giovedì 29 marzo 2012

Roma brucia!

Modestamente vorrei indicarvi me stesso come tipico rappresentante dell'uomo d'affari e sussurrarvi all'orecchio: 'Questi sono i nostri uomini, i prototipi del Cittadino Americano Standard ! Questa è la nuova generazione americana, giovanotti dal petto muscoloso, dall'occhio limpido, e che in ufficio hanno la macchina calcolatrice. Non vogliamo fare gli spacconi, ma -insomma- vogliamo stare ai primi posti, e chi non ci ama stia in guardia: meglio mettersi al sicuro, prima che si scateni il ciclone!
(S. Lewis, Babbitt, pp.181-2).

Dove è finito tutto questo ? Che ne è stato, di tutta questa sicumera ?
In Spagna, oggi, Huelga general, uno sciopero di un sol giorno, ma molto molto partecipato, pare.
Rajoy vuole andare avanti con le manovre, obbedendo alla BCE e alle borse, ma la recessione e la disoccupazione avanzano comunque, e tanto, e ineluttabilmente, senza rimedio.
Ed il debito non va giù. Sono disperati, nella merda più totale, ma continuano a fingere tranquillità e sicurezza, a mentire spudoratamente, almeno in pubblico.
La Passera, in Italia, ci promette recessione sino a fine anno, ma poi profetizza (non si sa bene su quali basi) che l'anno prossimo ci sarà una ripresa. Ce l'avevano già detto l'anno scorso. E non possono dirci diversamente, anche se quasi più nessuno gli crede.
Anche la Camusso ha tirato fuori oggi una bella frase: Monti pensi a salvare gli italiani, e non l'immagine del paese.
E' in corso una lotta per il potere, in cui noi siamo solo il companatico.
Non gliene frega niente a nessuno di loro di noi, dei giovani, del lavoro; gli interessa soltanto di tenere il potere e di non perderlo: sia ai governanti, sia ai politici, sia ai sindacalisti.
Come dice il proverbio indiamo: quando due grandi elefanti lottano, la vittima è l'erba.

'Gli uomini sono mortali', 'L'erba è mortale', 'Gli uomini sono erba'.
Sillogismi in erba, del grande Gregory.
Due persone, perseguitate da debiti e disastri economici personali, si sono dati alle fiamme, tra ieri e oggi.
In Tibet, come ad ogni marzo, si danno fuoco monaci e persone davvero stanche della violenza cinese.
Noi ci accontentiamo dei 'successi' degli operai ALCOA di Portovesme, dove continua il teatrino di Re Giorgio che chiama l'operaio in difficoltà, che pensa al bene dei poveracci e che 'non vede segni di cieca esasperazione' (sic!): altri sei mesi di assistenza sociale, di soldi buttati, di inquinamento, per tenere in piedi una fabbrica nociva e in perdita da anni.
Per continuare a non cambiare modo di produrre, di lavorare, di stare su questa terra.
Ma si può...?

Vecchiumi rancidi a confronto.
Il Papa Ratzinger che, con le sue mefitiche omelie e i rituali consunti e gli incensamenti senza senso, se ne sta bel bello in Plaza de la Revoluciòn, a l'Habana, a parlare di vita eterna e Dio e altre amenità simili a degli altri poveracci, già torturati a sufficienza da fame e comunismo d'antan, che si attaccherebbero a qualunque speranza pur di stare vivi.
Questa è veramente cattiveria, perfidia, sadismo.
Ratzinger e i Castro, vecchiacci terribili e tristi, che hanno perso la vita e la storia, e fanno la loro gara di consolazione per decidere chi ha vinto tra loro...
Che tristezza -e che vuoto!- questo della gerontocrazia, immensa e barbara, in cui siamo immersi...

Intanto, si parva licet, i nostri geni nostrani si impegnano -come volevasi dimostrare- per una legge elettorale in cui il Centro riprende il potere sui due Poli (ma senza proporzionale ed escludendo tutte le minoranze!).
Un bel triarcato, a guida Monti o Casini, o chi per essi, che è sempre lo stesso.
Con bella pace del bipolarismo, che va  -meritatamente, peraltro, e sempre troppo tardi - in soffitta.
E la nuova rivoluzione di Centro (cioè di Destra) è cosa fatta, grazie al inarrestabile ascesa del signor Ui e del governo cosiddetto 'tecnico'.
Ma, sotto la cenere, Roma brucia.
E il Vaticano brucerà, e il Vaticano brucerà, coi preti dentro...!
Una punta, anche leggera, di anarchia situazionista: quanto servirebbe a questo mondo...
Anche solo per riderci addosso, in tutto questo insensato agitarsi.

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