vuole per i suoi figli ?
Cosa
fare di fronte alla tragedia dei migranti ? Questa è una situazione
obbrobriosa, che posso solo descrivere con una parola che mi venne
fuori spontaneamente a Lampedusa: vergogna.
Lì,
come anche a Lesbo, ho potuto ascoltare da vicino la sofferenza di
tante famiglie espulse dalla loro terra per motivi economici o
violenze di ogni genere, folle esiliate a causa di un sistema
socio-economico ingiusto e delle guerre che non hanno cercato, che
non hanno creato coloro che oggi soffrono il doloroso sradicamento
dalla loro patria, ma piuttosto molti di coloro che si rifutano di
riceverli.
(Papa
Francesco, al Terzo incontro mondiale dei Movimenti Popolari, 5
novembre 2016)
Billy
vide il film della notte dalla fine...Era un film sui bombardieri
americani, durante la Seconda guerra mondiale, e sui loro coraggiosi
equipaggi. Vista a rovescio, la storia era questa:
Gli
aerei americani, pieni di fiori e di feriti e di cadaveri decollavano
all'indietro da un campo d'aviazione in Inghilterra...
Lo
stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme.
I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un
miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in
recipienti cilindrici d'acciaio, e sollevarono questi recipienti fino
a farli sparire nel ventre degli aerei...
Quando
i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d'acciaio furono tolti
dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti dove c'erano degli
stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il
pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato minerale. Cosa
commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali
venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano
rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non
potessero mai più far male a nessuno.
Gli
aviatori americani lasciarono l'uniforme e diventarono dei ragazzi. E
Hitler, pensò Billy, divenne un bambino. Questo nel film non c'era.
Billy stava estrapolando. Tutti tornarono bambini, e tutta l'umanità,
senza eccezione, cooperò biologicamente fino a produrre due
individui perfetti di nome Adamo ed Eva.
La
maggior parte dei soldati nel vagone erano giovanissimi, poco più
che bambini. Ma, stipato nell'angolo insieme a Billy, c'era uno che
prima di fare il militare era un vagabondo, e che aveva quarant'anni.
'Ho avuto anche più fame di adesso' disse a Billy. 'Sono stato anche
in posti peggiori. Non va poi così male'...
Il
treno di Billy Pilgrim, il più lungo di tutti, non si mosse per due
giorni.
'Mica
male', disse il vagabondo a Billy il secondo giorno. 'Proprio
così'...
L'ottavo
giorno il quarantenne vagabondo disse a Billy: 'Non va poi così
male. Io riesco a star bene dappertutto.'
'Davvero
?'
Il
nono giorno il vagabondo morì. Così va la vita. Le sue ultime
parole furono: 'Va così male, secondo te ? No, non va poi così
male...'
'Dove
sono ?', disse Billy Pilgrim.
'Prigioniero
di un blocco d'ambra, signor Pilgrim'...
'Come...come
ho fatto ad arrivare qui ?'
'Ci
vorrebbe un altro terrestre per spiegarglielo. I terrestri sono
bravissimi a spiegare le cose, a spiegare perchè questo fatto è
strutturato in questo modo, o come si possono provocare o evitare
altri eventi. Io sono un tralfamadoriano e vedo tutto il tempo come
lei potrebbe vedere un tratto delle Montagne Rocciose. Tutto il tempo
è tutto il tempo, Non cambia. Non si presta ad avvertimenti o
spiegazioni. E'...e basta. Lo prenda momento per momento, e vedrà
che siamo tutti, come ho detto prima, insetti nell'ambra'.
'Lei
mi ha l'aria di non credere nel libero arbitrio', disse Billy.
'Se
non avessi passato tanto tempo a studiare i terrestri', disse il
tralfamadoriano, 'non avrei la più pallida idea di cosa intendere
per 'libero arbitrio'. Ho visitato trentun pianeti abitati
dell'universo e studiato i rapporti su altri cento. Solo sulla Terra
si parla di libero arbitrio'.
(Kurt
Vonnegut, Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini, 1966)
mercoledì 21 dicembre 2016
un passo dopo l'altro..., la stessa vita ?
Ora c'è una novità.
Qualcuno fa un attentato in piena Berlino, e dopo due giorni non si capisce nulla su chi l'ha fatto.
Notizie confuse, contraddittorie, nessuna verità.
Non sappiamo cosa ci accade e perchè.
Si inventano tutto, fanno ipotesi, i giornalisti blaterano per ore sul nulla, ma non si sa -per davvero- niente, più niente.
E' questa la postverità ?
Soluzione: mettere barriere di cemento sui marciapiedi, per evitare che i camion e le auto killer travolgano le persone, i mercatini, le passeggiate.
