Stamattina sull'autobus, ragazze che -mezzo assonnate e tesissime- andavano verso il compito di italiano, all'esame di maturità.
Ho ripensato al mio, di ormai 34 anni fa (mi fa impressione...dare i numeri...).
Tensione per lo scritto, per i titoli, per il voto...
In quel momento non sai ancora che stai per perdere quasi tutti i rapporti dei tuoi ultimi cinque anni di vita,quelli a cui ti sembrava di essere legatissimo, indissolubilmente avvinto.
Nel giro di poco tempo, invece, chi da una parte chi dall'altra.
Dopo qualche anno non ci si vede più.
Tutto cambia.
E scopri che sono le abitudini a creare gran parte delle nostre relazioni.
E che solo poche le scegli veramente e vanno avanti perche lo vuoi davvero.
Tensioni in casa Grillo.
E' bello che quel che ci è rimasto dello stalinismo non perda il suo vigore nel tempo.
E che si ripeta, sotto nuove spoglie, ammantate di democrazia a rete e orrizzontalità.
Che farne dei conflitti, dei dissensi, delle differenze in un gruppo politico ?
Sinceramente, speravo si potesse fare qualche passo avanti rispetto a Stalin e allo stesso Berlusconi (che, comunque, pur nel suo tremendo carismatismo d'avanspettacolo, si sta rivelando ben più intelligente ed accorto del povero Beppe nei rapporti con i suoi...).
Questa sedicente democrazia ha bisogno di un'aggiunta nonviolenta, di una metodologia orientata al consenso, di una cultura della facilitazione e della mediazione.
Ma sono cose di cui parliamo da troppo tempo, mi sono stancato...
Tensioni in Grecia ed in Turchia.
Situazioni che preannunciano anche il nostro futuro prossimo.
Militarizzazione, repressione, violenza dello Stato.
Sirianizzazione della vita pubblica.
Tutto diviene 'terrorismo', anche la bomba del misero Vantaggiato a Brindisi.
E' una china pericolosissima: ad una vita psichica già compromessa, stiamo andando ad unire rischi crescenti per la nostra stessa sopravvivenza fisica.
Tensione, stamattina, tra i miei studenti.
Devono dare l'esame con me.
Ora sono dall'altra parte. Qualcosa è cambiato rispetto a 34 anni fa.
Eppure, non riesco a stare nel ruolo.
Mi viene più facile identificarmi in loro, che in me.
Farò l'esame, come lo so fare io, da eterno adolescente invecchiato.
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