Ho scoperto che l'anagramma di 'sterminio' è 'ministero'.
Ho scoperto che l'anagramma di 'gestore' è 'segreto'.
Se non fosse stata sufficiente la realtà storica, mi sono venute in soccorso le parole crociate.
Noi non sappiamo molto di quel che stiamo vivendo, di quel che decidono su di noi.
E molto di quel che sappiamo preferiamo rimuoverlo.
Il dolore si acquieta, si sublima, si spegne.
Soprattutto quello degli altri, quello lontano, quell'altro.
Eppure, nella quiete apparente delle nostre vite, solo ogni tanto velata o minata dal nulla, i nostri ministeri continuano a s-terminare e a de-vastare, i nostri gestori a moltiplicare i segreti.
La poesia ci ripara e ci avvolge, e lo farà sino alla fine.
Ma la domanda resta sempre: come possiamo, e come potremo, vivere ?
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