sabato 28 gennaio 2012

enigmi e borborigmi

In Russia è stata registrata una preoccupante impennata del numero di bevitori di birra: negli anni passati erano state le stesse autorità a incoraggiare la sua diffusione, sperando così di combattere l'abuso della ben più alcoolica vodka, ma i risultati ottenuti sono stati scoraggianti: il consumo di birra è di gran lunga aumentato, senza tuttavia far diminuire quello della vodka.
E se Monti fosse la birra e Berlusconi la vodka ?
La macelleria sociale (per piacere alle borse) che va a sommarsi alla solita Italia di sempre ?
Possibile.
Ma forse Berlu era solo la birra e Monti, invece, la vodka.
Il primo era un fastidioso e sbraitante ubriacone, il secondo è un pericoloso (e lucido) alcoolista.
Questi pensierini mi sono venuti vedendo ieri sera 'The Iron Lady', un film sulla sempre cara Margaret Thatcher (sino all'ultimo grande bevitrice di whisky e insuperata (per ora) macellaia di professione).
Un fulgido esempio per tutti, che guarda al nostro futuro.

Intanto, i terremoti smuovono dalle fondamenta il sistema limbico della paciosa Emilia, simbolo perfetto dell'Italia cerchiobottista, cattocomunista, capitalista, previdente, appagata e riformista.
Anche i ricchi piangono (poco).
Un'insegnante spagnola di 28 anni ha sviluppato un incontrollato e irrazionale terrore del vento: al sopraggiungere dell'autunno diventa per lei un'autentica ossessione consultare le previsioni del tempo, per paura che annuncino l'arrivo di una tempesta, e quando i bollettini confermano i suoi timori si attacca al telefono per interpellare i servizi meteorologici centrali, chiamando anche parecchie volte in un'ora, fino a che va a rinchiudersi in un armadio e aspetta in preda al panico che cessino le raffiche di vento.
Ma quanti armadi ci vorranno, tra un pò ?
Non credo che in Sardegna, anche di armadi, ce ne siano tanti come in Emilia...
Chiedo ai riformisti socialdemocratici emiliani di andare verso una 'pari opportunità', almeno nel nascondersi.

Nel processo di transizione alla televisione digitale, con l'espressione switch over si indica la cessazione di tutte le trasmissioni analogiche ?
No. Essa designa la fase intermedia di transizione, in cui i segnali digitali e analogici coesistono. La fase terminale, di spegnimento della tv analogica, è definita switch off.
Immagino che in molti abbiate assistito, in diretta o su Blog, al siparietto tra l'eterno cassintegrato sardo dell'Eurallumina (una star, ormai) e il triste on. Castelli, stupido agnello sacrificale sempre a disposizione, quando Santoro vuole andare sul sicuro.
Credo che la scenetta rappresenti, come altri casi di questi giorni, puntualmente offerti dall'onnivora e onnivorante tv, una perfetta simulazione dello 'switch over' in corso: una casta politica, giunta al capolinea, ormai superata dagli eventi, che parla senza più credere a se stessa, totalmente aliena e delegittimata, quasi surreale. Ma, d'altro lato, un'alternativa inesistente, anch'essa superata e colpevolmente aggrappata a valori e slogan ripetitivi e senza futuro (tipo: lavoro! lavoro! lavoro!).
Quel pittoresco operaio, che ora manda affanculo i politici, è lo stesso che da decine di anni si inginocchia davanti a loro per avere una cassa integrazione in deroga, e li vota (e continuerà a votarli), e li segue -insieme ai sindacati- ogniqualvolta riescono a risistemarlo in qualche fabbrica inquinante.
Sarebbe il momento di andare verso lo switch off.
Di entrambi.
E anche della tv.

Nessun commento:

Posta un commento