domenica 16 giugno 2013

temi di viaggio

Basilis, l'ateniese, è convinto che la passività dei suoi concittadini di fronte alla catastrofe sia dovuta certamente ad aerei che spargono metalli pesanti nell'aria in modo tale da deprimere irreversibilmente e silenziosamente e subdolamente chi sta sotto.
Finalmemte una spiegazione scientifica...
Ed io che sto qui da qualche tempo a farmi le pippe sui motivi profondi della rimozione in corso.
La droga c'è, è chiaro.
Ma non c'è bisogno di ipotizzare che scenda dall'alto.
Bastano canne, birra, qualche straccio di lavoro, ice coffee, e musica a manetta.
Basta la paura, semplice, di perdere quel poco che abbiamo e che ancora ci resta.

Costas, il farmacista peloponnesiaco, mi spiega così la situazione in Turchia: è in corso un colpo di stato sionista-statunitense per affossare Erdogan e dividere in tre la nazione: una parte curda, una parte islamica, ed una europea. Si servono delle rivolte popolari per raggiungere questo risultato, la gente è ignara o in combutta con il piano, anche se apparentemente protesta contro i tagli degli alberi o per una democrazia non islamizzata.
La teoria del complotto si insinua ovunque, non solo su internet.
Ma ormai anch'io , quando guardo le 'primavere' sgorgare in tv, resto lì, a fare il tifo, come davanti ad un ciclista che sale e vince una gara del Giro, in attesa che sia squalificato per doping.
Sfiducia.
La chiamerei così.

In viaggio ho letto bene, finalmente, un libro bello, unico in Italia, sull'opera di Gandhi, scritto dall'amico e collega Fulvio Manara ('Una forza che dà vita. Ricominciare con Gandhi in un'età di terrorismi', Unicopli 2006). Ritrovo queste citazioni del Mahatma:

Possiamo estinguere lo sfruttamento dei poveri non attraverso lo sterminio di alcuni milionari, ma rimuovendo l'ignoranza dei poveri e insegnando loro a non collaborare con i propri sfruttatori...Non ho mai detto che dovrebbe esserci cooperazione tra sfruttatori e sfruttati finchè lo sfruttamento e la volontà di sfruttare persisteranno...Secondo la mia umile opinione, i lavoratori possono sempre difendersi se sono sufficientemente uniti e pronti al sacrificio. Non importa quanto oppressivi possano essere i capitalisti: sono convinto che nemmeno gli interessati  e coloro che guidano il movimento dei lavoratori abbiano realmente idea delle risorse che i lavoratori possono controllare e che il capitale non può mai dominare. Se soltanto il lavoro comprendesse e riconoscesse che il capitale è perfettamente impotente senza il lavoro, riacquisterebbe immediatamente fiducia. Sfortunatamente siamo rimasti intrappolati dall'ipnotica suggestione e l'ipnotica influenza del capitale, al punto da credere che esso, a questo mondo, sia tutto. ..
C'è una parola inglese assai potente, che esiste anche in francese e in tutte le lingue del mondo: NO.
Il segreto che siamo riusciti a scoprire è che quando il capitale vuole che il lavoro dica Sì, il lavoro deve ruggire No, se intende dire No. E non appena i lavoratori si rendono conto di aver in mano la possibilità di dire Sì quando intendono Sì e No quando intendono No, sono liberi dal capitale e lo costringono a scendere a patti con loro.
E non importa minimamente che il capitale possa disporre di fucili e persino di gas tossici. Il capitale sarebbe lo stesso del tutto impotente nel caso il lavoro asserisse la propria dignità confermando il suo No...La ragione per cui i lavoratori così spesso falliscono sta tutta nel fatto che , invece di disarmare il capitale, vogliono afferrarlo e diventare essi stessi capitalisti nel senso peggiore del termine. E il capitalista, perciò, che si è adeguatamente attrezzato e organizzato, trovando fra i lavoratori dei candidati al suo stesso ufficio, fa uso di una frazione di loro per opprimere i lavoratori... 
(Ginevra, 1931).

Avete visto, a proposito, le sceneggiate da comparsata televisiva di cui è stato capace Bonanni al congresso CISL, in cui verrà ovviamente rieletto dalle sue pecore e dai suoi pecoroni ?
E avete visto i movimenti delle braccia di Enrico Letta, mentre faceva appello all'Europa a favore dei lavoratori, dei giovani disoccupati, etc etc ?
Tutto quanto fa spettacolo.
Ma chi ci crede più, davvero ?
Neanche loro, è certo.



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