Il tempo sembrava essersi fermato per me. Ortega mi aveva detto di non uscire ancora, prima bisognava vedere come si mettevano le cose. Ma dopo tre giorni non ce la facevo più e uscii. A mezzogiorno entrai in un bar di Constituciòn.Mi sembrava strano che la gente sembrasse così tranquilla e senza problemi. Nella stanza leggevo libri rivoluzionari e sembrava che il mondo dovesse saltare in aria da un momento all'altro, ma quando uscivo trovavo che la vita seguiva il suo corso normale: gli impiegati andavano in ufficio, i bottegai vendevano, e si vedeva la solita gente sulle panchine nelle piazze, seduta pigramente, guardando passare le ore, tutte uguali e monotone. Mi sentivo di nuovo estraneo al mondo, come se mi fossi appena svegliato in uno scenario sconosciuto di cui ignoravo le leggi e il senso. Camminavo per le strade, guardavo la gente, sedevo su una panchina della piazza e meditavo, poi tornavo nella stanza. Soltanto nei libri mi sembrava di ritrovare la realtà, come se l'esistenza della strada non fosse che una sorta di sogno di gente ipnotizzata. Ci sarebbero voluti anni perchè capissi che in quelle strade, in quei negozi e uffici di Buenos Aires, c'erano allora migliaia di persone che pensavano o sentivano come me, gente angosciata e solitaria che meditava sul senso o il non senso della vita, che aveva la sensazione di vedersi intorno un mondo addormentato...
(Ernesto Sàbato, Sopra eroi e tombe, pp. 538-9)
A vedere le strade bloccate, i supermercati semivuoti, i benzinai a secco, si ha finalmente la sensazione visiva, tattile, emotivamente concreta della crisi in corso.
E che il casino non potrà che crescere, come sulla Concordia.
E che la nostra vita non potrà più svolgersi 'normalmente'.
Un gran passo, questo, per accentuare la percezione del disastro (che sino, all'ultimo, sarà minimizzato e negato, come sempre, da chi 'ci vuole gestire' la vita e vive di questo).
Noi intellettuali siamo troppo flosci ormai.
E troppo collusi con le persone perbene e benpensanti, tranquillamente sedute sui loro conti in banca (svizzera) e sulle loro poltrone super-imbottite.
Lasciamo fare ai barbari, a quelli che tagliano le gomme dei colleghi, che spaccano le valvole dei tir, che sbraitano in romanesco e fanno i bulletti per strada, che assumono pose da piccolo boss di quartiere, che bruciano tricolori...
La guerra è la guerra, e la rivoluzione non è un pranzo di gala.
Ho terrore di tutto questo, ed è molto distante da me.
Non ho alcuna intenzione di prendervi parte.
Violenza contro violenza, popolo contro stato, cittadini contro poliziotti.
Non mi coinvolge, ma mi interessa: quel che inizia ad avvenire anche in Italia è certamente più efficace e significativo di mille scioperi regolamentati dai sindacati o di diecimila cortei indetti dal Pd o da Sel. Ed è più vero di una finta 'normalità'.
Ecco perchè una parte, clandestina e risentita, di me, tifa per loro.
P.S. Intanto, 'mi è venuta la colite...ci ho lo spasmo intestinale...!, come direbbe Gaber.
Niente di grave, ma è il segno di quanta rabbia e di quanti conflitti mal gestiti il mio corpo si stia facendo carico negli ultimi tempi....
Forse anche io, per evitare dieta e pillole, dovrei iniziare a tagliare qualche pneumatico...
Commento-inevitabile.
RispondiElimina_________
All'oppressione, allo sfruttamento, alla violenza ognuno reagisce come può. C'è chi soffre, chi si dispera, chi si ribella. Ame...
... è venuta la colite
ho lo spasmo intestinale
forse non ci crederete
ma non è un caso personale.
Non digerisco nemmeno il Sistema
non so se capite l'urgenza
siamo già in molti
è un grosso problema
la nostra colite che avanza.
E noi colitici
che siamo tutti un po' psicosomatici
sensibili ai problemi più drammatici
degli stomaci
non con la mente
ma visceralmente abbiamo i nostri slanci.
E noi colitici
che siamo tutti un po' psicosomatici,
sensibili ai problemi più drammatici
degli stomaci
non con la mente
ma visceralmente abbiamo i nostri slanci.
Gastritici, ulcerosi, stitici e psicosomatici in genere,lasciate a casa le vostre antispasmine, i lassativi, le citrosodine eseguiteci, siamo l'avanguardia, l'avanguardia colitica.
Noi che abbiamo la colite
noi ci siamo ribellati
forse non ci crederete
ma siamo "coliticizzati".
Il Movimento ha una linea speciale
basata su un gruppo d'azione
e sui volantini di carta sottile
parliamo di rivoluzione.
E noi colitici
un po' individualisti ma simpatici
insieme diventiamo più politici
ma democratici.
Ci organizziamo ed uniti marciamo
sicuri del successo.
E noi colitici
un po' individualisti ma simpatici
insieme diventiamo più politici
ma democratici.
Ci organizziamo ed uniti marciamo
sicuri del successo.
Sicuri del successo.
Al cesso!