Stiamo passando,
per le religioni e le chiese, dalla santificazione alla
sanificazione.
Il passo appare
grande, ma in fondo coincidevano da sempre: la purezza del Santo è
ora quella del Napisan, le Crociate contro l'impuro
infedele ora si compiono, più laicamente, contro i vibrioni.
Ma intanto i volti, in strada e nelle vetrine, si coprono di mascherine come in una nuova moda occidentale: una sorta di burka, che trova la sua rivalsa, dopo anni di contestazioni alla schiavitù di altri opposta alla nostra presunta libertà.
Nel frattempo, anche la mistica cooperante si converte e si fa chiamare Aisha, la beffa.
Stiamo passando
velocemente dalla diligenza ascetico-igienista all'ancor più
sfrontato assalto alla diligenza. Ripartono i debiti senza ritegno, i
loro cavalli vengono scagliati contro la carrozza del Tesoro, in cui
stanno rintanati pavidi finanzieri e burocrati austeri.
In prospettiva,
solo un ulteriore assalto ai giovani di oggi e di domani, ed al
pianeta.
Nel camminare per
le vie si percepisce sotto la pelle una sensibilità più forte: come
se ci fosse più consapevolezza di essere fragili e sopravvissuti, ma
come in bilico, come più teneri e umani; ma, sono rapidi i transiti,
spesso negli stessi sguardi, verso una cattiva irritabilità, aperto
risentimento, paura.
I bambini guardano
e sentono parlare le loro madri senza più vederne la bocca: che
lingua stanno per imparare, quale sarà loro sconosciuta, da ora in
poi ? Quali vie dovrà attraversare il loro imprinting per
avvicinarli a divenire ancora umani ? Su quali terapie dovranno
contare, da grandi ?
In questi giorni mi
sono trasportato dai nostri tempi grigi al biancore allucinante delle
case algerine.
Camus aveva già
scritto tutto sulla Peste e sullo Straniero.
Consiglio a tutti
di tornarci, leggetelo.
Perchè siamo
ancora gettati lì, nel medioevo del secolo scorso e di quello, ancor
meno perdonabile e con ancor meno amore, in corso oggi, dentro le
nostre povere vite.
Come si potrà
passare da questo modo di vivere, di soffrire, di godere e di morire
ad un altro ?
Come potranno
cessare questi automatismi, come abbandonare queste nostre
compulsioni ?
Come faremo ad
uscire da qui ?
L'unica speranza
che resta è che questo secolo finalmente ci stronchi.
Nel suo primo
decennio si è avviata l'ascesa verso il picco della catastrofe
economico-finanziaria, da cui di fatto non ci siamo mai più ripresi,
ed ora si avvierà -grazie al coronavirus- ad ascendere ancora e
definitivamente verso la fine del lavoro umano.
Nel secondo
decennio si è manifestata la catastrofe climatica, ed anche questa
da allora ha intrapreso la sua corsa verso l'abisso, senza rimedio.
Ora, dal suo
inizio, il terzo decennio ci immette nella catastrofe virale e
sanitaria, che già promette ricorrenti, devastanti o subdoli tsunami
nel prossimo futuro.
Trascurando la
quarta, ma sempre più probabile, quella militare, queste tre
catastrofi se sapranno scatenarsi unite, feroci e simultanee
potrebbero davvero stroncare la nostra civiltà e dare finalmente una
chance a qualcosa che vada oltre noi. Qualcosa d'altro, qualunque
cosa sia, purchè non la si possa immaginare da qui, da ora.
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