Questo ci proponemmo: non solo come andassero
usati coltello e forchetta, anche i propri simili
e inoltre la Ragione, onnipotente apriscatole,
bisognava impararlo poco a poco.
Educato, il genere umano si sarebbe liberamente,
proprio così, liberamente autodeterminato, affinchè,
diventato maggiorenne, imparasse a togliere
alla natura -cautamente, quanto possibile cautamente-
il vizio del caos.
Nel corso della sua educazione il genere umano doveva
mangiare la virtù a cucchiaiate, allenarsi al congiuntivo
e alla tolleranza con impegno,
per quanto riuscisse difficile
ciò tra fratelli.
Una lezione speciale ci incaricò
di sorvegliare il sonno della Ragione,
di modo che qualunque mostro onirico
fosse domato e d'ora in poi all'Illuminismo
mangiasse in mano da bravo.
Illuminato a mezzo il genere umano dovette
non più voltolarsi alla cieca nel fango ancestrale;
si diede invece a ripulirsi con metodo.
Chiara si espresse appresa igiene: Guai
agli sporchi!
Appena la nostra educazione potè dirsi progredita
il sapere fu dichiarato potere
nè soltanto applicato sulla carta. Gridarono
gli illuminati: Guai
agli ignoranti!
Infine, poichè ad onta di ogni Ragione la violenza
non si lasciava espungere dal mondo, l'umano
genere si educò all'intimidazione reciproca.
Apprese così a mantenere la pace, finchè un caso qualunque
non chiarito si frapponesse.
Allora finalmente l'educazione del genere umano
potè dirsi conclusa. Grande chiarezza
illuminò ogni angolo. Peccato che dopo
si facesse sì buio e nessuno
trovasse più la sua scuola.
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Qui qualcosa non torna.
Cosa non so, la direzione forse.
Qualcosa, ma cosa, sbagliato,
ma quando ma dove sbagliato,
dal momento che tutto fila liscio,
anche se in una direzione
che i cartelli dichiarano sbagliata.
Adesso cerchiamo la sorgente d'errore.
Fuori di noi cerchiamo come pazzi,
finchè improvvisamente qualcuno dice noi,
noi tutti potremmo, poniamo per scherzo,
essere la sorgente o tu o tu
potresti.
Non ci si riferisce alle persone.
Ognuno dà la precedenza a ognuno.
Mentre ogni cosa liscia come l'olio
fila in direzione sbagliata,
di cui si dice
che esiste, fosse anche sbagliata,
quella soltanto, gli uomini si salutano
al grido: Son io la sorgente d'errore, anche tu ?
Di rado siamo stati così unanimi.
Nessuno cerca più dove che cosa e quando
s'è sbagliato.
Nè si cerca una colpa
o un colpevole.
Infatti lo sappiamo, che ciascuno di noi.
Paghi come non mai tutti corrono dietro
i cartelli in direzione sbagliata
e sperano che siano sbagliati
e noi salvi ancora una volta.
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Epsilogosz!
I molti conti non pagati
i tanti casi non risolti.
Matrimoni da celebrare, divorzi
da pronunciare, anche separazioni dei beni.
Defraudati delle ferie restanti.
Prima che dopo l'arrosto, perchè è successo di domenica,
un pudding giallouovo venisse in tavola.
A metà frase, giuramento, maledizione e preghiera,
subito dopo i due punti,
barzellette castrate sul più bello.
Quel che volevo dire...
Guastata la festa.
Dove i piaceri della carne subito prima dell'adessoadesso
svanirono per sempre.
Il grande slam sprecato
o un sonnellino pomeridiano
che in pratica non l'ha finita più.
Quant'altro fu escluso: più volte rinviati
incontri della classe, la prossima seduta, compleanni,
il conguaglio fiscale, primi denti di latte,
il tempo di domani,
visite restituite e partite di ritorno,
eredità, il risultato dell'analisi atteso con ansia,
scadenze, la posta.
Ah già, e quello shopping promesso da tanto.
Prossimamente ci sarebbe piaciuto cambiare la tappezzeria.
Ci sarebbe piaciuto, come un tempo facevamo più spesso, noi due soli
andare a teatro, poi dopo a mangiar bene dall'italiano.
A certe condizioni ci sarebbe piaciuto
ricominciare daccapo
e concederci questo e quest'altro.
Ai bambini vacanze nella fattoria dei pony
a noi stessi avevamo promesso più rispetto reciproco.
In vista di una spider, del vocabolario Grimm
e di un'attrezzatura completa da campeggio stavamo risparmiando.
Il nostro progetto: finalmente rilassarci
e farla finita col semprepiuinalto.
Ci sarebbe piaciuto...
Naturalmente cessarono le molte guerricciole e la fame
e insieme al capitalismo il socialismo,
col bene anche il male e con l'amore l'odio.
Idee del tutto nuove non pensate del tutto.
Semplicemente interrotta la riforma scolastica.
Senza risposta il problema di Dio eccetera.
Può darsi che qualcuno fosse contento di sè,
però ne rimasero di desideri, grandi e piccoli, aperti.
E anche il prezzo dell'oro cadde per mai...
Perchè.
Una domenica.
Epsilogosz.
(da G.Grass, La ratta, 1987)
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