In qualsiasi momento la consideriamo, la nostra anima totale non ha che un valore pressochè fittizio, nonostante il nutrito bilancio delle sue ricchezze, giacchè ora le une ora le altre risultano indisponibili...
Ai disturbi della memoria, infatti, sono legate le intermittenze del cuore.
E' sicuramente l'esistenza del nostro corpo, simile per noi a un vaso in cui fosse racchiusa la nostra spiritualità, a farci supporre che tutti i nostri beni interiori, le nostre gioie passate, tutti i nostri dolori, siano perennemente in nostro possesso.
Forse, è altrettanto inesatto credere che se ne vadano o ritornino.
In ogni caso, se rimangono dentro di noi, rimangono per la maggior parte del tempo in una regione sconosciuta, dove non ci sono d'alcun giovamento, e dove anche i più usuali vengono ricacciati indietro da ricordi di diversa natura...
Ma non appena si ricostruisce la cornice di sensazioni in cui sono conservati, essi acquistano a loro volta il medesimo potere di espellere tutto quanto sia incompatibile con loro, installando in noi, solitario, l'io che li ha vissuti...
(M. Proust, Sodoma e Gomorra, parte II, Alla ricerca del tempo perduto, vol.2 (che ho finito oggi...))
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