Da qui ai muretti e ai muri, ormai, il passo è breve. E sarà breve.
Israele si avvicna a noi, alle nostre vite quotidiane, ad ampi passi.
Vivremo come topi.
Sino a quando non ci troveremo a vivere come la gente d'Aleppo, apparentemente all'improvviso.
E' da qualche aereo che mi capita una cosa nuova.
Se il volo è breve, resta fisso il segnale di mantenere le cinture allacciate, sempre.
Poi le persone vanno in bagno, si muovono un pò, possono farlo, comunque.
Ma -a differenza di prima- ora il segnale non viene tolto.
Cosa può significare ?
Ditemelo voi...
Qualcuno fa un attentato in piena Berlino, e dopo due giorni non si capisce nulla su chi l'ha fatto.
Notizie confuse, contraddittorie, nessuna verità.
Non sappiamo cosa ci accade e perchè.
Si inventano tutto, fanno ipotesi, i giornalisti blaterano per ore sul nulla, ma non si sa -per davvero- niente, più niente.
E' questa la postverità ?
Soluzione: mettere barriere di cemento sui marciapiedi, per evitare che i camion e le auto killer travolgano le persone, i mercatini, le passeggiate.
Da qui ai muretti e ai muri, ormai, il passo è breve. E sarà breve.
Israele si avvicna a noi, alle nostre vite quotidiane, ad ampi passi.
Vivremo come topi.
Sino a quando non ci troveremo a vivere come la gente d'Aleppo, apparentemente all'improvviso.
E' da qualche aereo che mi capita una cosa nuova.
Se il volo è breve, resta fisso il segnale di mantenere le cinture allacciate, sempre.
Poi le persone vanno in bagno, si muovono un pò, possono farlo, comunque.
Ma -a differenza di prima- ora il segnale non viene tolto.
Cosa può significare ?
Ditemelo voi...
martedì 13 dicembre 2016
Piazzisti Fontana
Piazzisti
Fontana
Nell'anniversario
esatto della strage (impunita) di Piazza Fontana arriva il nuovo
governo Gentiloni.
Ed
in effetti, al di là delle apparenze modeste e della scarsa
inclinazione al cambiamento, questo governo avrà un effetto-bomba
sulla politica italiana.
Renzi
mantiene e manterrà il controllo del PD, ed anche del suo
elettorato, che è ormai in massima parte composto di lib-dem nei
secoli fedele, qualunque cosa accada.
Il
PD non è più da tempo un partito di sinistra, tra poco non sarà
neppure più un partito di centro-sinistra. Quel che avverrà nei
prossimi mesi sarà il suo definitivo spostamento al centro, alla
stregua del partito democratico americano.
Questa
trasformazione avverrà anche per Forza Italia che, da partito di
centro-destra, si trasformerà in partito dichiaratamente centrista,
avvalendosi di un nuovo patto elettorale con il PD per cambiare
l'Italicum e giungere ad una legge elettorale che cercherà di
rimettere al centro i due partiti neo-centristi e di ricreare una
nuova conventio ad excludendum (ora rivolta, anche con il beneplacito
di USA ed UE, verso Lega e Cinquestelle).
Ma
sono solo dei piazzisti di se stessi, non hanno più neppure gli
aspirapolveri da vendere.
Il
loro tentativo è destinato a fallire: il centro non ha più futuro,
storicamente parlando.
La
nuova fase di governo e l'eventuale nuova legge elettorale
favoriranno inevitabilmente la crescita dell'insofferenza e del
malcontento, già abbondantemente espressi dal No.
E
con essi la crescita dei Cinquestelle e della destra, in qualunque
modo o tempo si vada al voto.
Assisteremo
a un ulteriore polarizzazione ed estremizzazione dell'elettorato,
unite ad un'altissima percentuale di astensioni.
Il
sistema tradizionale si sta, anche con questo governo, barricando a
difesa di se stesso, sta solo prendendo (e perdendo) tempo, e lo fa
perchè non ha alternative.
Si
sta scavando la fossa, ed ha ragione a farlo, perchè è morto.
In
tutto questo, l'ineffabile Svendola dichiara conclusa l'esperienza di
Sel e si tuffa, senza colpo ferire e senza uno straccio di
autocritica, nel mare di Sinistra Italiana, insieme al povero Ste
Fessina e a Posapiano Sposapia.
In
attesa (illusoria) che giungono a loro anche i vari D'Alemoni,
Bersanini e Speranzielle (vane) di scissione.
E
ovviamente, come sempre, per andare a rifare l'alleanza elettorale
col PD (e farsi rifregare ancora una volta, come già accaduto più
volte nei vari governi Prodi, D'Alema e Renzi)
A
quel punto, se proprio si vuole andare a votare, meglio i
Cinquestelle.
