La situazione, silenziosamente, continua a precipitare, mentre noi proseguiamo a dormicchiare.
L'unica cosa che migliora è lo spread (importante, no ?).
Pare che a Monti vada bene così, e anche a tutti noi.
Nel frattempo:
- ogni giorno ci svegliamo e andiamo a letto con 32.300 euro di debito pubblico a testa, creato dalle nostre spese pazze, dalla corruzione e dalle tangenti, dagli sprechi istituzionali e non.
Il debito continua ad aumentare, mese per mese, 60 miliardi in più nell'ultimo anno solare.
Malgrado i sedicenti risparmi e i tagli da macello.
- la Fornero dice a Marchionne che, in sintesi, 'non può fare i cazzi suoi, fregandosene dell'Italia, dopo tutto quello che ha ricevuto...!'.
Ma perchè, lei e il suo governo, cosa stanno per fare sul mercato del lavoro e cosa hanno già fatto sulle pensioni ? Esattamente lo stesso.
Dopo tutto quello che lo stato ha ricevuto dai lavoratori, in termini di produzione e tasse, ora li frega e tradisce, in nome della salvezza del paese...
- riprende ad emergere la corruzione endemica dei sistemi istituzionali, a tutti i livelli.
Dai sindaci ai ministri, dalle Regioni alle circoscrizioni, dalla sinistra alla destra.
Ti passa anche la voglia di parlarne: il gioco è tra quelli che vengono scoperti e quelli che non lo sono stati ancora. Gli incorrotti sono un'eccezione ingenua, il sistema è troppo potente, corrompe continuamente e, potremo dire, per statuto.
Mi viene da parlare e scrivere poco.
E' tutto così triste, squallido, senza speranza e ripetitivo!
Viene solo da dire: buon sonnellino a tutti!
Senza intenti nostalgici, o miti bucolici:
RispondiEliminaNell'anno '99 di nostra vita
io, Francesco Guccini, eterno studente
perché la materia di studio sarebbe infinita
e soprattutto perché so di non sapere niente,
io, chierico vagante, bandito di strada,
io, non artista, solo piccolo baccelliere,
perché, per colpa d'altri, vada come vada,
a volte mi vergogno di fare il mio mestiere,
io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni...
E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
alle diete per mantenersi in forma smagliante
a chi parla sempre di un futuro trionfale
e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
alle magie di moda delle religioni orientali
che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero"
alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
alle loro modelle senza umanità
alle sempiterne belle in gara sui calendari,
a chi dimentica o ignora l'umiltà...
Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato,
cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna
che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia,
io, tirato su a castagne ed ad erba spagna,
io, sempre un momento fa campagnolo inurbato,
due soldi d'elementari ed uno d'università,
ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato
dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...
Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,
a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
o sceglie a caso per i tiramenti del momento
curando però sempre di riempirsi la pancia
e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
a chi si dichiara di sinistra e democratico
però è amico di tutti perché non si sa mai,
e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
ed è anche fondamentalista per evitare guai
a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l'unica fede il cui sperare...
Nell'anno '99 di nostra vita
io, giullare da niente, ma indignato,
anch'io qui canto con parola sfinita,
con un ruggito che diventa belato,
ma a te dedico queste parole da poco
che sottendono solo un vizio antico
sperando però che tu non le prenda come un gioco,
tu, ipocrita uditore, mio simile...
mio amico...