lunedì 13 marzo 2023

il milite noto

 

In Europa: Francia, Gran Bretagna, Italia, Moldavia, Georgia, Kosovo

In America: Stati Uniti, Argentina, Brasile

In Asia: Israele, Iran, Turchia, Birmania, Afghanistan, Siria

In Africa: Somalia, Etiopia, Tunisia, Egitto, Sud Sudan, Mali

In Oceania: non se ne sa molto.

Questi sono i paesi, per quel che so e sento, più a rischio interno: che presentano cioè divisioni laceranti tra i loro cittadini, polarizzazione tra schieramenti e/o guerre civili in atto o in progress, più o meno palesi o soffocate.

Non esistono più i margini (e i leader) per una risposta politica.

Le istituzioni che dovrebbero risponderne sono mute, impotenti, corrotte, colluse.

Come si sa rispondere, come si sta rispondendo a tutto questo? Con la militarizzazione dei conflitti in atto.


Lo stesso sta avvenendo sempre più nella gestione dell'emigrazione.

L'obbligo di soccorso viene sostituito con il controllo di polizia.

L'accoglienza viene malvolentieri e malamente offerta solo a coloro che non si riesce a fermare, che non affoga tra le onde o stramazza a riva.

Dopo averci assuefatto alle morti invisibili in fondo al mare, ora stiamo per abituarci anche a centinaia di persone asfissiate, spiaggiate come delfini, non più abbastanza umani.

Guerra agli umani, quindi.

Non più soltanto al nemico bellicoso, che ci invade o ci ammazza a sua volta.

Ma allo straniero inerme, ai poveri del pianeta, a famiglie intere di nostri simili, resi infelici e disperati dai loro e dai nostri governi.


Paradossalmente,davanti a tutto questo, la guerra in Ucraina potrebbe iniziare ad apparirci piccola, marginale, anacronistica, vecchia.

Se non fosse che essa rappresenta il nocciolo di una guerra mondiale già in corso, tra le potenze militari del mondo, che si svolge su quella terra martoriata solo per fare le prove e per saggiare le forze in vista di ben altro che -inesorabilmente ed inerzialmente- si avvicina a grandi passi.






1 commento:

  1. ciao Enrico, potresti inserire nella tua mail-list anche Graziella e Antonello che gradirebbero leggere le tue riflessioni: graziellacordeddu3@gmail.com
    regionanto@gmail.com

    RispondiElimina