Almeno
siamo sicuri che l'alleanza col PD non la faranno mai: o andranno al
governo da soli o non ci andranno.
Due
considerazioni finali.
1.
Tutti questi ragionamenti sono validi all'interno della situazione
data, ancora formalmente democratica.
Ma
l'esperienza di Syriza in Grecia ci dice che anche una vittoria dei
Cinquestelle o della Lega non porterebbe necessariamente ad un
cambiamento nella politica del governo; potrebbe anzi accelerare un
intervento diretto e ricattatorio della troika sui nostri equilibri
politici interni.
2.
La catastrofe del sistema politico tradizionale non esclude altri
scenari, del tutto al di fuori delle attuali cornici. Piazza Fontana
ci ricorda quali metodi si è soliti utilizzare in Italia (e in Turchia) quando la
situazione rischia di precipitare.
Qui
da noi niente è tanto fantapolitico che non possa davvero, ancora
una volta, accadere.
sabato 10 dicembre 2016
il pacco gentiloni
Già ho detto cosa penso di Gentiloni quando è stato designato ministro degli esteri: una res nullius, un minus habens, una non persona, un ectoplasma dalle sembianze umane.
Ora, pare, lo avremo come primo ministro ad interim.
Totalmente inoffensivo verso Renzi, un pacco senza nulla dentro.
Ma pericolosissimo come segnale verso la 'democrazia'.
Per vari motivi.
Perchè significa ancora una volta che chi sta al potere si chiude ulteriormente e si limita a proteggersi dicendo: non ce ne frega niente dei vostri No, del vostro malcontento, dei vostri vaffanculo.
Vaffanculo a voi!
E perchè ci porta ad una nuova repubblica di Weimar, che finirà ancora una volta in mano alle destre votate da un popolo sempre più povero, ignorante ed incazzato.
Passeranno mesi ora ad inventarsi una nuova legge elettorale, solo per tentare di far fuori i Cinque stelle.
E, se ce la faranno, ci ritroveremo con un governo di destra, vero e sano.
E vaffanculo a tutti !
Ora, pare, lo avremo come primo ministro ad interim.
Totalmente inoffensivo verso Renzi, un pacco senza nulla dentro.
Ma pericolosissimo come segnale verso la 'democrazia'.
Per vari motivi.
Perchè significa ancora una volta che chi sta al potere si chiude ulteriormente e si limita a proteggersi dicendo: non ce ne frega niente dei vostri No, del vostro malcontento, dei vostri vaffanculo.
Vaffanculo a voi!
E perchè ci porta ad una nuova repubblica di Weimar, che finirà ancora una volta in mano alle destre votate da un popolo sempre più povero, ignorante ed incazzato.
Passeranno mesi ora ad inventarsi una nuova legge elettorale, solo per tentare di far fuori i Cinque stelle.
E, se ce la faranno, ci ritroveremo con un governo di destra, vero e sano.
E vaffanculo a tutti !
mercoledì 7 dicembre 2016
martedì 6 dicembre 2016
tra due destre
Gli austroungarici, devo dirlo, mi hanno un pò deluso.
Mi aspettavo un pò più di decisione, considerata la loro tradizione.
Ed invece hanno rallentato l'agonia, scegliendo il vecchietto verde liberal con la flebo anzichè il baldo nazista zoppo e sterminatore di negri.
Invece, mi hanno piacevolmente stupito i sudici sudisti e i sardi, che hanno stracciato il Sì, alzandosi dal divano e votando No in massa.
Non che non mi aspettassi la vittoria del No, ma pensavo ad una maggiore astensione, soprattutto in meridione.
Ora vedremo cosa accadrà dopo il governo Renzi.
La creatività di Mattarella e del sistema politico-finanziario ci porterà addirittura a Padoan o a qualche suo clone.
Di elezioni anticipate, neanche a parlarne, è chiaro.
Ma cosa mi dice il risultato del referendum ?
Che ci troviamo tra due destre populiste, quella del Sì, ma anche quella del No.
Il neoliberismo produce infatti solo due destre: quella del terribile ed osceno cambiamento (Renzi e le sue riforme) e quella della terribile e oscena conservazione dell'esistente.(D'Alema, De Mita, Berlusconi, Salvini, ma anche CGIL, Anpi e Sinistra italiana).
I Cinque stelle, per ora, meritano ancora un discorso a parte, ma non si può negare che anche in essi (e soprattutto in buona parte dei loro elettori) siano presenti evidenti elementi populistici di destra.
Quindi eccoci qui, sospesi tra due destre, che si alternano a vincere, a turno.
Entrambe contro di noi, e -al di là della retorica costituzionalista- entrambe in guerra con la democrazia.
