lunedì 5 marzo 2012

i pesci non chiudono gli occhi

Mi sono ritrovato, nel leggere il grande Erri, ancora una volta, a fare i conti con me stesso, con quello che sono stato, che ho vissuto...
Che ho perso, mi manca tanto, e non so se ritroverò più.
Non ho rimpianti, non ho nostalgie, non ho pentimenti.
Ma, nell'assenza, provo dolore.

Doveva essere questa la conseguenza del cambio nel corpo. Crescere comportava un precipizio di effetti sconosciuti. Era bastato un centimetro. (p.90)

Prese tra le mani la mia faccia e mi volle baciare sulla bocca. Mi scansai per istinto e così mi baciò mezzo naso ancora rosso e gonfio, svegliandomi il dolore.
'No, disse lei, stai fermo', e mi baciò di forza sulla bocca e a lungo da dover respirare con il naso. Si tolse dalle labbra con lo schiocco. Ero rimasto immobile a guardarla.
'Ma tu non chiudi gli occhi quando baci? I pesci non chiudono gli occhi'.
I due stesi sulla rena ripigliavano fiato dai lamenti.
Lei mi prese per mano e mi portò. Camminammo, sudavo nel suo palmo, sbandavo sul suo passo, è difficile andare a fianco di una donna, ancora adesso non mi riesce il ritmo.  (p.98)

Oggi so che quell'amore pulcino conteneva tutti gli addii seguenti. Nessuna si sarebbe fermata, non avrei conosciuto le nozze...L'amore sarebbe stato una fermata breve tra gli isolamenti.  (p.102)

'Ti piace l'amore ?', chiese guardando dritta di fronte..
'Prima di quest'estate lo leggevo nei libri e non capivo perchè gli adulti si scaldavano tanto.
Adesso lo so, fa succedere cambiamenti e alle persone piace essere cambiate...'...
Mi posò le labbra sulla bocca mezza aperta dalla meraviglia.
'Meraviglia' dissi, quando si staccò, facendolo pianissimo.
'Questo era tuo. Te lo chiedo ancora, ti piace l'amore?'.
'Bè sì, se è questo, sì.'.
Pensai che avrei capito tutti i libri del mondo dal quel momento in poi.  (pp.112-3)


(da Erri De Luca, I pesci non chiudono gli occhi, 2011)

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