Sono
un topo ? O sono un hipster ?
Dopo
qualche anno molti di questi giovani si accorgeranno di trovarsi in
una corsa di topi. I giovani operai se ne accorgeranno
dall'intensificarsi del ritmo di lavoro e, se si sposano, dalla
scadenza delle cambiali. All'Uomo dell'Organizzazione ciò si
manifesterà come rivalità tra colleghi, spinta al conformismo che
la ditta esercita su di lui, ecc. Di tutti costoro la maggior parte
seguiteranno a correre, ma qualcuno si scoraggerà e smetterà.
Orbene, che ne è di questi pochi ?
Non
è probabile che essi scelgano l'altra alternativa -quella di
sforzarsi di restare in qualche modo nella società, senza far parte
dell'Organizzazione. Perchè l'esperienza ha tolto loro ogni
illusione: sono diventati hip.
L'hipster
è una persona che si è allontanata dalla realtà commerciale,
materiale, politica, fisica, intellettuale, credendo intensamente e
proteggendo soltanto la sua individualità autentica, non emotiva,
asociale e amorale. Il puro hipster non ha contatti formali e
continuati con altri esseri umani; mantiene relazioni spontanee con
coloro con i quali sente di essere in rapporto. Ci sono pochi hipster
puri, di modo che un hipster può essere semplicemente una persona
d'un cinismo estremo e amorale, cui dispiacciono i rapporti col
prossimo, ossessionato dalla futilità e insincerità della vita
moderna e che ha una forte inclinazione psicologica verso la morte;
oppure una persona estremamente controllata e brillante.
Questi
giovani precocemente disillusi, hip e rinunciatari, formano la Beat
Generation.
Quali
fattori di una genesi tipica di una Beat Generation abbiamo
suggerito: 1. attaccamento alla famiglia borghese, ma 2. ripudio dei
suoi valori, 3. senza altri valori validi in cui crescere.
I
beats si ritengono in una crisi metafisica; debbono scegliere fra il
sistema e la vita eterna, e quindi le loro espressioni filosofiche
sono religiose e cosparse di riferimenti all'Apocalisse...
Nel
complesso, la loro non è una posizione salda: rinunciare senza
sapersi staccare, e dovere quindi fare ricorso a espedienti
apocalittici.
Animale
o asceta ?
Nella
teoria e pratica ideali, la sessualità è considerata una delle
funzioni naturali più importanti e l'atteggiamento verso di essa va
dalla tolleranza all'esaltazione. Questa è la posizione di tutto il
Pensiero, dalle pubbliche autorità alle riviste femminili, e della
Corte Suprema nelle sue decisioni sui classici della letteratura; ed
è messa in pratica, in una certa misura, da genitori psicologi, da
igienisti mentali, da asili infantili e da gruppi di adolescenti e di
adulti.
Ma
ci sono incoerenze sconcertanti.
Ciò
che va bene per il fratello, non va bene per la sorella, sebbene ogni
ragazza sia la sorella di qualcuno.
Ciò
che è ammesso e tacitamente perdonato non può pero farsi
apertamente.
Così,
sarebbe inconcepibile che un editore pubblicasse un sobrio raccontino
per ragazzi avente a soggetto il giocare a fare il medico, o la
sorprendente scoperta della masturbazione.
A
un personaggio di un racconto d'avventura per ragazzo o per adulti
avere un'erezione non è lecito come divorare un panino o
addormentarsi.
Appare
evidente che, come sempre, il solo antidoto ai tanto deprecati
fumetti sadico-sessuali sarebbe presentare in tono normale la nuda
verità; mentre quel che abbiamo -tolleranza unita alla rinuncia al
contatto reale- produce esattamente l'impulso sadico-sessuale.
Sono
un rivoluzionario ? O un conservatore ?
Alcune
rivoluzioni non hanno luogo, la maggior parte vengono compiute a
mezzo o compromesse, producendo così, nel sistema sociale, valori
ambigui che si sarebbero evitati se il mutamento fosse stato più
radicale. Una rivoluzione compromessa tende a sconvolgere la
tradizione, senza raggiungere un nuovo equilibrio sociale.
Tesi
di questo libro è, appunto, che il cumulo delle rivoluzioni mancate
o compromesse dei tempi moderni, con le ambiguità e gli squilibri
conseguenti, ricade inevitabilmente soprattutto sulla gioventù,
rendendole difficile crescere.
La
tradizione è stata spezzata, e mancano nuovi criteri da sostituire
ai vecchi. La cultura diventa eclettica, sensazionale o fasulla (la
nostra cultura attuale è tutt'e tre le cose insieme).
Non
possiamo tornare indietro, perchè non c'è nulla a cui ritornare.
Per avere una comunità stabile e completa in cui i giovani possano
diventare uomini, dobbiamo faticosamente portare a compimento la
nostra nuova tradizione rivoluzionaria.
In
modo paradossale, questa decisione stoica esprime una posizione
conservatrice, che mira alla stabilità e all'equilibrio sociale.
Spesso, infatti, non si tratta di fare innovazioni, ma di
riguadagnare e ristabilire le giuste proporzioni.
Ma
certo, nel nostro sistema di vita, dispersivo e unilaterale, la
proposta di conservare le risorse umane e di sviluppare le capacità
umane è divenuta un'innovazione radicale.
Paul
Goodman, 'La gioventù assurda. Problemi dei giovani nel sistema
organizzato', 1956 (Einaudi, 1964)
Nessun commento:
Posta un commento