Mi aspettavo un pò più di decisione, considerata la loro tradizione.
Ed invece hanno rallentato l'agonia, scegliendo il vecchietto verde liberal con la flebo anzichè il baldo nazista zoppo e sterminatore di negri.
Invece, mi hanno piacevolmente stupito i sudici sudisti e i sardi, che hanno stracciato il Sì, alzandosi dal divano e votando No in massa.
Non che non mi aspettassi la vittoria del No, ma pensavo ad una maggiore astensione, soprattutto in meridione.
Ora vedremo cosa accadrà dopo il governo Renzi.
La creatività di Mattarella e del sistema politico-finanziario ci porterà addirittura a Padoan o a qualche suo clone.
Di elezioni anticipate, neanche a parlarne, è chiaro.
Ma cosa mi dice il risultato del referendum ?
Che ci troviamo tra due destre populiste, quella del Sì, ma anche quella del No.
Il neoliberismo produce infatti solo due destre: quella del terribile ed osceno cambiamento (Renzi e le sue riforme) e quella della terribile e oscena conservazione dell'esistente.(D'Alema, De Mita, Berlusconi, Salvini, ma anche CGIL, Anpi e Sinistra italiana).
I Cinque stelle, per ora, meritano ancora un discorso a parte, ma non si può negare che anche in essi (e soprattutto in buona parte dei loro elettori) siano presenti evidenti elementi populistici di destra.
Quindi eccoci qui, sospesi tra due destre, che si alternano a vincere, a turno.
Entrambe contro di noi, e -al di là della retorica costituzionalista- entrambe in guerra con la democrazia.
lunedì 5 dicembre 2016
palemmo e tcrapani
io e marta abbiamo affittato un'auto vecchia ma funzionante all'aeroporto di Trapani e siamo piombati subito su Segesta, antica città degli Elimi...
il pomeriggio, dopo un bel giro sulle montagne tra Alcamo e Partinico (in cui però non restano molte tracce del buon Danilo Dolci), siamo arrivati al Duomo di Monreale e ai suoi incredibili mosaici d'oro...
l'indomani ci siamo svegliati a Palermo, e sono subito corso al giardinetto di Piazza Marina, che assomiglia tanto al mio...
e poi al chiostro-orto di San Giovanni degli Eremiti...
la mattina dopo, siamo saliti al Monte Pellegrino a trovare Santa Rosalia nella grotta...
mattinata dedicata alla lunghissima ed assolata costiera...Mondello (pizzette), Sferracavallo (ostriche e ricci), Scopello, Erice (the caldo serale)
stamattina, giretto a Trapani città, alla fontana del carissimo Saturno e sulle mura del porto...
Belle giornate di sole, ma oggi piove, e anche domani, pare. Non sembra dicembre, comunque.
Domani verso le Egadi con l'aliscafo, tra Favignana e Levanzo...Vi faremo sapere.
lunedì 28 novembre 2016
dio algoritmo
Sempre lui, Sant'Harari...
Da Dio, all’uomo, all’algoritmo
Scordatevi
di ascoltare voi stessi. Nell’era dei dati sono gli algoritmi a darvi le
risposte che cercate. Per migliaia di anni l’umanità ha creduto che
l’autorità venisse dagli dei, poi, durante l’età moderna, l’umanesimo
l’ha gradualmente spostata dalle divinità alle persone. Jaean-Jacques
Rousseau ha riassunto questa rivoluzione nell’Emilio (1762), il suo
famoso trattato sull’educazione, in cui spiega di aver trovato le regole
di comportamento da adottare nella vita “in fondo al mio cuore, scritte
dalla natura a caratteri indelebili. Io non ho che da consultare me
stesso su quel che voglio fare: tutto ciò che sento essere bene è bene,
tutto ciò che sento essere male è male”.
I pensatori
umanisti come Rousseau ci hanno convinto che i nostri sentimenti e
desideri fossero una fonte suprema di significato e che il nostro libero
arbitrio fosse dunque la più alta delle autorità.
Ora
si sta verificando un nuovo cambiamento. Così come l’autorità divina era
stata giustificata dalle religioni e l’autorità umana era stata
legittimata da ideologie umaniste, allo stesso modo i guru
dell’high-tech e i profeti della Silicon Valley stanno dando vita a una
nuova narrativa universale che legittima d’autorità degli algoritmi e
dei Big Data, un nuovo credo che potremmo chiamare “Dataismo”. I
sostenitori più estremisti del dataismo percepiscono l’intero universo
come un flusso di dati, vedono gli organismi come poco più di algoritmi
biochimici e sono convinti che la vocazione cosmica dell’umanità sia di
creare un sistema onnicomprensivo di elaborazione di tali dati per poi
fondersi con esso.
