Da
alcune settimane siamo entrati nel New Bralette World.
Una
modella bellissima, supercarrozzata, senza un filo di grasso o una
smagliatura, si mostra in tutto il suo fulgore e ci invita da ogni
angolo ad ammirare il suo reggiseno a corpetto, nero o lilla, che si
sporge a balconcino verso desideri inconfessabili, ma piuttosto ovvi.
Un
vero e proprio bombardamento pubblicitario, come non si vedeva da
tempo.
Evidentemente
vogliono convincerci che senza il New Bralette non si può più
vivere.
Il
mirabolante reggiseno è, in qualche modo, raggiungibile. Irina
Shayik, no.
Non
credo che un maschio sia in fondo così interessato al reggiseno in
sé e per sé.
Ma
non potrà fare a meno di collegare le cose, quando si troverà
davanti ad una donna vera, che abbia o meno indossato il New
Bralette, insieme al suo grasso e alle sue rughe.
Colte
da eccesso d'invidia molte donne diranno che con un bel passaggio di
Photoshop anche loro potrebbero permetterselo.
Altre,
più competitive, emuleranno subito la bella russa, comprandoselo o
facendoselo acquistare dal malcapitato marito o dal clandestino
amante.
Immagino
cosa possano pensare i maschi islamici nel vedere i manifesti: quali
turpi desideri li attraverseranno, coperti da anatemi e pubbliche
condanne.
Nei
loro siti porno le donne che si offrono devono portare il viso
coperto, ma mostrano le tette.
Qui
da noi, invece, coprono le tette col New Bralette, ma possono
mostrare il volto.
Corto
circuito interculturale niente male.
La
vita è soprattutto culo.
Culo
di essere nati qui e non lì, da una certa famiglia e non da
un'altra, con un corpo od una faccia belli o brutti, con un certo
grado di intelligenza o meno.
Tutto
culo, in fondo, altro che meritocrazia egualitaria o impegno di vita.
Ma
la democrazia, almeno in qualcosa, ha funzionato: anche ragazze
brutte o povere possono oggi pagarsi le unghie finte, rifarsi le
sopracciglia, depilarsi a dovere, truccarsi e profumarsi, ed anche
farsi un bel lifting della bocca o del seno, risparmiando sui libri o
sui pasti.
Mentre
per l'intelligenza e l'origine si può far poco o nulla, il corpo può
ora essere trasformato e rifatto quasi a piacimento.
Non
sai più se una ragazza ha davvero le dita lunghe, o il corpo liscio,
o il viso attraente.
E'
tutto talmente finto che non capisci più nulla, almeno prima della
mattina dopo.
Forse
è per questo che una buona parte delle ragazze fanno di tutto per
non farsi vedere prima delle 11, o corrono a sistemarsi in bagno
appena sudano o hanno un pelo fuori posto.
Una
dimensione meno correggibile e manipolabile resta quella vocale:
quando iniziano a parlare, per quel che dicono, ma soprattutto per il
tono e la volgarità dei modi, le apparenti 'signore' tradiscono
molto di più i luoghi da cui vengono e dove possono andare (non ve
lo dico...).
Ma
ci sono anche quelle che ormai curano anche la dizione, ancora più
finta di una foto su Facebook.
L'azienda
del New Bralette, infine, per estrema ironia, si chiama Intimissimi.
La
biancheria intima era, per definzione, quella che non si mostrava in
pubblico.
Così
come la nostra intimità:le cose erano intime proprio in quanto non
esibite.
Oggi,
che abbiamo sostituito l'intimità con la privacy, fingendo di
credere che siano la stessa cosa, non possiamo fare a meno di rendere
pubblicissimo l'intimissimo.
Altro
paradossimoro della nostra vita: oggi chiamiamo intimo quel che si
mostra a tutti, in pubblico, ed è in vendita.
D'altra
parte, non siamo noi ad autoprofilarci continuamente su Internet,
rendendoci la pubblicità di noi stessi ?
Benvenuti
nel New Bralette World, dunque.
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