sabato 14 maggio 2022

casi(ni) umani

 Varie donne hanno denunciato le molestie degli alpini durante il raduno nazionale.

La cultura militare è maschilista, la struttura militare è violenta, la guerra è sempre sopraffazione e distruzione.

Non si tratta di singole mele marce, ma di un addestramento collettivo.

E di una tradizione: coltivata, osannata, mitizzata, trasmessa con orgoglio.

Se non si condanna ogni guerra, se non si rifiuta ogni sua preparazione, se non ci si offende per ogni corpo militare che agisca sul patrio suolo, si proseguirà soltanto a denunciare singoli atti, offese momentanee, eccessi alcoolici e goliardici.

Ma a cosa può portare, se non ci si assume il compito di abolire e disprezzare la guerra?


Un ragazzetto russo di ventun'anni è sotto processo a Kiev per aver ucciso un vecchietto a bruciapelo in strada.

É accusato di essere divenuto, perciò, un criminale di guerra.

Se un soldato, da mille miglia, spara un missile e fa fuori cento persone in un palazzo, nessuno può rintracciarlo, né perseguirlo.

Se un soldato uccide un altro soldato in combattimento, non è un criminale, ma un eroe.

Ma se un soldatino, pressato dal suo comandante e in preda al panico, uccide -faccia a faccia- un passante, si trasforma in un mostro da ergastolo.

Sino a quando non usciremo dai crimini di guerra e non vedremo un crimine nella guerra stessa, non faremo un passo verso una vera giustizia.


La polizia israeliana ha attaccato il corteo funebre di una giornalista palestinese di Al Jazeera, uccisa nell'ennesimo scontro armato della guerra infinita in Terra Santa.

Qualcuno protesta, altri promettono indagini approfondite o minacciano sanzioni e ritorsioni.

Ma non si tratta di un incidente isolato, e non ha senso trattarlo come se lo fosse.

Quel che Israele può permettersi da sempre -e strutturalmente, sistematicamente- in Medio Oriente è concesso soltanto -nel mondo intero- ai suoi protettori universali, gli Stati Uniti d'America.

E' Israele ad aver vinto la sua partita: è divenuto un modello per le politiche 'democratiche' di tutto il mondo.

L'apartheid sociale e religioso, la murificazione delle differenze, l'intoccabilità penale, la militarizzazione capillare della vita civile e quotidiana, il riarmo nucleare, la difesa spionistica e secretata: stiamo acquisendo ed apprendendo tutte queste caratteristiche, anche qui da noi, e stiamo imparando a farlo sempre più apertamente, sfacciatamente, con l'arroganza di chi non teme nulla.

Da impuniti quali sono e siamo.




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