I dati: la mano invisibile
Stiamo
già diventando piccoli componenti di un sistema immenso che nessuno
capisce realmente, io stesso ricevo ogni giorno innumerevoli frammenti
di dati, fra email, telefonate e articoli, li elaboro e in seguito li
ritrasmetto con altre email, telefonate e articoli. Non sono realmente
consapevole di quale sia il mio posto all’interno del grande schema
delle cose, né di come i miei dati si colleghino con quelli prodotti da
milioni di altri esseri umani e computer e non ho il tempo di scoprirlo,
perché sono troppo impegnato a rispondere alle email. Sta di fatto che
questo flusso incessante da luogo a invenzioni e punti di rottura che
nessuno riesce a pianificare, controllare o comprendere.
In
realtà nessuno è tenuto a capire, l’unica cosa che bisogna fare è
rispondere più velocemente possibile alle email. Così come i capitalisti
liberisti credono nella mano invisibile del mercato, i dataisti credono
nella mano invisibile del flusso di dati. Man mano che il sistema
globale di elaborazione diventa onnisciente e onnipotente, il
collegamento ad esso diventa l’origine di ogni significato. Il nuovo
motto è: “Se fai qualcosa, registralo. Se registri qualcosa, caricalo.
Se carichi qualcosa, condividilo”.
I dataisti credono
inoltre che sulla base dei dati biometrici e del potere informatico tale
sistema onnicomprensivo possa arrivare a capirci molto meglio di quanto
non capiamo noi stessi. Quando questo succederà, gli esseri umani
perderanno la loro autorità e pratiche umaniste come le elezioni
democratiche diventeranno obsolete quanto la danza della pioggia i
coltelli di selce.
Vai dove ti porta il cuore
Quando
Michael Gove ha annunciato la sua breve candidatura alla carica di
Primo Ministro britannico, subito dopo il referendum di giugno per la
Brexit, ha spiegato: “In ogni fase della mia carriera politica mi sono
posto una domanda, ‘Qual è la cosa giusta da fare? Cosa ti dice il tuo
cuore?’”. Per questo motivo, a sua detta, si è battuto tanto
strenuamente affinché la Gran Bretagna uscisse dall’Unione Europea, si è
sentito in dovere di pugnalare alle spalle il suo ex alleato Boris
Johnson e di competere in prima persona per il ruolo di leader, perché
il suo cuore gli diceva di farlo.
Gove non è certo il
solo ad ascoltare il suo cuore nei momenti critici. Negli ultimi secoli
l’umanesimo ha considerato il cuore umano come la fonte suprema
dell’autorità non solo in politica, ma in qualsiasi campo d’azione. Fin
dall’infanzia siamo bombardati da slogan che ci danno consigli del tipo:
“Ascolta te stesso, sii sincero con te stesso, fidati di te stesso,
segui il tuo cuore, fa ciò che ti fa stare bene”.
In
politica si crede che l’autorità dipenda dalla libera scelta degli
elettori, l’economia di mercato parte dal presupposto che il cliente ha
sempre ragione, nell’arte umanista la bellezza sta negli occhi di chi
guarda, l’educazione umanista ci insegna a pensare a noi stessi e
l’etica umanista ci insegna che se una cosa ci fa stare bene dobbiamo
andare avanti e farla.
Emozione: un algoritmo biologico
Emozione: un algoritmo biologico
Certo, l’etica umanista
si trova spesso in difficoltà nelle situazioni in cui ciò che fa bene a
me fa male a te. Per esempio, ogni anno, da dieci anni, la comunità gay
israeliana indice un Gay Pride nelle strade di Gerusalemme. È l’unico
giorno di armonia per una città spaccata in due dal conflitto, perché
solo in questa occasione gli ebrei, i musulmani e i cristiani si
uniscono finalmente in una causa comune, scagliandosi in blocco contro
il Gay Pride. La cosa più interessante, però, è l’argomentazione dei
fanatici religiosi, che non dicono “Non dovreste fare il Gay Pride
perché Dio proibisce l’omosessualità”, ma dichiarano davanti ai
microfoni e alle telecamere “Veder passare un Gay Pride per le strade
della città santa di Gerusalemme ferisce i nostri sentimenti. Così come i
gli omosessuali ci chiedono rispetto, noi lo chiediamo a loro”. Non
importa come la pensiate su queste affermazioni paradossali, è molto più
importante capire che in una società umanista i dibattiti etici e
politici sono condotti in nome di sentimenti umani contrastanti, non in
nome dei comandamenti divini.
