sabato 20 maggio 2017

male forza tette

Da alcune settimane siamo entrati nel New Bralette World.
Una modella bellissima, supercarrozzata, senza un filo di grasso o una smagliatura, si mostra in tutto il suo fulgore e ci invita da ogni angolo ad ammirare il suo reggiseno a corpetto, nero o lilla, che si sporge a balconcino verso desideri inconfessabili, ma piuttosto ovvi.
Un vero e proprio bombardamento pubblicitario, come non si vedeva da tempo.
Evidentemente vogliono convincerci che senza il New Bralette non si può più vivere.

Il mirabolante reggiseno è, in qualche modo, raggiungibile. Irina Shayik, no.
Non credo che un maschio sia in fondo così interessato al reggiseno in sé e per sé.
Ma non potrà fare a meno di collegare le cose, quando si troverà davanti ad una donna vera, che abbia o meno indossato il New Bralette, insieme al suo grasso e alle sue rughe.
Colte da eccesso d'invidia molte donne diranno che con un bel passaggio di Photoshop anche loro potrebbero permetterselo.
Altre, più competitive, emuleranno subito la bella russa, comprandoselo o facendoselo acquistare dal malcapitato marito o dal clandestino amante.
Immagino cosa possano pensare i maschi islamici nel vedere i manifesti: quali turpi desideri li attraverseranno, coperti da anatemi e pubbliche condanne.
Nei loro siti porno le donne che si offrono devono portare il viso coperto, ma mostrano le tette.
Qui da noi, invece, coprono le tette col New Bralette, ma possono mostrare il volto.
Corto circuito interculturale niente male.

La vita è soprattutto culo.
Culo di essere nati qui e non lì, da una certa famiglia e non da un'altra, con un corpo od una faccia belli o brutti, con un certo grado di intelligenza o meno.
Tutto culo, in fondo, altro che meritocrazia egualitaria o impegno di vita.
Ma la democrazia, almeno in qualcosa, ha funzionato: anche ragazze brutte o povere possono oggi pagarsi le unghie finte, rifarsi le sopracciglia, depilarsi a dovere, truccarsi e profumarsi, ed anche farsi un bel lifting della bocca o del seno, risparmiando sui libri o sui pasti.
Mentre per l'intelligenza e l'origine si può far poco o nulla, il corpo può ora essere trasformato e rifatto quasi a piacimento.
Non sai più se una ragazza ha davvero le dita lunghe, o il corpo liscio, o il viso attraente.
E' tutto talmente finto che non capisci più nulla, almeno prima della mattina dopo.
Forse è per questo che una buona parte delle ragazze fanno di tutto per non farsi vedere prima delle 11, o corrono a sistemarsi in bagno appena sudano o hanno un pelo fuori posto.

Una dimensione meno correggibile e manipolabile resta quella vocale: quando iniziano a parlare, per quel che dicono, ma soprattutto per il tono e la volgarità dei modi, le apparenti 'signore' tradiscono molto di più i luoghi da cui vengono e dove possono andare (non ve lo dico...).
Ma ci sono anche quelle che ormai curano anche la dizione, ancora più finta di una foto su Facebook.

L'azienda del New Bralette, infine, per estrema ironia, si chiama Intimissimi.
La biancheria intima era, per definzione, quella che non si mostrava in pubblico.
Così come la nostra intimità:le cose erano intime proprio in quanto non esibite.
Oggi, che abbiamo sostituito l'intimità con la privacy, fingendo di credere che siano la stessa cosa, non possiamo fare a meno di rendere pubblicissimo l'intimissimo.
Altro paradossimoro della nostra vita: oggi chiamiamo intimo quel che si mostra a tutti, in pubblico, ed è in vendita.
D'altra parte, non siamo noi ad autoprofilarci continuamente su Internet, rendendoci la pubblicità di noi stessi ?
Benvenuti nel New Bralette World, dunque.










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