Si potrebbe
chiamare 'immunità del gregge'. Poco a che vedere con quella
sanitaria (immunità di gregge), anche se le parole contano
(ed anche le analogie).
La parola latina
'munus' può significare molte cose diverse (impegno, ufficio,
obbligo, ed anche dono...) e sta dentro alcune parole importanti
(munire, comunicare, comunità, immunità...).
L'im-munitas è
quel che ci toglie l'obbligo, ci esonera dall'impegno e dalla
preoccupazione, ci evita problemi. La nostra communitas è divenuta
sempre più negli anni una entità collusiva immunizzata e
immunizzante, che ossessivamente cerca di proteggersi in tutti i modi
dal negativo: dai pericoli e dai rischi, dai conflitti, dalla messa
in gioco, dalle impurità, dalle catastrofi, dallo straniero e dal
pensiero.
La nostra securitas
(da sine cura, sans souci, senza preoccupazione) sta in un'area
semantica affine e si fonda su una pedagogia immunizzante di massa.
La gran parte delle nostre energie vitali sono da tempo ed ogni
giorno dedicate soltanto a respingere il male che ci attornia
(l'esperienza del coronavirus è soltanto l'ultima, più evidente ed
estrema esperienza all'interno di questa sindrome).
Se le persone e le
comunità si immunizzano per evitare la paura è inevitabile però
che inizino a temere fortemente la libertà (questo timore non sta
solo al termine del processo, ma anche all'origine, peraltro). E la
comunità che fugge dalla libertà è quella che si fa gregge.
Su questi temi vi
consiglio 'Liberi servi' di G. Zagrebelsky e 'La politica senza
politica' di M. Revelli, letti in questi giorni tristi.
Ma, in attesa che
arrivi il vaccino e l'immunità di gregge, l'immunità del gregge ora
diventa (anche) un problema: perchè la massificazione nega alle
persone la capacità di gestirsi in autonomia.
Perchè se
trasformiamo i giovani in greggi di idioti che attendono soltanto lo
spritz della sera o i bagordi della notte per potersi sentire vivi,
dopo averli fatti stazionare per ore davanti ai visori o sui divani,
non possiamo sperare che poi, appena lasciati a razzolare, siano
ragazzi responsabili.
Se esoneriamo la
gente dal pensare non possiamo poi sperare che pratichi il buon senso
(così pare si chiami ora l'obbedienza).
Significativo che
molte persone si stiano rifiutando di farsi fare i prelievi per i
test sierologici.
Dobbiamo pur pagare
un prezzo per quel che abbiamo voluto fare del 'popolo'.
Dà grandi
vantaggi, quando sta sotto. Con qualche effetto collaterale negativo.
Ma attenzione: non
per loro o per noi. Non ce ne frega niente, davvero, dei bambini, dei
giovani, degli adulti, né tanto meno dei vecchi. No, non devono fare
follie, ma solo per la causa.
E' il capitalismo
che non può, non deve rifermarsi.
Ha già sopportato
troppo, non può essere rimesso in causa da quattro scapestrati.
Ed ecco
l'incazzatura di Sala di una settimana fa per i giovinastri sui
Navigli.
Ed allora ecco lo
spot terroristico del Veneto contro la mo-rti-vida e la desperate
happy hour.
Ed ecco le minacce
dell'OMS sulla terrifica seconda ondata che tornerà in autunno.
Ed ecco
l'invenzione degli assistenti civici, preambolo alle prossime ronde
di stato.
Dopo il premio, se
non funziona, ritornano le punizioni (e per tutti, non per chi
trasgredisce...)
Siamo sempre lì: o
costrizione da lunga paura o piacere da breve ribellione. Nessuno
spazio per qualcosa che abbia a che vedere con l'etica o con
l'educazione.
Puro infantilismo
americano, da entrambe le parti. Ci si muove solo e sempre tra duri
sceriffi senza cuore e pervertiti senz'anima e senza scampo.
Da qui anche il
muro contro muro tra regioni ancora contagiate ed altre sedicenti
covid-free.
Ora il governo,
dopo aver isolato zone rosse ed aver imposto detenzioni di massa
prolungate per milioni di persone, dividendo famiglie e fidanzati,
solo ora scopre che non far partire i lombardi per le vacanze fuori
regione sarebbe incostituzionale.
Non si cambia
il-logica dell'in-differenza: ci hanno fatto andare in panico solo
perchè le terapie intensive del nord non reggevano, e solo per
questo hanno costretto paesi interi del sud e delle isole (che non
hanno mai avuto un contagio) a stare isolati per mesi. Questo non era
incostituzionale? Sì, ma era anche stupido.
Ed ora è stupido
farne una questione di razzismo regionale, e buttarla in
politica-colitica, come fanno Fontana-Gallera e Sala: si tratta di
fare differenza tra chi ha ancora contagi e chi non ce li ha, tra chi
può contagiare e chi può essere contagiato, semplicemente.
Ma davanti ai soldi
ed ai ricatti dei forti le regole sanitarie non valgono più,
valevano solo all'inverso, sino a poco tempo fa.
A proposito: chi
poteva dubitare che la serie A avrebbe ripreso, visti i soldi che ci
girano ?
L'ho già scritto:
solo una ripresa dei contagi tra calciatori potrà salvarci.
Un ultimo accenno
all' Università: mentre tutto riapre, lei, povera nobile decaduta,
mantiene alzato il ponte levatoio del suo castello, e sbarrati i suoi
portoni ben sanificati.
Solo i portali
restano aperti. E così sarà ancora a lungo, certamente anche per
l'anno accademico prossimo.
La DAD ci
impigrisce ulteriormente, è molto più comoda e immunizzata.
Permette risparmi
evidenti all'amministrazione.
E' ben vista dalla
sempre più potente lobby dell'onlife, che non vede l'ora di
trasformare tutte le attività scolastiche in versione e-learning.
La gran parte degli
studenti è dentro l'immunità del gregge da tempo e piacevolmente
collude, senza proteste o reazioni rispetto a quel che le viene
sottratto, pezzo dopo pezzo.
Insomma, si va
verso la fine definitiva dell'Università per come l'abbiamo
conosciuta.
Nessun rimpianto,
nessun rimorso (almeno per me).
Ma il silenzio
totale e questa sua resa senza condizioni restano davvero inquietanti
(almeno per me).