Eppure oggi l’umanesimo
sta affrontando una sfida esistenziale e il concetto di “libero
arbitrio” è messo a repentaglio. Ricerche scientifiche sul funzionamento
del cervello e del corpo suggeriscono che i sentimenti non siano
qualità spirituali prettamente umane, bensì meccanismi biochimici
utilizzati da tutti i mammiferi e gli uccelli per prendere decisioni
calcolando velocemente le loro probabilità di sopravvivenza e di
riproduzione.
Contrariamente all’opinione popolare, le
emozioni non sono il contrario della ragione, anzi, sono la
manifestazione di una razionalità evoluzionistica. Quando un babbuino,
una giraffa o un essere umano vedono un leone hanno paura perché un
algoritmo biochimico calcola i dati attinenti concludendo che la
probabilità di morte è alta. Allo stesso modo, l’attrazione sessuale si
manifesta quando altri algoritmi biochimici calcolano che un individuo
vicino a noi offre un’alta probabilità di accoppiamento fecondo. Questi
algoritmi si sono sviluppati in milioni di anni di evoluzione: se le
emozioni di qualche vecchio antenato si sbagliavano i geni che la
determinavano non passavano alla generazione successiva.
La convergenza della biologia e del software
Sebbene
gli umanisti sbagliassero a pensare che i sentimenti riflettano un
misterioso “libero arbitrio”, il loro ottimo senso pratico ci è tornato
molto utile, perché anche se le nostre emozioni non avevano niente di
magico, erano comunque il miglior metodo esistente per prendere
decisioni e nessun sistema esterno poteva sperare di capirle meglio di
noi. Anche se la Chiesa Cattolica o il KGB avessero spiato ogni minuto
della mia giornata gli sarebbero mancate le conoscenze biologiche e il
potere informatico necessari per calcolare i processi biochimici che
determinano le mie scelte e i miei desideri. Quindi gli umanisti
facevano bene a dire alla gente di seguire il cuore, dovendo scegliere
fra ascoltare la Bibbia e i propri sentimenti era molto meglio la
seconda opzione. In fondo la Bibbia rappresentava le opinioni e gli
interessi dei pochi sacerdoti dell’antica Gerusalemme, mentre le
emozioni nascono da una saggezza frutto di milioni di anni di
evoluzione, sottoposta ai rigidi test qualitativi della selezione
naturale.
Ciò nonostante, dato che Google e Facebook
hanno preso il posto della Chiesa e del KGB, l’umanesimo ha perso i suoi
vantaggi pratici, perché adesso ci troviamo a un punto di confluenza di
due tsunami scientifici. Da una parte i biologi stanno decifrando i
misteri del corpo umano, in particolare del cervello e delle emozioni, e
allo stesso tempo gli informatici hanno acquisito un potere senza
precedenti nell’elaborazione dei dati. Mettendo insieme le due cose si
ottengono sistemi esterni in grado di monitorare e comprendere i nostri
sentimenti meglio di noi, a questo punto l’autorità passerebbe dagli
umani agli algoritmi e i Big Data potrebbero gettare la basi per il Big
Brother.
È già successo in campo medico, un settore in
cui le decisioni più importanti sono basate sempre meno sul senso di
benessere o malessere o sul parere di un dottore e molto di più sui
calcoli di computer che ci conoscono meglio di noi stessi. Un esempio
recente è quello di Angelina Jolie, che nel 2013 si è sottoposta a un
test genetico da cui è risultata essere portatrice di una pericolosa
mutazione del gene BRCA1. Secondo i database statistici, le donne che
presentano tale mutazione hanno una probabilità dell’87% di sviluppare
un tumore al seno. Pur non essendo malata, la Jolie ha deciso di
prevenire il cancro con una doppia mastectomia. Non si è ammalata, ma ha
saggiamente dato ascolto ad algoritmi software che dicevano “Forse ti
sembra di stare bene, ma il tuo DNA nasconde una bomba a orologeria. Fa’
qualcosa, subito!”.
L’algoritmo A9 di Amazon
È
probabile che ciò che sta già succedendo in campo medico possa
estendersi in altri ambiti. Si comincia con le cose più semplici, come i
libri da comprare o da leggere. Come fanno gli umanisti a scegliere un
libro? Vanno in libreria, cominciano a curiosare in giro, sfogliano qua e
là, leggono le prime righe, finché l’istinto non li connette a un libro
in particolare. I dataisti, invece, si affidano ad Amazon: appena entro
nel negozio virtuale compare un messaggio che mi dice: “So quali libri
ti sono piaciuti. Le persone con gusti simili ai tuoi tendono ad
apprezzare questo o quel nuovo libro”.
