lunedì 9 maggio 2022

perdere la parola

 

Putin combatte il nazismo (ucraino) di oggi, come la Russia ha combattuto quello di ieri.

Peccato che, a combattere il nazismo, ci fosse Stalin.

L'Ucraina combatte il nazismo (russo) di oggi, come l'Ucraina ha combattuto quello di ieri.

Peccato che, a combattere contro Putin oggi, ci siano molte forze militari ucraine dichiaratamente filo-naziste.

Quando ci si dà reciprocamente del nazista, come sta accadendo ripetutamente, non è solo la parola nazismo a perdere senso: in parallelo, perde senso anche la parola ritenuta politicamente opposta, democrazia.

Perchè se la democrazia si fosse realizzata davvero, non ci si darebbe del nazista a vicenda e non ci sarebbero più nazisti in giro da tempo e con così buone prospettive di sviluppo.


I propagandisti russi attaccano la nostra stampa ed i nostri giornalisti perché non danno informazioni corrette sull'operazione militare speciale in corso.

Peccato che sia in corso proprio una guerra e che l'informazione lì da loro non sia libera neppure di dirlo.

I nostri giornalisti attaccano i giornalisti russi chiamandoli propagandisti e non riconoscendogli la dignità del nome e del ruolo di veri giornalisti.

Peccato che i nostri giornali siano per la quasi totalità in mano ad oligarchi occidentali e che le nostre tv siano dipendenti o dallo stato o da Berlusconi.

Quando ci si dà reciprocamente del propagandista, come accade ogni giorno, non è solo la parola propaganda a perdere senso: in parallelo, perde senso anche la parola culturalmente opposta, giornalismo.

Perchè se ci fosse un vero giornalismo da entrambe le parti, non ci si darebbe del propagandista e non prolificherebbero per ogni dove fake news e veline di stato.


I militaristi si dichiarano amanti della pace e tacciano di irresponsabilità quelli che, non volendo armare l'Ucraina, la lascerebbero sola contro l'orso russo.

Peccato che i militaristi stiano provocando la distruzione e lo spopolamento di metà Ucraina nel tentativo di proseguire a sentirsi ed esibirsi come responsabili verso di essa.

Gli antimilitaristi accusano i militaristi di essere degli irresponsabili guerrafondai contrari a qualunque ipotesi negoziale e quindi ad ogni prospettiva di pace.

Peccato che tra coloro che si oppongono a questa guerra ci siano molte forze che sono favorevoli alla produzione e vendita di armi e che non hanno mai fatto una scelta nonviolenta.

Quando ci si dà reciprocamente dell'irresponsabile, non è solo la parola irresponsabile a perdere senso: in parallelo perde senso anche la parola eticamente opposta, responsabilità.

Perchè se ci fosse una responsabilità che davvero tendesse alla pace, la pace verrebbe da sé perché sarebbe proprio quell' assunzione di responsabilità reciproca a rendere impossibile una guerra.


I russi dichiarano di essere stati minacciati dalla Nato e di aver agito preventivamente per impedire un'aggressione occidentale nei loro confronti.

Peccato che abbiamo deciso di aggredire l'Ucraina.

La Nato accusa la Russia di essere l'aggressore e che, in quanto tale, vada punito e aggredito.

Peccato che la Nato abbia circondato la Russia con la sua espansione senza limiti ed abbia appoggiato il colpo di stato a Kiev contro Yanukovic e -per anni- la de-russificazione del Donbass.

Quando ci si dà reciprocamente dell'aggressore, non è solo la parola aggressione a perdere senso: in parallelo perde senso anche la parola relazionalmente opposta, difesa.

Perchè se davvero volessimo soltanto difenderci non costruiremmo armi di distruzione di massa, non inventeremmo dei casus belli, non provocheremmo gli avversari sino al punto di trasformarli in nemici.


L'Occidente si erge a difensore delle regole e del diritto contro la prepotenza e l'illegalità criminale dell'invasore.

Peccato che l'Occidente pratichi da sempre il doppiopesismo e non applichi le sue regole a se stesso quando è lui a fare guerra e a compiere crimini di guerra per i propri interessi.

I nemici dell'Occidente si oppongono alle sue regole e leggi, considerandole solo come coperture per le ingiustizie e violenze che esso da sempre perpetra nei confronti del mondo.

Peccato che le loro prospettive regolative ed imposizioni giuridiche orientino la storia verso regimi ancora più autocratici e illiberali dei nostri.

Quando ci si dà reciprocamente del criminale, non è solo la parola crimine a perdere senso: in parallelo perde senso anche la parola giuridicamente opposta, diritto.

Perchè se i diritti umani ed il diritto internazionale fossero davvero la soluzione ai problemi che abbiamo di fronte, non ci troveremmo nella catastrofe in cui siamo finiti.



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