sabato 16 maggio 2020

Da....a...?


Stiamo passando, per le religioni e le chiese, dalla santificazione alla sanificazione.
Il passo appare grande, ma in fondo coincidevano da sempre: la purezza del Santo è ora quella del Napisan, le Crociate contro l'impuro infedele ora si compiono, più laicamente, contro i vibrioni.

Ma intanto i volti, in strada e nelle vetrine, si coprono di mascherine come in una nuova moda occidentale: una sorta di burka, che trova la sua rivalsa, dopo anni di contestazioni alla schiavitù di altri opposta alla nostra presunta libertà.

Nel frattempo, anche la mistica cooperante si converte e si fa chiamare Aisha, la beffa.

Stiamo passando velocemente dalla diligenza ascetico-igienista all'ancor più sfrontato assalto alla diligenza. Ripartono i debiti senza ritegno, i loro cavalli vengono scagliati contro la carrozza del Tesoro, in cui stanno rintanati pavidi finanzieri e burocrati austeri.
In prospettiva, solo un ulteriore assalto ai giovani di oggi e di domani, ed al pianeta.

Nel camminare per le vie si percepisce sotto la pelle una sensibilità più forte: come se ci fosse più consapevolezza di essere fragili e sopravvissuti, ma come in bilico, come più teneri e umani; ma, sono rapidi i transiti, spesso negli stessi sguardi, verso una cattiva irritabilità, aperto risentimento, paura.

I bambini guardano e sentono parlare le loro madri senza più vederne la bocca: che lingua stanno per imparare, quale sarà loro sconosciuta, da ora in poi ? Quali vie dovrà attraversare il loro imprinting per avvicinarli a divenire ancora umani ? Su quali terapie dovranno contare, da grandi ?

In questi giorni mi sono trasportato dai nostri tempi grigi al biancore allucinante delle case algerine.
Camus aveva già scritto tutto sulla Peste e sullo Straniero.
Consiglio a tutti di tornarci, leggetelo.
Perchè siamo ancora gettati lì, nel medioevo del secolo scorso e di quello, ancor meno perdonabile e con ancor meno amore, in corso oggi, dentro le nostre povere vite.

Come si potrà passare da questo modo di vivere, di soffrire, di godere e di morire ad un altro ?
Come potranno cessare questi automatismi, come abbandonare queste nostre compulsioni ?
Come faremo ad uscire da qui ?
L'unica speranza che resta è che questo secolo finalmente ci stronchi.
Nel suo primo decennio si è avviata l'ascesa verso il picco della catastrofe economico-finanziaria, da cui di fatto non ci siamo mai più ripresi, ed ora si avvierà -grazie al coronavirus- ad ascendere ancora e definitivamente verso la fine del lavoro umano.
Nel secondo decennio si è manifestata la catastrofe climatica, ed anche questa da allora ha intrapreso la sua corsa verso l'abisso, senza rimedio.
Ora, dal suo inizio, il terzo decennio ci immette nella catastrofe virale e sanitaria, che già promette ricorrenti, devastanti o subdoli tsunami nel prossimo futuro.
Trascurando la quarta, ma sempre più probabile, quella militare, queste tre catastrofi se sapranno scatenarsi unite, feroci e simultanee potrebbero davvero stroncare la nostra civiltà e dare finalmente una chance a qualcosa che vada oltre noi. Qualcosa d'altro, qualunque cosa sia, purchè non la si possa immaginare da qui, da ora.

Nessun commento:

Posta un commento