Questo è solo
l’inizio. I dispositivi come Kindle sono in grado di raccogliere
costantemente dati sugli utenti nel momento stesso in cui stanno
leggendo. Possono monitorare quali parti leggi più velocemente e quali
più lentamente, su quali ti soffermi e l’ultima frase che hai letto
prima di abbandonare il libro senza finirlo. Se Kindle dovesse essere
aggiornato con software per il riconoscimento facciale e sensori
biometrici saprebbe come ogni frase influenza il battito cardiaco e la
pressione sanguigna del lettore. Saprebbe cosa ci fa ridere, cosa ci
rende tristi o ci fa arrabbiare. Presto i libri vi leggeranno mentre li
leggete e anche se voi potete dimenticare velocemente ciò che avete
letto state certi che i computer non lo faranno. Tutti questi dati
avrebbero lo scopo di permettere ad Amazon di selezionare i vostri libri
con precisione sconcertante, oltre che di sapere esattamente chi siete e
come fare leva sulle vostre emozioni.
Se Google ci conosce meglio di noi
Saltando
a conclusioni logiche, le persone potrebbero affidare agli algoritmi le
decisioni più importanti della loro vita, ad esempio con chi sposarsi.
Nell’Europa medievale erano i preti e i genitori a deciderlo, mentre
nelle società umaniste si ascoltano i sentimenti. Nella società dataista
chiederò a Google di scegliere al posto mio: “Senti, Google”, gli dirò,
“John e Paul mi stanno corteggiando. Mi piacciono tutti e due, ma in
modo diverso e non riesco proprio a decidermi. Considerato tutto quello
che sai, cosa mi consigli?” e lui risponderà “Beh, ti conosco da quando
sei nato. Ho letto tutte le tue email, ho registrato tutte le tue
telefonate e conosco i tuoi film preferiti, il tuo DNA e l’intera storia
biometrica del tuo cuore. Ho i dati esatti di ogni tuo appuntamento e
posso mostrarti i grafici del tuo battito cardiaco, che ho tracciato
secondo per secondo, la tua pressione e i livelli di zucchero nel sangue
a ogni incontro con John e con Paul e, come è naturale che sia, li
conosco entrambi come conosco te. Basandomi su tutte queste
informazioni, sui miei superbi algoritmi e su decenni di statistiche su
milioni di relazioni, ti consiglio di andare con John, con l’87% di
probabilità che tu sia più soddisfatto con lui a lungo termine.
In
effetti ti conosco così bene da sapere che questa risposta non ti
piace. Paul è molto più attraente e visto che tu dai troppo peso
all’aspetto esteriore desideravi segretamente che ti dicessi ‘Paul’.
L’apparenza è importante, certo, ma non quanto credi. I tuoi algoritmi
biochimici, che si sono sviluppati decine di migliaia di anni fa nella
savana africana, attribuiscono alla bellezza un peso del 35% nella
classificazione dei potenziali accoppiamenti, mentre i miei, che sono
basati sugli studi e sulle statistiche più recenti, dicono che l’impatto
dell’aspetto fisico sul successo a lungo termine delle relazioni
amorose è del 14%. Quindi, anche tenendo conto della bellezza di Paul,
continuo a dirti che staresti meglio con John”.
Google
non sarà perfetto, non bisognerà nemmeno correggerlo in continuazione,
sarà solo mediamente più bravo di me, il che non è difficile, dato che
molte persone non conoscono bene se stesse e la maggior parte commette
gravi errori nelle scelte più importanti.
La prospettiva dataista e il suo rimedio
La
prospettiva dataista piace molto ai politici, agli imprenditori e ai
consumatori perché offre tecnologie rivoluzionarie, oltre che poteri
nuovi e immensi. Dopotutto, pur temendo di compromettere la loro privacy
e libertà di scelta, al momento di scegliere fra la riservatezza e
l’accesso a una sanità superiore la maggior parte dei consumatori
metterebbe al primo posto la salute.
Per gli accademici e
agli intellettuali, invece, il dataismo rappresenta la promessa di un
Santo Graal scientifico che ci è sfuggito per secoli: una singola teoria
che unificherebbe tutte le discipline, dalla musicologia, all’economia,
alla biologia. Secondo il dataismo, la Quinta Sinfonia di Beethoven,
una bolla finanziaria e il virus dell’influenza non sono altro che tre
flussi di dati che possono essere analizzati attraverso gli stessi
concetti e strumenti. L’idea è estremamente allettante, in quanto offre
alla scienza un linguaggio comune, erige ponti sulle fratture
accademiche ed esporta facilmente la ricerca al di là dei confini di
settore.
Di certo, come i precedenti dogmi
onnicomprensivi, anche il dataismo potrebbe basarsi su un
fraintendimento della vita, in particolare non risolve famigerato
“problema della coscienza”. Al momento siamo molto lontani dalla
possibilità di spiegare la coscienza in termini di elaborazione dei
dati. Per quale motivo miliardi di neuroni si scambiano messaggi dando
origine a sentimenti soggettivi di amore, paura o rabbia? Non ne abbiamo
la più pallida idea.
In ogni caso, il dataismo
conquisterebbe il mondo anche se si sbagliasse. Molte ideologie hanno
ottenuto consenso e potere pur presentando incongruenze concrete. Se ce
l’hanno fatta il Cristianesimo e il comunismo, perché non dovrebbe
farcela il dataismo? Le sue prospettive sono particolarmente buone,
perché attualmente si sta diffondendo in diversi ambiti scientifici e un
paradigma unificato potrebbe facilmente diventare un dogma
inattaccabile.
Se tutto questo non vi piace e volete
rimanere fuori dalla portata degli algoritmi, forse c’è solo un
consiglio che posso darvi, un vecchio trucco: conosci te stesso.
Dopotutto è un dato di fatto: finché vi conoscerete meglio di quanto non
vi conoscano gli algoritmi le vostre scelte saranno ancora superiori
alle loro e continuerete ad avere una certa autorità, ma se gli
algoritmi sembrano sul punto di prendere il sopravvento, il motivo
principale è che molti esseri umani non si conoscono per niente
che la sinistra non sappia...
Si avvicina il referendum e con esso la vittoria del No.
E con la vittoria del No, la probabile crisi del governo
Renzi.
Si dimetterà non tanto a causa del voto in sé (a lui dei voti non gliene frega niente, da sempre), quanto per l'aumento dello
spread, che già risale, e la pressione crescente verso un governo tecnico imposto
da Bruxelles (leggi: Francoforte).
Dalla padella alla ri-brace, insomma.
Solita storia, fritta e rifritta, per noi perenni
indebitati, ricattati ad arte.
Siamo pronti per l'arrivo di Draghi in persona, che scende
dall'astronave per governarci finalmente in diretta ?
In chi o cosa poter confidare per (almeno tentare di)
uscirne ?
Non certo in chi, centrodestro o centrosinistro, governa
attualmente gli stati d'Europa.
I vari Hollande e Merkel e Rajoy (ma anche Fillon) saranno a
breve spazzati via.
Non possiamo poi certo sperare in una fantomatica sinistra extra-PiDi-mentale che
neppure si intuisce all'orizzonte.
E non vedo gli spazi per un ulteriore crescita dei
Cinquestelle o di Podemos.
Alla fine, lo dico a malincuore e con molti patemi, dovremo
affidarci alla destra estrema per provare
a liberarci del neoliberismo finanziario e di questa Unione Europea.
Vedo tutti gli effetti collaterali, chiamiamoli così.
Ma sinceramente le cose lì stanno andando e, per un vero
catastrofista, non ci verranno solo mali.
Sempre che provino a fare domani quel che dicono oggi.
Entro la fine del 2017 e gli inizi del 2018 si capiranno
molte cose e ne accadranno delle belle.
L'elezione di Trump è stato il primo passo della nuova fase
d'escalation.
Il referendum in Italia e il ballottaggio in Austria saranno
il secondo e il terzo.
E la slavina procederà ingrossandosi man mano che scenderà
verso Francia e Germania.
Per non parlare dei paesi dell'Est, che si troveranno
inghiottiti tra il dissolvimento dell'Unione e la nuova ascesa russa.
E che ne sarà della Brexit ?
Insomma, un bel programmino.
E noi qui, ancora a parlare di leggi elettorali e
costituzione e a far cortei o concertini per il Sì o per il No, contro la
violenza sessuale o per la pace nel mondo.
Ma cosa riusciremo ad inventarci ancora, pur di distrarci ed autoconsolarci un
po' ?
viuuuulentemente vostro...
per la giornata contro la violenza sessuale sulle donne riporto una foto fatta in spagna qualche giorno fa, in cui si vende e propone la liquidazione dei maschi...sarebbe una bella idea, mi pare.
il problema è che i maschi sono già in liquidazione, ora ci si dovrebbe liberari dei machi...
io intanto faccio il macaco e ritorno alle origini, appendendomi alle liane...
intanto mi chiedo: quali forme dare al mio pisello, per non ferire la sensibilità femminile ?
a tortiglione sottile ?
in forma classica, dritta o smosciata ?
a selva pubica diffusa ?
è duro aggirarsi da soli, in questa erotica giungla, piena di nuove piante sconosciute, trans, queer, trans trans e post post gay, lesbo-trash, e compagnia cantando...
è solo uno sberleffo, capitemi, non ne posso più...
io cambio poco, cambio molto lentamente, lo sapete...
non prendetevela...
e per finire ecco la mia schiava che mi attende nell'harem, in una capanna di fresche frasche...
e che passa il tempo, in attesa del suo guerriero, inventandosi collages...
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